Umberto Prencipe e la Toscana. Tra modernità e tradizione
Dal 28 Febbraio 2014 al 22 Giugno 2014
Lucca
Luogo: Fondazione Ragghianti
Indirizzo: via San Micheletto
Orari: da martedì al sabato 10.30-13 / 15.30-19; domenica e festivi 10.30-19
Curatori: Teresa Sacchi Lodispoto, Sabrina Spinazzè
Enti promotori:
- Fondazione Ragghianti
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0583 467205
E-Mail info: info@fondazioneragghianti.it
Sito ufficiale: http://www.fondazioneragghianti.it
La Fondazione Ragghianti, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e la collaborazione dell’ Archivio Umberto Prencipe e dell’ Archivio dell’Ottocento Romano, inaugura giovedì 27 febbraio alle ore 17.30 la mostra Umberto Prencipe e la Toscana. Tra modernità e tradizione.
L'esposizione, a cura di Teresa Sacchi Lodispoto e Sabrina Spinazzè, dedicata alla produzione toscana dell'artista ed al suo rapporto con il paesaggio e la scena culturale della lucchesia e della Toscana nella prima metà del '900, vedrà esposte oltre cento opere tra dipinti, disegni e incisioni.
Il percorso espositivo, suddiviso in 9 sezioni, darà ampio spazio all’aspetto topografico delle opere, mettendo in luce scorci e luoghi d'inizio secolo di Lucca, della Versilia e di altre località del territorio toscano.
Oltre a quelle donate recentemente alla Fondazione Ragghianti da Giovanna Prencipe, figlia dell’artista, saranno esposte opere provenienti da collezioni private, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, dall’Archivio Umberto Prencipe di Roma, dal Museo nazionale di Palazzo Mansi di Lucca, dalla Galleria d’arte moderna di palazzo Pitti di Firenze, dalla Galleria d’arte moderna di Roma Capitale e dalla Galleria d’arte moderna e contemporanea di Viareggio.
Pittore e incisore straordinariamente produttivo, presente alle principali rassegne nazionali e internazionali, più volte premiato, Umberto Prencipe (Napoli 1879 – Roma 1962), attraversa in maniera autonoma la prima metà del Novecento con il suo linguaggio lirico e intimista, aperto a soluzioni contemporanee ma allo stesso tempo saldamente ancorato nella cultura romantica e simbolista.
La mostra promossa e organizzata dalla Fondazione Ragghianti mette a fuoco l'intenso e fecondo rapporto tra Umberto Prencipe e la Toscana, in particolare con la città di Lucca e i suoi dintorni, legame che si instaura in diversi momenti della vita dell'artista ma si consolida soprattutto tra il 1914 e il 1921 allorchè Prencipe vive stabilmente a Lucca dove insegna incisione al locale Istituto di belle arti.
Sarà questa la stagione più ricca di opere, un periodo determinante segnato dall’incontro con il pittore Alceste Campriani, allora direttore dell’Istituto di belle arti di Lucca, e artisti di cultura postmacchiaiola sensibili agli stimoli della cultura francese quali Antonio Antony De Witt, Moses Levy e Giuseppe Viner dei quali sarà possibile vedere in mostra alcune delle opere nell'ultima sezione del percorso espositivo dedicatoalleAmicizie toscane.
Come affermano le due curatrici Teresa Sacchi Lodispoto e Sabrina Spinazzè nei saggi del catalogo a corredo dell'esposizione, quelli toscani "sono contatti densi di sviluppi, destinati a segnare nella pittura di Prencipe un deciso mutamento di rotta, ben evidente nei molti paesaggi realizzati nella campagna intorno a Lucca, Viareggio, Bozzano, Forte dei Marmi, Massarosa. I dipinti del periodo conciliano la tradizione del paesaggismo ottocentesco con la sintesi costruttiva di Paul Cézanne e le accensioni cromatiche del postimpressionismo, secondo una linea di moderata modernità".
