Tomoko Nagao. Women in Pop
Dal 10 Ottobre 2020 al 15 Novembre 2020
Milano
Luogo: Galleria Vik Milano
Indirizzo: via Silvio Pellico 8
Curatori: GEL - Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci
E-Mail info: vik210gallery@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.galleriavikmilano.com
Con la mostra personale dedicata alla pittrice e scultrice di origine giapponese Tomoko Nagao riprende l’attività di Galleria Vik Milano, il luxury hotel situato in Galleria Vittorio Emanuele che raccoglie il meglio della scena artistica italiana e internazionale, caratterizzandosi così come un vero e proprio museo privato oltre che come uno degli hotel più originali ed esclusivi del mondo. Dopo mesi di chiusura dovuti al lockdown, Galleria Vik Milano riprende la sua attività, non solo come luxury hotel ma anche come contenitore d’arte, di bellezza e di cultura. I luoghi deputati di questa rinata attività espositiva sono il Vikissimo, l’esclusivo bar-ristorante che occupa l’intero primo piano dell’hotel e che raccoglie una selezione di oltre 50 opere di artisti italiani e internazionali, e la galleria d’arte situate al secondo piano, la 210 Gallery (il nome deriva dal numero di stanza in cui ha sede lo spazio della galleria), che funziona come uno spazio dedicato esclusivamente all’arte contemporanea, attraverso la presentazione del lavoro di artisti italiani e internazionali. Entrambi gli spazi si affacciano sullo splendido panorama di Galleria Vittorio Emanuele.
La prima mostra del dopo lockdown di Galleria Vik è dedicata alla produzione più recente dell’artista di origine giapponese, da anni stabilitasi in Italia, Tomoko Nagao, tra i più interessanti esponenti del new pop nipponico.
Il titolo della mostra, Women in Pop, allude alla scelta dell’artista di fornire uno sguardo esplicitamente femminile sulla società contemporanea, con una forte connotazione di critica sociale, soprattutto rispetto all’invasività di marchi di aziende e multinazionali nella nostra vita, benché sempre all’interno di una cornice estremamente pop, ironica e divertita.
“L’icona, spesso ridotta a mero feticcio o baluardo del femminismo, è ricondotta stavolta alla ricerca di un archetipo”, scrive la curatrice della mostra, Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci: “è quello di Hello Kitty, dell’estetica Kawaii, di una leggerezza non superficiale. L’immagine della donna è colorata ma non dirompente, viva e vivace ma non ingerente.
La donna di Tomoko è una donna amica, che tende la mano, e dunque davvero “pop” nell’originario significato di “popular”: una donna, insomma, che vuol parlare a tutti.”
La scelta dell’artista, tipica della cultura post-modern, di rivisitare soggetti prelevati dal passato e in particolare dalla storia dell’arte (dalla Gioconda, alla Medusa di Caravaggio, alla Venere del Botticelli) è sempre caratterizzata dal desiderio di alleggerire e desacralizzare i riferimenti storici con intenti ironici, giocosi e parodistici: come con la Gioconda rivisitata, sempre con la fisionomia di Hello Kitty (il celebre personaggio delle
anime giapponesi amato dalle ragazzine di tutto il mondo); o Margherita l’infanta di Spagna, già celebrata da Velázquez, riproposta da Tomoko, con tanto di lattina di Coca Cola in mano, in chiave Kawaii (carino, in giapponese); o Salomè, trasformata per l’occasione in una buffa icona pop la cui testa, in ceramica smaltata, ci si presenta appoggiata su un piatto (lo stesso sul quale la donna si dice presenterà a Erode la testa del Battista); o la Madonnina di Milano trasformata, incredibilmente, in una icona giovanile e superpop. E poi, ancora, ecco i personaggi maschili misteriosamente tramutati dalla magia di Tomoko in altrettanti personaggi femminili: come San Gerolamo, erudito asceta immortalato da molti artisti in una caverna con i suoi libri, trasformarsi, nella versione pop di Tomoko, in una qualsiasi ragazza di oggi, chiusa nella sua cameretta con smartphone e pc. Il lavoro di Tomoko presentato in Galleria Vik Milano negli spazi della 210 Gallery si articola attraverso i diversi linguaggi utilizzati dall’artista: la pittura a olio, che risente della lezione di Nara Yoshimoto, con cui l’artista ha studiato in Giappone; quella realizzata a stencil e spray, che si rifà alla scuola dell’arte di strada, che l’artista ha praticato in numerose occasioni, all’interno di festival e manifestazioni di street art (realizzati anche, nella sua ultima produzione, su supporti o insoliti, come il PVC, dai toni iridescenti e riflettenti, in grado di rendere l'icona sempre più leggera e fluttuante); quella grafica, nella quale si incrociano, in una folle sovrapposizione di motivi differenti, riferimenti antichi e contemporanei, citazioni dalla storia dell’arte, marchi di multinazionali, personaggi dei fumetti e delle anime; e, infine, quella plastica, cui l’artista si è dedicata solo di recente, con sculture in ceramica smaltata dall’effetto pop e dalla fortissima suggestione visiva.
Nata a Nagoya, in Giappone, nel 1976, e trasferitasi da molti anni a Milano, dove vive, Tomoko si è affermata come una delle artiste più originali del panorama artistico contemporaneo. il suo stile, del tutto originale e inconfondibile, mixa tra di loro le suggestioni provenienti dalla tradizione Pop con quelle della nuova arte Superflat di Murakami e dalle figure stilizzate di Nara Yoshimoto, con cui
l’artista ha studiato in Giappone. Considerata la più importante esponente della MicroPop Art in Italia, Tomoko ha esposto in numerose mostre e fiere sia in Italia (Palazzo Reale) che all’estero (Tokyo, Hong Kong). Nel settembre 2015 espone alla Gemalde Galerie di Berlino e nel 2016 espone nella mostra The Botticelli Renaissance group show presso la Victoria and Albert Museum di Londra.
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