Marcello Maloberti / Keren Cytter / Kimsooja
Dal 24 Settembre 2014 al 13 Novembre 2014
Milano
Luogo: Galleria Raffaella Cortese
Indirizzo: via A. Stradella 4,7,1
Orari: da martedì a sabato 10-13 / 15-19.30
Telefono per informazioni: +39 02 2043555
E-Mail info: info@galleriaraffaellacortese.com
Sito ufficiale: http://www.galleriaraffaellacortese.com
Marcello Maloberti
Raffaella Cortese è orgogliosa di presentare Marcello , mostra personale di Marcello Maloberti, artista con cui la galleria collabora dal 1995. Proseguendo una sorta di tradizione, la gall eria Raffaella Cortese sceglie di far coincidere l’inaugurazione di un nuovo spazio espositivo con la presentazione di un progetto inedito di Maloberti dal titolo Marcello.
La produzione artistica di Marcello Maloberti riflette in modo versatile e ironico i molteplici e contraddittori aspetti della realtà sociale nella quale viviamo, le sue varianti, i suoi interpreti, i suoi umori. Artista eclettico, attraverso installazioni, spesso destinate a spazi pubblici, Maloberti instaura un'empatia diretta con il pubblico, generando al contempo sensazioni di stupore e straniamento. Autore di immaginari onirici, ma inequivocabilmente radicati nella cultura collettiva, Maloberti crea lavori che emergono grazie alla loro fisicità ed energia, producendo uno spontaneo i mpatto teatrale.
All'interno del nuovo spazio espositivo di via Stradella 4, Maloberti realizza un progetto, basato su una selezione di scritti redatti a partire dal 1990. L’artista compie un intervento visivamente minimale, caratterizzato dalla presenza di quattro tavoli - scultura disposti asimmetricamente rispetto a una grande scritta a muro, una sorta di orizzonte testuale, collocato sulla parete più estesa della sala. Ogni tavolo costituisce la base d'appoggio di altrettanti libri: ideali archivi di sug gestioni, parole onomatopeiche, aneddoti fulminei, desideri e vertigini, titoli di mostre già realizzate - e tuttora vive - oppure da compiersi, i quattro libri sono variamente segnati dal tratto nero del pennarello utilizzato dall'artista.
Marcello segn a un’apparente rinuncia all’immagine da parte dell’artista. Indagando il potenziale immaginifico delle parole, la loro capacità di compensare l’assenza di elementi figurativi, Maloberti sceglie di costituire un tassello nuovo all’interno del suo percorso a rtistico, grazie al quale mira a delineare uno scenario costantemente in evoluzione.
Marcello Maloberti nasce a Codogno (Lodi) nel 1966, attualmente vive e lavora a Milano. Collabora con la galleria dal 1995. Contemporaneamente alla mostra in galleria alcu ne opere di Maloberti saranno in mostra al Museion di Bolzano e al Mucem di Marsiglia. Nel 2013 d a segnalare la partecipazione alla 55ma Biennale di Venezia presso il Padiglione Italia, alla Thessaloniki Biennale e la realizzazione del progetto All’Aperto , Fondazione Zegna, Trivero.
Tra le mostre personali si ricordano quelle presso il MACRO di Roma (2012), la Generali Foundation di Vienna (2010), la GAMeC di Bergamo (2009). Ha partecipato a numerose collettive in importanti spazi pubblici e privati, come i l Mac/Val di Vitry (2012), la Kunstverein di Francoforte (2012), il Copenhagen Art Festival del 2012, la Triennale di Milano (2012 e 2008), il Museo d’Ar te Moderna di Lubiana (2011), la Nuit Blanche di Parigi del 2011, il CAC di Bretigny (2011), la Royal A ca demy of Arts di Londra (2010), Pe rforma di New York del 2009 e la Collection Yvon Lambert (2005).
Keren Cytter
Raffaella Cortese è orgogliosa di presentare la seconda mostra personale di Keren Cytter.