La mostra dedicata a Prencipe è un atto dovuto e conseguenza della donazione della figlia Giovanna alla Fondazione Ragghianti ma, come afferma Maria Teresa Filieri direttore della Fondazione Ragghianti, “il percorso artistico di Prencipe illumina anche un momento cruciale, sul quale ancora occorrerà indagare, della cultura figurativa toscana in generale e lucchese in particolare; la Fondazione, in quest'ottica, ha avviato da tempo il progetto Archivio Artisti Lucchesi. XIX-XX e, a margine della mostra, si è voluto organizzare il ciclo di incontri, “Lucca agli inizi del 900”, volto ad indagare il contesto culturale e artistico lucchese del primo '900".
L'esposizione, a cura di Teresa Sacchi Lodispoto e Sabrina Spinazzè, dedicata alla produzione toscana dell'artista ed al suo rapporto con il paesaggio e la scena culturale della lucchesia e della Toscana nella prima metà del '900, vedrà esposte oltre cento opere tra dipinti, disegni e incisioni.
Il percorso espositivo, suddiviso in 9 sezioni, darà ampio spazio all’aspetto topografico delle opere, mettendo in luce scorci e luoghi d'inizio secolo di Lucca, della Versilia e di altre località del territorio toscano.
Oltre a quelle donate recentemente alla Fondazione Ragghianti da Giovanna Prencipe, figlia dell’artista, saranno esposte opere provenienti da collezioni private, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, dall’Archivio Umberto Prencipe di Roma, dal Museo nazionale di Palazzo Mansi di Lucca, dalla Galleria d’arte moderna di palazzo Pitti di Firenze, dalla Galleria d’arte moderna di Roma Capitale e dalla Galleria d’arte moderna e contemporanea di Viareggio.
Pittore e incisore straordinariamente produttivo, presente alle principali rassegne nazionali e internazionali, più volte premiato, Umberto Prencipe (Napoli 1879 – Roma 1962), attraversa in maniera autonoma la prima metà del Novecento con il suo linguaggio lirico e intimista, aperto a soluzioni contemporanee ma allo stesso tempo saldamente ancorato nella cultura romantica e simbolista.
La mostra promossa e organizzata dalla Fondazione Ragghianti mette a fuoco l'intenso e fecondo rapporto tra Umberto Prencipe e la Toscana, in particolare con la città di Lucca e i suoi dintorni, legame che si instaura in diversi momenti della vita dell'artista ma si consolida soprattutto tra il 1914 e il 1921 allorchè Prencipe vive stabilmente a Lucca dove insegna incisione al locale Istituto di belle arti.
Sarà questa la stagione più ricca di opere, un periodo determinante segnato dall’incontro con il pittore Alceste Campriani, allora direttore dell’Istituto di belle arti di Lucca, e artisti di cultura postmacchiaiola sensibili agli stimoli della cultura francese quali Antonio Antony De Witt, Moses Levy e Giuseppe Viner dei quali sarà possibile vedere in mostra alcune delle opere nell'ultima sezione del percorso espositivo dedicatoalleAmicizie toscane.
Come affermano le due curatrici Teresa Sacchi Lodispoto e Sabrina Spinazzè nei saggi del catalogo a corredo dell'esposizione, quelli toscani "sono contatti densi di sviluppi, destinati a segnare nella pittura di Prencipe un deciso mutamento di rotta, ben evidente nei molti paesaggi realizzati nella campagna intorno a Lucca, Viareggio, Bozzano, Forte dei Marmi, Massarosa. I dipinti del periodo conciliano la tradizione del paesaggismo ottocentesco con la sintesi costruttiva di Paul Cézanne e le accensioni cromatiche del postimpressionismo, secondo una linea di moderata modernità".
La mostra dedicata a Prencipe è un atto dovuto e conseguenza della donazione della figlia Giovanna alla Fondazione Ragghianti ma, come afferma Maria Teresa Filieri direttore della Fondazione Ragghianti, “il percorso artistico di Prencipe illumina anche un momento cruciale, sul quale ancora occorrerà indagare, della cultura figurativa toscana in generale e lucchese in particolare; la Fondazione, in quest'ottica, ha avviato da tempo il progetto Archivio Artisti Lucchesi. XIX-XX e, a margine della mostra, si è voluto organizzare il ciclo di incontri, “Lucca agli inizi del 900”, volto ad indagare il contesto culturale e artistico lucchese del primo '900".
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