Fino al 15 gennaio in Vaticano
Nella Cappella Sistina un presepe ispirato a Raffaello
Il presepe ispirato a Raffaello all'interno della Cappella Sistina | Courtesy Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti
Samantha De Martin
02/12/2021
C’è Caravaggio, intento a dipingere, affiancato da un Raffaello assorto mentre completa il suo autoritratto. E c’è la pittura in miniatura della Scuola di Atene di Raffaello ad impreziosire uno dei fondali.
Ed ecco i personaggi, vestiti secondo la moda dell’epoca rinascimentale, contemporanea a Raffaello, con la Madonna e San Giuseppe che indossano gli stessi abiti de Lo sposalizio della Vergine. Non manca il papa mecenate, Giulio II, che si aggira in strada.
Non è il surreale set di una serie dedicata all’arte nel contesto senza tempo della bellezza, ma l’originale presepe di stile e soggetto rinascimentale e raffaelliano, originale omaggio all’Urbinate visitabile fino al 15 gennaio all'interno della Cappella Sistina. Concepito nel 2020 come omaggio al Sanzio nel 500esimo anniversario dalla sua scomparsa, slittato di un anno a causa della pandemia, il progetto è stato finanziato interamente dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus.
È dedicato alla memoria di Giulio Sacchetti, già Delegato Speciale della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, che firmò, nel 1980, il contratto per seguire i lavori per la pulitura della Cappella Sistina.
La Cappella Sistina | Courtesy Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti
La piccola opera ideata, progettata e creata dagli artisti Giuseppe Passeri ed Eva Antulov in nove mesi di lavoro è anche un omaggio a Caravaggio, a 450 anni dalla nascita del grande pittore, e al Sommo Dante, nella cui Commedia, nel XVI canto del Paradiso, i Sacchetti sono elencati tra le famiglie fiorentine nobili di sangue e di animo.
La mano di Eva Antulov, che ha ideato e cucito tutti gli abiti dei personaggi presenti nel presepe, ha dipinto anche la miniatura della "Scuola di Atene" di Raffaello, nonché tutti gli altri dipinti presenti in questa piccola ma preziosa opera d'arte.
Curato nei minimi dettagli, il presepe della Sistina è raffigurato in un luogo immaginario, nonostante i vari ambienti trovino una certa corrispondenza nella realtà. La sezione centrale ricorda il Serapeo di Villa Adriana, come si pensa fosse stato un tempo. Nel timpano spicca invece un affresco dipinto a mano che ricalca in miniatura la Scuola di Atene, uno degli affreschi di Raffaello che domina, non molto distante dalla Sistina, la Stanza della Segnatura, capolavoro dei Musei Vaticani.
Un susseguirsi di archi, basamenti di colonne diroccate, antichi ruderi, una riproduzione di Piazza della Cisterna di San Gimignano, i caratteristici scorci di Spoleto, descrivono gli sfondi paesaggistici tipici di Raffaello e di pittori del rinascimento fiorentino di Quattro e Cinquecento. Anche il mercato, alla base del presepe, con una porzione della Loggia rafffaellesca che si trova all’interno del Vaticano, è un altro raffinato omaggio all’Urbinate.
Il presepe ispirato a Raffaello all'interno della Cappella Sistina | Courtesy Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti
Davanti alla Natività, nelle immediate vicinanze del tempio, saranno posti i tre Re Magi, mentre dietro il tetto del tempio ci sarà uno spazio dove idealmente Raffaello e Caravaggio, il pittore più caro ai pontefici e il pennello più odiato, si troveranno “imprevedibilmente” insieme.
Ricavato da una struttura di legno, sulla quale sono stati applicati a mano mattoncini di un sughero, il presepe, di circa tre metri di lunghezza e due di profondità, risente di approfonditi studi sui colori e su terre rare difficili da reperire, riprodotti grazie all’utilizzo di miscele antiche. Il blu è stato ad esempio ricavato dal lapislazzuli del Sar-e-Sang a nord dell’Afghanistan, tra i più pregiati al mondo, mentre arricchiscono la composizione un raro diaspro rinvenuto nelle isole dell’arcipelago toscano e una serie di azzurriti provenienti dalla miniera di Alnif a est di Bou-Azzer, in Marocco.
