Giampietro Livini. Sopra l’acqua dei navigli
Dal 12 Marzo 2014 al 21 Marzo 2014
Milano
Luogo: Foyer Spazio Oberdan
Indirizzo: viale Vittorio Veneto 2
Orari: da martedì a domenica10-22; lunedì 10-19
Enti promotori:
- Provincia di Milano/Assessorato alla Cultura
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 77406302
E-Mail info: p.merisio@provincia.milano.it,
Sito ufficiale: http://www.provincia.milano.it/cultura
Milano è al centro di numerose e importanti vie d’acqua conosciute come Navigli.
L’idea alla base della mostra è quella di proporre un viaggio fotografico non dall’acqua né dalle alzaie, non in barca, non in bici, ma in elicottero, a seicento piedi sopra i fiumi di Milano: il Naviglio Grande, la Martesana, il Naviglio Pavese.
La storia dei Navigli viene fatta risalire alla metà del dodicesimo secolo quando i monaci Cistercensi riattivarono gli antichi corsi d’acqua, tra i quali il Ticinello (che diventerà il Naviglio Grande) e poterono trasportare su barconi il marmo di Candoglia per la costruzione del Duomo.
Nel 1457 nacque il Naviglio Martesana, indi il “cavo” di Bereguardo, infine il Naviglio di Pavia, inaugurato dall’Arciduca d’Austria nel 1819.
La scelta delle immagini di Giampietro Livini è avvenuta selezionando fra migliaia di scatti “in volo” e trascurando quasi tutte le immagini “da terra”.
Sono state privilegiate le immagini dei Navigli più facilmente identificabili sul territorio, documentandone il percorso dal Ticino per il Naviglio Grande, dall’Adda per la Martesana, dalla Darsena per il Naviglio Pavese sino alla confluenza nel Ticino.
La carta “Ducato Territorio di Milano”, posta all’inizio della mostra, evidenzia i principali corsi d’acqua creati dall’uomo intorno alla città di Milano.
La Milano in cartolina, col fascino acquatico dei Navigli, non c’è più e la memoria dei nonni si sta evaporando. Oggi rinasce la proposta di scoprire i Navigli: altri lavori che interesseranno altri fotografi per cartoline di giorni a venire.
La mostra “Sopra l’acqua dei navigli”, promossa dalla Provincia di Milano/Assessorato alla Cultura, si avvale della collaborazione di ABC, Agenzia Videografica e Web.
Giampietro Livini, milanese dalla nascita, si è allontanato dalla città solo durante la guerra per tornare a casa, esausto, ma in tempo per subire gli ultimi bombardamenti del ’44.
Architetto al Politecnico di Milano, con la tesi “I problemi della mobilità nelle aree metropolitane”, Dirigente d’Azienda, ha partecipato alla direzione dei lavori di alcune grandi opere cittadine.
Insegnante in corsi serali per geometri e relatore in seminari universitari, è ora libero professionista e consulente del Tribunale di Milano.
Grafico per passione, ha ideato il logo dell’Atinom (1985), della Milano-Tangenziali (1998), ed il primo logo della Pedemontana (1987). Il marchio delle” Tangenziali di Milano” (1965) è stato ripreso da Arnaldo Pomodoro (medaglistica) e da Oppi (acquarello) ed è stato posizionato sotto la scultura di Mo all’inizio dell’autostrada per Genova.
Designer a tempo perso, di oggettistica promozionale per aziende, ha realizzato l’orologio con doppio fuso orario e foulards ricavati da sue foto notturne.
E’ autore e coautore di libri ed articoli sulla mobilità e sui trasporti.
Sue foto si trovano su enciclopedie libri e riviste: immagini che hanno, tra l’altro, illustrato il tema delle “autostrade” in mostre e congressi internazionali.
I voli in elicottero per le riprese delle immagini esposte hanno rappresentato un’esperienza indimenticabile anche perché la fotografia aerea è una delle più grandi passioni dell’autore. Assieme a Gianni Barengo Gardin, Giampietro Livini ha effettuato il “giro d’Italia in autostrada” per un libro sulla mobilità.