Keren Cytter realizza film , video installazioni e disegni che raccontano la realtà sociale sperimentando diverse modalità narrative. Caratterizzati da una logica ciclica e non lineare, i film di Keren Cytter consistono in una stratificazione di immagini, conversazioni, monologhi e voci fuori campo combinati in modo da minare le convenzioni linguistiche e i meccanismi interpretativi tradizionali. Questi montaggi di impressioni, ricordi e fantasie creano composizioni poetiche e autoreferenziali, che rimandano ai video amatoriali.
Cytter presenta al pubblico italiano il suo video recente Siren (2014) e un film inedito in corso di produzione.
In Siren ritroviamo le forme narrative tipiche delle folli storie costruite dall'artista, incentrate sul conflitto di generi e su flashback che disorientano lo spettatore, accanto all'uso di strumenti digitali innovativi, che creano un linguaggio visivo altro, cambiando la nostra percezione. Cytter recupera le "immagini povere" e i processi di massificazione e di circolazione, in particolare quelle realizzate con gli smart - phone. Scene di diversa qualità vengono ripetute per mostrare la vasta - e ambigua - gamma di possibilità interpretative delle immagini e per insistere su argomenti come l'amore e la vendetta : la voce narrante femminile convince un amico a uccidere un altro uomo per vendicar e tutte le donne vittime di un trattamento ineguale nella lotta tra sessi.
In mostra anche alcuni disegni in bianco e nero di grandi dimensi oni, che dialogano con sequenze tratte dal film. Il supporto utilizzato per i disegni - grandi teli di pelle - li fa apparire come tende, che vengono utilizzate nell'allestimento per giocare tra l'idea di sipario e installazione.
Keren Cytter (nata nel 1977 a Tel Aviv, Israele) vive e lavora a New York.
Mostre recenti e performance includono: Kunsthal Charlot tenbo rg, Copenhagen (2014); State of Concept, At ene (2014); Der Stachel des Skorpions , Museum Villa Stuck, Monaco (2014 ) ; l'Istituto Mahildeonhoehe, Darmstadt (2014) ; Where are we Now , 5th Marrakesh Bie nn ial (2014); High Performance , la Collezione Julia Stoschek (2 014 ) ; Show Real Drama , Fondazione Trussardi, Milano (2013); A Theatre Cycle , NOMAS Foundatio n at Teatro Valle Occupato, Roma (2013); Show Real Drama , Tate Modern Oil Tanks, Londra (2012); Avalanche , Stedelijk Museum , Amsterdam (2011); Project Series: Keren Cytter , Hammer Museum, Los Angeles (2010); Moderna Museet, Stoccolma (2010); X Initiative, New York (2009); CCA Center for Contemporary Art, Kitakyushu (2009).
Kimsooja
Raffaella Cortese è lieta di presentare nello spazio di Via Stradella 1 la personale di Kimsooja , con cui la galleria collabora dal 2005 e che in Italia ha avuto prestigiose mostre pubbliche: Fondazione Bevilaqua la Masa/ Teatro la Fenice, Venezia (2006) , PAC, Milano (2004), Palazzo delle Poste, Trieste (2001).
Le sue opere video, fotografiche e installative, estremamente poetiche e al tempo stesso contemplative, attingono al background culturale della Corea, sua terra d’origine e il tema centrale di molte di esse verte sul ruolo dell’essere umano nel mondo globalizzato.
Le componenti dualistiche ed esistenziali della vita secondo la filosofia orientale, yin e yang, nascita e morte, stasi e movimento, sono la base per narrare il ruolo dell’essere umano nella odierna società globalizzata e le molteplici sfaccettature della multiculturalità.
Kimsooja ha rappresentato la Corea alla scorsa Biennale di Venezia con un progetto site specific dal titolo To Breathe: Bottari. Pensato per la particolare configurazione architettonica del padiglione il suo intervento ha trasformato completamente lo spazio in un ambiente esperienziale e trascendentale ricoprendolo con una pellicola translucida e fondendo così diversi mezzi immateriali come luce, colore, suoni nel tentativo di rendere l’invisibile in un’esperienza condivisa, attivando stati di coscienza in cui il pubblico viene invitato a d essere protagonista attivo.
