Una competizione internazionale per la cyberarte
Ars electronica locandina
09/06/2009
Una petunia che contiene un gene umano, una partita di hokey espressionista, un ciclone inscatolato e un’immagine sonora multidimensionale del Big Ben. Sono alcuni dei futuristici capolavori insigniti del Golden Nica dal prestigioso Premio Ars Electronica, un appuntamento annuale dal 1987, nato all’interno del festival Ars Electronica che si tiene ogni settembre dal 1979 in Austria nella romantica cittadina di Linz, punto di riferimento internazionale nel mondo dell’arte dei nuovi media.
Visionario e profetico, il festival Ars Electronica ha creato negli anni un immenso archivio di arte digitale presso l’omonimo centro a Linz. Otto le categorie per le quali vengono assegnati quest’anno altrettanti Golden Nica (una riproduzione in oro della Nike di Samotracia), quattordici Award of Dinstiction e numerose Mention of Honour. Accanto alle categorie classiche come Computer Animation, Musica Digitale e Arte Interattiva, di recente si è aggiunta la categoria “Comunità digitali” che prende in considerazione tutti quei progetti che realizzano opere di arte relazionale tramite internet o che creano comunità e strumenti per l’alfabetizzazione elettronica. Il premio per la categoria “Comunità digitali” è andato quest’anno ad Hyperbarrio.org, una comunità di giovani blogger colombiani radicata nel contesto internazionale che organizza laboratori ed eventi sul territorio. Nella stessa categoria un Award of Distinction è stato assegnato a Piratbyrån (l’Ufficio della Pirateria) organizzazione svedese di artisti, attivisti e teorici che sostiene la lotta contro il copyright e la proprietà privata attraverso la libera condivisione di informazioni e artefatti culturali. Per gli italiani una Menzione di Onore alla comunità Hackmeeting che dal 1998 organizza raduni annuali per la condivisione del sapere.
Un’altra categoria introdotta nel Premio Ars Electronica solo tre anni fa è Arte Ibrida che prende in considerazione l’integrazione tra scienza, biotecnologie e ricerca estetica: in un epoca caratterizzata da un intrusione sempre maggiore della scienza nella vita intima e quotidiana, l’artista non può esimersi dall’indagare il mondo dell’infinitamente piccolo. Il premio per la categoria Arte Ibrida quest’anno viene assegnato a Eduardo Kac, artista statunitense che con il progetto “La Storia Naturale dell’Enigma” documenta il processo di creazione della “Edunia”, un incrocio tra una petunia e un essere umano.
Di sicuro effetto è l’opera vincitrice nella categoria Arte Interattiva: cosa è più interattivo che sedersi comodamente all’interno dell’occhio di un ciclone? Con Nemo Observatorium il belga Lawrence Malstaf ricrea un ciclone attraverso l’uso di ventilatori e palline di polistirolo dove il visitatore può sedersi e vivere un esperienza che sembra avere straordinari effetti calmanti: un’allegoria di questi tempi frenetici.
Lo statunitense Bill Fontana, per la categoria Musica Digitale, vince con un scultura sonora che riproduce il suono del Big Ben registrato da decine di microfoni situati a distanze diverse dal grande orologio. La regista canadese Iriz Pääbo, riesce ad appassionare tutti attraverso “HA'Aki”, una partita ad hockey ricreata digitalmente con una tecnica di sua invenzione.
Tutte le opere vincitrici dei Golden Nicas di quest’anno saranno visibili, insieme a molte altre opere ed eventi, all’interno del Festival Ars Electronica che, con il titolo “Human Nature”, avrà luogo a Linz dal 3 all’8 Settembre 2009.
Visionario e profetico, il festival Ars Electronica ha creato negli anni un immenso archivio di arte digitale presso l’omonimo centro a Linz. Otto le categorie per le quali vengono assegnati quest’anno altrettanti Golden Nica (una riproduzione in oro della Nike di Samotracia), quattordici Award of Dinstiction e numerose Mention of Honour. Accanto alle categorie classiche come Computer Animation, Musica Digitale e Arte Interattiva, di recente si è aggiunta la categoria “Comunità digitali” che prende in considerazione tutti quei progetti che realizzano opere di arte relazionale tramite internet o che creano comunità e strumenti per l’alfabetizzazione elettronica. Il premio per la categoria “Comunità digitali” è andato quest’anno ad Hyperbarrio.org, una comunità di giovani blogger colombiani radicata nel contesto internazionale che organizza laboratori ed eventi sul territorio. Nella stessa categoria un Award of Distinction è stato assegnato a Piratbyrån (l’Ufficio della Pirateria) organizzazione svedese di artisti, attivisti e teorici che sostiene la lotta contro il copyright e la proprietà privata attraverso la libera condivisione di informazioni e artefatti culturali. Per gli italiani una Menzione di Onore alla comunità Hackmeeting che dal 1998 organizza raduni annuali per la condivisione del sapere.
Un’altra categoria introdotta nel Premio Ars Electronica solo tre anni fa è Arte Ibrida che prende in considerazione l’integrazione tra scienza, biotecnologie e ricerca estetica: in un epoca caratterizzata da un intrusione sempre maggiore della scienza nella vita intima e quotidiana, l’artista non può esimersi dall’indagare il mondo dell’infinitamente piccolo. Il premio per la categoria Arte Ibrida quest’anno viene assegnato a Eduardo Kac, artista statunitense che con il progetto “La Storia Naturale dell’Enigma” documenta il processo di creazione della “Edunia”, un incrocio tra una petunia e un essere umano.
Di sicuro effetto è l’opera vincitrice nella categoria Arte Interattiva: cosa è più interattivo che sedersi comodamente all’interno dell’occhio di un ciclone? Con Nemo Observatorium il belga Lawrence Malstaf ricrea un ciclone attraverso l’uso di ventilatori e palline di polistirolo dove il visitatore può sedersi e vivere un esperienza che sembra avere straordinari effetti calmanti: un’allegoria di questi tempi frenetici.
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