Il presepe ispirato a Raffaello all'interno della Cappella Sistina | Courtesy Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti
Leggi anche:
• La nuova vita di Casa Litta dopo il restauro: torna a splendere un gioiello nel cuore di Roma
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Non è il surreale set di una serie dedicata all’arte nel contesto senza tempo della bellezza, ma l’originale presepe di stile e soggetto rinascimentale e raffaelliano, originale omaggio all’Urbinate visitabile fino al 15 gennaio all'interno della Cappella Sistina. Concepito nel 2020 come omaggio al Sanzio nel 500esimo anniversario dalla sua scomparsa, slittato di un anno a causa della pandemia, il progetto è stato finanziato interamente dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus.
È dedicato alla memoria di Giulio Sacchetti, già Delegato Speciale della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, che firmò, nel 1980, il contratto per seguire i lavori per la pulitura della Cappella Sistina.
La Cappella Sistina | Courtesy Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti
La piccola opera ideata, progettata e creata dagli artisti Giuseppe Passeri ed Eva Antulov in nove mesi di lavoro è anche un omaggio a Caravaggio, a 450 anni dalla nascita del grande pittore, e al Sommo Dante, nella cui Commedia, nel XVI canto del Paradiso, i Sacchetti sono elencati tra le famiglie fiorentine nobili di sangue e di animo.
La mano di Eva Antulov, che ha ideato e cucito tutti gli abiti dei personaggi presenti nel presepe, ha dipinto anche la miniatura della "Scuola di Atene" di Raffaello, nonché tutti gli altri dipinti presenti in questa piccola ma preziosa opera d'arte.
Curato nei minimi dettagli, il presepe della Sistina è raffigurato in un luogo immaginario, nonostante i vari ambienti trovino una certa corrispondenza nella realtà. La sezione centrale ricorda il Serapeo di Villa Adriana, come si pensa fosse stato un tempo. Nel timpano spicca invece un affresco dipinto a mano che ricalca in miniatura la Scuola di Atene, uno degli affreschi di Raffaello che domina, non molto distante dalla Sistina, la Stanza della Segnatura, capolavoro dei Musei Vaticani.
Un susseguirsi di archi, basamenti di colonne diroccate, antichi ruderi, una riproduzione di Piazza della Cisterna di San Gimignano, i caratteristici scorci di Spoleto, descrivono gli sfondi paesaggistici tipici di Raffaello e di pittori del rinascimento fiorentino di Quattro e Cinquecento. Anche il mercato, alla base del presepe, con una porzione della Loggia rafffaellesca che si trova all’interno del Vaticano, è un altro raffinato omaggio all’Urbinate.
Il presepe ispirato a Raffaello all'interno della Cappella Sistina | Courtesy Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti
Davanti alla Natività, nelle immediate vicinanze del tempio, saranno posti i tre Re Magi, mentre dietro il tetto del tempio ci sarà uno spazio dove idealmente Raffaello e Caravaggio, il pittore più caro ai pontefici e il pennello più odiato, si troveranno “imprevedibilmente” insieme.
Ricavato da una struttura di legno, sulla quale sono stati applicati a mano mattoncini di un sughero, il presepe, di circa tre metri di lunghezza e due di profondità, risente di approfonditi studi sui colori e su terre rare difficili da reperire, riprodotti grazie all’utilizzo di miscele antiche. Il blu è stato ad esempio ricavato dal lapislazzuli del Sar-e-Sang a nord dell’Afghanistan, tra i più pregiati al mondo, mentre arricchiscono la composizione un raro diaspro rinvenuto nelle isole dell’arcipelago toscano e una serie di azzurriti provenienti dalla miniera di Alnif a est di Bou-Azzer, in Marocco.
Il presepe ispirato a Raffaello all'interno della Cappella Sistina | Courtesy Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti
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