Per la mostra alla galleria Raffaella Cortese, Kimsooja presenta due differenti serie che esplorano il naturale fenomeno della luce e del buio, evocando due antipodi visivi legati come le componenti di un nucleo. La serie de lle lightboxes To Breathe (2013) è basata su immagini create durante l’omonima installazione veneziana in cui l’artista annulla i confini tra natura esterna e spazio interno, dispiegando e rifrangendo gli infiniti riflessi del sole in un caleidoscopio di spettri di luce. In mostra anche la serie fotografica The Sun – Unfolded , realizzata a Goa, in India, nel 2008.
Divenuto lightbox, il lavoro To Breathe indaga ulteriormente l’a rchitettura del colore attraverso la superficie, il riflesso e l’astrazione, mentre The Sun – Unfolded mostra uno spettro d i colori che si modella in onde concentriche attorno al Sole, creando reminescenze del la forma del Mandala o p roponendo il Sole come un corpo pulsante.
Kimsooja (Taegu, Korea, 1957), vive e lavora a New York dal 1999. Ha esposto in numerose importanti istituzioni pubbliche tra cui Collection Lambert en Avignon (2014); Vancouver Art Gallery (2013); Museum of Modern Art St. Etienne (2012); Kunsthal 44 Møen (2012); Perm Contemporary Art Museum, Russia (2012); Miami Art Museum (2012); Feldkirch Church and Kunstmuseum Lichtenstein (2010); National Museum of Contemporary Art Korea for the Y e ong Gwang Nuclear Pow er Plant (2010); Atelier Hermes , Seo ul (2009); Baltic Center, Londra (2009); Hirshhorn Museum , Washington (2008); Fondazione Bevilacqua La Masa & Teatro La Fenice, Venezia (2006); Crystal Palace of Reina Sofia Museum, Madrid (2006); PAC, Milano (2004); Kunsthalle W ien (2002); Kunsthalle Bern (2002); Palazzo delle Poste, Trieste (2001); MoMA PS1 (2001).
Ha partecipato anche ad importanti e prestigiose Biennali: Venezia (1999, 2005, 2013), San Paolo (1997), Whitney Biennial (2002), Istanbul (1997), Lyon (2000), Gwangju (1995, 2012), Thessa loniki (2010), Moscow (2009) e Poznan (2010).
Raffaella Cortese è orgogliosa di presentare Marcello , mostra personale di Marcello Maloberti, artista con cui la galleria collabora dal 1995. Proseguendo una sorta di tradizione, la gall eria Raffaella Cortese sceglie di far coincidere l’inaugurazione di un nuovo spazio espositivo con la presentazione di un progetto inedito di Maloberti dal titolo Marcello.
La produzione artistica di Marcello Maloberti riflette in modo versatile e ironico i molteplici e contraddittori aspetti della realtà sociale nella quale viviamo, le sue varianti, i suoi interpreti, i suoi umori. Artista eclettico, attraverso installazioni, spesso destinate a spazi pubblici, Maloberti instaura un'empatia diretta con il pubblico, generando al contempo sensazioni di stupore e straniamento. Autore di immaginari onirici, ma inequivocabilmente radicati nella cultura collettiva, Maloberti crea lavori che emergono grazie alla loro fisicità ed energia, producendo uno spontaneo i mpatto teatrale.
All'interno del nuovo spazio espositivo di via Stradella 4, Maloberti realizza un progetto, basato su una selezione di scritti redatti a partire dal 1990. L’artista compie un intervento visivamente minimale, caratterizzato dalla presenza di quattro tavoli - scultura disposti asimmetricamente rispetto a una grande scritta a muro, una sorta di orizzonte testuale, collocato sulla parete più estesa della sala. Ogni tavolo costituisce la base d'appoggio di altrettanti libri: ideali archivi di sug gestioni, parole onomatopeiche, aneddoti fulminei, desideri e vertigini, titoli di mostre già realizzate - e tuttora vive - oppure da compiersi, i quattro libri sono variamente segnati dal tratto nero del pennarello utilizzato dall'artista.
