Fino al 23 maggio un calendario denso di eventi
Palermo si anima per la Settimana delle Culture
 
										
										 
										
										
																		
																	Settimana delle Culture, Palermo | 
																									O'Tama Kiyoara, La notte dell'Ascensione o la Benedizione degli animali, 1891
															
							Francesca Grego
16/05/2017
							Palermo -  In vista del 2018, la futura Capitale Italiana della Cultura si accende in un fitto programma di eventi. Nella Settimana delle Culture torna in primo piano la vocazione storica che per secoli ha fatto del capoluogo siciliano la città plurale per eccellenza, crocevia di popoli al centro del Mediterraneo. 
Contemporaneità e memoria s’intrecciano, nel contesto di un dialogo che dall’arte alla musica, dai monumenti al teatro, dall’architettura alla fotografia, abbraccia un numero impressionante di realtà internazionali: Giappone, Medio Oriente, Marocco, Ghana, Afghanistan, Olanda, Gran Bretagna, Bulgaria, sono solo alcuni degli attori coinvolti.
Mostre, spettacoli, laboratori, presentazioni invadono ogni angolo della città, dai suoi luoghi simbolo a strade e piazze ancora da valorizzare, fino alla chiusura, il 23 maggio, nel 25° anniversario della strage di Capaci.
Tra le mostre spicca O’Tama Kiyoara e Vincenzo Ragusa. Un ponte tra Tokyo e Palermo, a Palazzo Sant’Elia fino al 28 luglio, che attraverso i raffinati dipinti della pittrice giapponese racconta un’insolita pagina di storia dell’arte. Nella seconda metà dell’Ottocento, l’incontro artistico e amoroso tra la giovane O’Tama e lo scultore Vincenzo Ragusa, inviato dall’Accademia di Brera in Giappone per volontà dell’imperatore Mutsuhito, dà il via a uno straordinario scambio di stili, immagini e suggestioni, visibile nelle 130 opere in mostra, ma anche nell’influenza che la coppia, di ritorno in Sicilia, esercitò nel milieu artistico della Palermo del Liberty, diffondendovi la moda del Japonisme e creando una scuola di arti orientali.
Da non perdere Suggestioni caravaggesche dai depositi di Palazzo Abatellis, fino al 17 settembre nella Galleria palermitana, per scoprire la profonda influenza che il grande pittore barocco esercitò sugli artisti del Regno delle Due Sicilie. Iconografia, espressività, uso della luce, copie e citazioni, testimoniano la fortuna di Caravaggio al Sud, con approfondimenti su interpreti come Mario Minniti e Pietro Novelli, o sui napoletani Giovanni Ricca e Filippo Vitale.
Per gli amanti dell’arte un ricco ventaglio di passeggiate culturali e visite guidate gratuite offrirà inoltre un’occasione ghiotta per conoscere Palermo nelle sue diverse sfumature: dagli itinerari barocchi e arabo-normanni ai mercati e ai giardini storici, dalla street art alle catacombe, fino ai luoghi della Seconda Guerra Mondiale.
						
						
					Contemporaneità e memoria s’intrecciano, nel contesto di un dialogo che dall’arte alla musica, dai monumenti al teatro, dall’architettura alla fotografia, abbraccia un numero impressionante di realtà internazionali: Giappone, Medio Oriente, Marocco, Ghana, Afghanistan, Olanda, Gran Bretagna, Bulgaria, sono solo alcuni degli attori coinvolti.
Mostre, spettacoli, laboratori, presentazioni invadono ogni angolo della città, dai suoi luoghi simbolo a strade e piazze ancora da valorizzare, fino alla chiusura, il 23 maggio, nel 25° anniversario della strage di Capaci.
Tra le mostre spicca O’Tama Kiyoara e Vincenzo Ragusa. Un ponte tra Tokyo e Palermo, a Palazzo Sant’Elia fino al 28 luglio, che attraverso i raffinati dipinti della pittrice giapponese racconta un’insolita pagina di storia dell’arte. Nella seconda metà dell’Ottocento, l’incontro artistico e amoroso tra la giovane O’Tama e lo scultore Vincenzo Ragusa, inviato dall’Accademia di Brera in Giappone per volontà dell’imperatore Mutsuhito, dà il via a uno straordinario scambio di stili, immagini e suggestioni, visibile nelle 130 opere in mostra, ma anche nell’influenza che la coppia, di ritorno in Sicilia, esercitò nel milieu artistico della Palermo del Liberty, diffondendovi la moda del Japonisme e creando una scuola di arti orientali.
Da non perdere Suggestioni caravaggesche dai depositi di Palazzo Abatellis, fino al 17 settembre nella Galleria palermitana, per scoprire la profonda influenza che il grande pittore barocco esercitò sugli artisti del Regno delle Due Sicilie. Iconografia, espressività, uso della luce, copie e citazioni, testimoniano la fortuna di Caravaggio al Sud, con approfondimenti su interpreti come Mario Minniti e Pietro Novelli, o sui napoletani Giovanni Ricca e Filippo Vitale.
Per gli amanti dell’arte un ricco ventaglio di passeggiate culturali e visite guidate gratuite offrirà inoltre un’occasione ghiotta per conoscere Palermo nelle sue diverse sfumature: dagli itinerari barocchi e arabo-normanni ai mercati e ai giardini storici, dalla street art alle catacombe, fino ai luoghi della Seconda Guerra Mondiale.
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