Molte delle istantanee si trovano nel libro editato anni or sono con lo stesso titolo, altre sono state recentemente esposte in mostre e congressi sul tema dei Navigli.
L’idea alla base della mostra è quella di proporre un viaggio fotografico non dall’acqua né dalle alzaie, non in barca, non in bici, ma in elicottero, a seicento piedi sopra i fiumi di Milano: il Naviglio Grande, la Martesana, il Naviglio Pavese.
La storia dei Navigli viene fatta risalire alla metà del dodicesimo secolo quando i monaci Cistercensi riattivarono gli antichi corsi d’acqua, tra i quali il Ticinello (che diventerà il Naviglio Grande) e poterono trasportare su barconi il marmo di Candoglia per la costruzione del Duomo.
Nel 1457 nacque il Naviglio Martesana, indi il “cavo” di Bereguardo, infine il Naviglio di Pavia, inaugurato dall’Arciduca d’Austria nel 1819.
La scelta delle immagini di Giampietro Livini è avvenuta selezionando fra migliaia di scatti “in volo” e trascurando quasi tutte le immagini “da terra”.
Sono state privilegiate le immagini dei Navigli più facilmente identificabili sul territorio, documentandone il percorso dal Ticino per il Naviglio Grande, dall’Adda per la Martesana, dalla Darsena per il Naviglio Pavese sino alla confluenza nel Ticino.
La carta “Ducato Territorio di Milano”, posta all’inizio della mostra, evidenzia i principali corsi d’acqua creati dall’uomo intorno alla città di Milano.
La Milano in cartolina, col fascino acquatico dei Navigli, non c’è più e la memoria dei nonni si sta evaporando. Oggi rinasce la proposta di scoprire i Navigli: altri lavori che interesseranno altri fotografi per cartoline di giorni a venire.
La mostra “Sopra l’acqua dei navigli”, promossa dalla Provincia di Milano/Assessorato alla Cultura, si avvale della collaborazione di ABC, Agenzia Videografica e Web.
Giampietro Livini, milanese dalla nascita, si è allontanato dalla città solo durante la guerra per tornare a casa, esausto, ma in tempo per subire gli ultimi bombardamenti del ’44.
Architetto al Politecnico di Milano, con la tesi “I problemi della mobilità nelle aree metropolitane”, Dirigente d’Azienda, ha partecipato alla direzione dei lavori di alcune grandi opere cittadine.
Insegnante in corsi serali per geometri e relatore in seminari universitari, è ora libero professionista e consulente del Tribunale di Milano.
Grafico per passione, ha ideato il logo dell’Atinom (1985), della Milano-Tangenziali (1998), ed il primo logo della Pedemontana (1987). Il marchio delle” Tangenziali di Milano” (1965) è stato ripreso da Arnaldo Pomodoro (medaglistica) e da Oppi (acquarello) ed è stato posizionato sotto la scultura di Mo all’inizio dell’autostrada per Genova.
Designer a tempo perso, di oggettistica promozionale per aziende, ha realizzato l’orologio con doppio fuso orario e foulards ricavati da sue foto notturne.
E’ autore e coautore di libri ed articoli sulla mobilità e sui trasporti.
Sue foto si trovano su enciclopedie libri e riviste: immagini che hanno, tra l’altro, illustrato il tema delle “autostrade” in mostre e congressi internazionali.
I voli in elicottero per le riprese delle immagini esposte hanno rappresentato un’esperienza indimenticabile anche perché la fotografia aerea è una delle più grandi passioni dell’autore. Assieme a Gianni Barengo Gardin, Giampietro Livini ha effettuato il “giro d’Italia in autostrada” per un libro sulla mobilità.
Molte delle istantanee si trovano nel libro editato anni or sono con lo stesso titolo, altre sono state recentemente esposte in mostre e congressi sul tema dei Navigli.
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