Marcello segn a un’apparente rinuncia all’immagine da parte dell’artista. Indagando il potenziale immaginifico delle parole, la loro capacità di compensare l’assenza di elementi figurativi, Maloberti sceglie di costituire un tassello nuovo all’interno del suo percorso a rtistico, grazie al quale mira a delineare uno scenario costantemente in evoluzione.
Marcello Maloberti nasce a Codogno (Lodi) nel 1966, attualmente vive e lavora a Milano. Collabora con la galleria dal 1995. Contemporaneamente alla mostra in galleria alcu ne opere di Maloberti saranno in mostra al Museion di Bolzano e al Mucem di Marsiglia. Nel 2013 d a segnalare la partecipazione alla 55ma Biennale di Venezia presso il Padiglione Italia, alla Thessaloniki Biennale e la realizzazione del progetto All’Aperto , Fondazione Zegna, Trivero.
Tra le mostre personali si ricordano quelle presso il MACRO di Roma (2012), la Generali Foundation di Vienna (2010), la GAMeC di Bergamo (2009). Ha partecipato a numerose collettive in importanti spazi pubblici e privati, come i l Mac/Val di Vitry (2012), la Kunstverein di Francoforte (2012), il Copenhagen Art Festival del 2012, la Triennale di Milano (2012 e 2008), il Museo d’Ar te Moderna di Lubiana (2011), la Nuit Blanche di Parigi del 2011, il CAC di Bretigny (2011), la Royal A ca demy of Arts di Londra (2010), Pe rforma di New York del 2009 e la Collection Yvon Lambert (2005).
Keren Cytter
Raffaella Cortese è orgogliosa di presentare la seconda mostra personale di Keren Cytter.
Keren Cytter realizza film , video installazioni e disegni che raccontano la realtà sociale sperimentando diverse modalità narrative. Caratterizzati da una logica ciclica e non lineare, i film di Keren Cytter consistono in una stratificazione di immagini, conversazioni, monologhi e voci fuori campo combinati in modo da minare le convenzioni linguistiche e i meccanismi interpretativi tradizionali. Questi montaggi di impressioni, ricordi e fantasie creano composizioni poetiche e autoreferenziali, che rimandano ai video amatoriali.
Cytter presenta al pubblico italiano il suo video recente Siren (2014) e un film inedito in corso di produzione.
In Siren ritroviamo le forme narrative tipiche delle folli storie costruite dall'artista, incentrate sul conflitto di generi e su flashback che disorientano lo spettatore, accanto all'uso di strumenti digitali innovativi, che creano un linguaggio visivo altro, cambiando la nostra percezione. Cytter recupera le "immagini povere" e i processi di massificazione e di circolazione, in particolare quelle realizzate con gli smart - phone. Scene di diversa qualità vengono ripetute per mostrare la vasta - e ambigua - gamma di possibilità interpretative delle immagini e per insistere su argomenti come l'amore e la vendetta : la voce narrante femminile convince un amico a uccidere un altro uomo per vendicar e tutte le donne vittime di un trattamento ineguale nella lotta tra sessi.
In mostra anche alcuni disegni in bianco e nero di grandi dimensi oni, che dialogano con sequenze tratte dal film. Il supporto utilizzato per i disegni - grandi teli di pelle - li fa apparire come tende, che vengono utilizzate nell'allestimento per giocare tra l'idea di sipario e installazione.
Keren Cytter (nata nel 1977 a Tel Aviv, Israele) vive e lavora a New York.
Mostre recenti e performance includono: Kunsthal Charlot tenbo rg, Copenhagen (2014); State of Concept, At ene (2014); Der Stachel des Skorpions , Museum Villa Stuck, Monaco (2014 ) ; l'Istituto Mahildeonhoehe, Darmstadt (2014) ; Where are we Now , 5th Marrakesh Bie nn ial (2014); High Performance , la Collezione Julia Stoschek (2 014 ) ; Show Real Drama , Fondazione Trussardi, Milano (2013); A Theatre Cycle , NOMAS Foundatio n at Teatro Valle Occupato, Roma (2013); Show Real Drama , Tate Modern Oil Tanks, Londra (2012); Avalanche , Stedelijk Museum , Amsterdam (2011); Project Series: Keren Cytter , Hammer Museum, Los Angeles (2010); Moderna Museet, Stoccolma (2010); X Initiative, New York (2009); CCA Center for Contemporary Art, Kitakyushu (2009).
