Dal 23 settembre
Riapre al pubblico Villa Durazzo Pallavicini a Pegli
Villa Durazzo Pallavicini a Genova
Ludovica Sanfelice
31/08/2016
Genova - Il 23 settembre Villa Durazzo Pallavicini tornerà visitabile al termine di un lungo intervento di restauri durato tre anni. Per la riapertura dello storico parco di Genova Pegli la scelta è ricaduta su una data precisa che corrisponde al giorno della sua inaugurazione avvenuta 170 anni fa, nel 1846.
I lavori hanno consentito il recupero del Tempio di Flora, del Castello e del Mausoleo del Capitano, dell’Obelisco Egizio, del Ponte Romano, del Chiosco Turco e della Pagoda Cinese, formidabili espressioni del sogno romantico del marchese Ignazio Pallavicini progettato dall'architetto Michele Canzio.
A beneficiare della campagna di restauri affidata allo Studio Ghigino&associati di Genova è stata principalmente la parte alta del giardino dove sono stati ricomposti percorsi, muretti, scenografie vegetali con il rinnovamento di tutti gli impianti idrici. Il giardino che occupa 8 ettari di collina possiede la caratteristica unica di essere stato concepito come un racconto teatrale articolato in tre atti, ognuno dei quali formato da quattro scene simbolicamente identificati con torrenti, cascate, arredi, piante esotiche. La visita non è perciò solo una passeggiata nel parco bensì un'esperienza storico-culturale e anche meditativa a cui si affiancano anche interpretazioni massonico-esoteriche.
Con la riapertura gli accessi saranno regolati su orari definiti per cui è consigliata la prenotazione.
Per approfondimenti:
Guida d'arte di Genova
I lavori hanno consentito il recupero del Tempio di Flora, del Castello e del Mausoleo del Capitano, dell’Obelisco Egizio, del Ponte Romano, del Chiosco Turco e della Pagoda Cinese, formidabili espressioni del sogno romantico del marchese Ignazio Pallavicini progettato dall'architetto Michele Canzio.
A beneficiare della campagna di restauri affidata allo Studio Ghigino&associati di Genova è stata principalmente la parte alta del giardino dove sono stati ricomposti percorsi, muretti, scenografie vegetali con il rinnovamento di tutti gli impianti idrici. Il giardino che occupa 8 ettari di collina possiede la caratteristica unica di essere stato concepito come un racconto teatrale articolato in tre atti, ognuno dei quali formato da quattro scene simbolicamente identificati con torrenti, cascate, arredi, piante esotiche. La visita non è perciò solo una passeggiata nel parco bensì un'esperienza storico-culturale e anche meditativa a cui si affiancano anche interpretazioni massonico-esoteriche.
Con la riapertura gli accessi saranno regolati su orari definiti per cui è consigliata la prenotazione.
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