Kimsooja
Raffaella Cortese è lieta di presentare nello spazio di Via Stradella 1 la personale di Kimsooja , con cui la galleria collabora dal 2005 e che in Italia ha avuto prestigiose mostre pubbliche: Fondazione Bevilaqua la Masa/ Teatro la Fenice, Venezia (2006) , PAC, Milano (2004), Palazzo delle Poste, Trieste (2001).
Le sue opere video, fotografiche e installative, estremamente poetiche e al tempo stesso contemplative, attingono al background culturale della Corea, sua terra d’origine e il tema centrale di molte di esse verte sul ruolo dell’essere umano nel mondo globalizzato.
Le componenti dualistiche ed esistenziali della vita secondo la filosofia orientale, yin e yang, nascita e morte, stasi e movimento, sono la base per narrare il ruolo dell’essere umano nella odierna società globalizzata e le molteplici sfaccettature della multiculturalità.
Kimsooja ha rappresentato la Corea alla scorsa Biennale di Venezia con un progetto site specific dal titolo To Breathe: Bottari. Pensato per la particolare configurazione architettonica del padiglione il suo intervento ha trasformato completamente lo spazio in un ambiente esperienziale e trascendentale ricoprendolo con una pellicola translucida e fondendo così diversi mezzi immateriali come luce, colore, suoni nel tentativo di rendere l’invisibile in un’esperienza condivisa, attivando stati di coscienza in cui il pubblico viene invitato a d essere protagonista attivo.
Per la mostra alla galleria Raffaella Cortese, Kimsooja presenta due differenti serie che esplorano il naturale fenomeno della luce e del buio, evocando due antipodi visivi legati come le componenti di un nucleo. La serie de lle lightboxes To Breathe (2013) è basata su immagini create durante l’omonima installazione veneziana in cui l’artista annulla i confini tra natura esterna e spazio interno, dispiegando e rifrangendo gli infiniti riflessi del sole in un caleidoscopio di spettri di luce. In mostra anche la serie fotografica The Sun – Unfolded , realizzata a Goa, in India, nel 2008.
Divenuto lightbox, il lavoro To Breathe indaga ulteriormente l’a rchitettura del colore attraverso la superficie, il riflesso e l’astrazione, mentre The Sun – Unfolded mostra uno spettro d i colori che si modella in onde concentriche attorno al Sole, creando reminescenze del la forma del Mandala o p roponendo il Sole come un corpo pulsante.
Kimsooja (Taegu, Korea, 1957), vive e lavora a New York dal 1999. Ha esposto in numerose importanti istituzioni pubbliche tra cui Collection Lambert en Avignon (2014); Vancouver Art Gallery (2013); Museum of Modern Art St. Etienne (2012); Kunsthal 44 Møen (2012); Perm Contemporary Art Museum, Russia (2012); Miami Art Museum (2012); Feldkirch Church and Kunstmuseum Lichtenstein (2010); National Museum of Contemporary Art Korea for the Y e ong Gwang Nuclear Pow er Plant (2010); Atelier Hermes , Seo ul (2009); Baltic Center, Londra (2009); Hirshhorn Museum , Washington (2008); Fondazione Bevilacqua La Masa & Teatro La Fenice, Venezia (2006); Crystal Palace of Reina Sofia Museum, Madrid (2006); PAC, Milano (2004); Kunsthalle W ien (2002); Kunsthalle Bern (2002); Palazzo delle Poste, Trieste (2001); MoMA PS1 (2001).
Ha partecipato anche ad importanti e prestigiose Biennali: Venezia (1999, 2005, 2013), San Paolo (1997), Whitney Biennial (2002), Istanbul (1997), Lyon (2000), Gwangju (1995, 2012), Thessa loniki (2010), Moscow (2009) e Poznan (2010).
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