Gualtiero Rossi. Il fascino del ritratto. Dalle copie al vero da Rembrandt a Giada
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Gualtiero Rossi. Il fascino del ritratto. Dalle copie al vero da Rembrandt a Giada, Palazzo Gradari, Pesaro
Dal 27 Dicembre 2014 al 18 Gennaio 2015
Pesaro | Pesaro e Urbino
Luogo: Palazzo Gradari
Indirizzo: via Rossini 36
Orari: 10-12.30 / 16-19.30; dal 7 gennaio 16-19.30; chiuso lunedì
Curatori: Lorenzo Fattori
Enti promotori:
- Regione Marche
- Provincia di Pesaro e Urbino
- Comune di Pesaro
- Consiglio di “Quartiere n. 3 delle colline e dei castelli”
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: lorenzo@candelara.com
Sito ufficiale: http://www.candelara.com/
L’Associazione turistica Pro Loco di Candelara in occasione delle imminenti feste natalizie ha il piacere di presentare, presso il piano nobile del Palazzo Gradari in Pesaro, la prima mostra personale del concittadino Gualtiero Rossi.
La mostra - curata da Lorenzo Fattori con il coordinamento artistico e il contributo critico di Cecilia Casadei - inaugura il 27 dicembre 2014 alle ore 17.45 alla presenza dell’artista.
In esposizione 17 opere di un artista che sorprende per capacità tecnica nella realizzazione di copie di grandi capolavori della storia dell’arte e conferma il suo talento attraverso un personale linguaggio con cui immortala personaggi e persone della realtà che lo circonda. Affascinato da Rembrandt, il grande maestro della pittura europea, Rossi studia con grande passione, nell’arco degli ultimi dieci anni, i suoi lavori come quelli di Leonardo e Caravaggio per cercare di scoprire i segreti e le tecniche della pittura antica, la stesura del colore. Senza fretta e con la tenacia del ricercatore si cala in una dimensione empatica che gli permette di fissare con maestria forme e colori del passato e registrare quegli stati d’animo che hanno consentito ai pittori che si accinge a copiare di raggiungere l’efficacia dei risultati. Poi la serie di ritratti dell’oggi, delle persone che fanno parte della sua vita, di Patrizia, del padre, della giovane Giada, di un campione dello sport come Simoncelli il cui volto viene affiancato alla copia di un autoritratto di Rembrandt. Ecco “Il fascino del ritratto” e una indagine psicologica, che con la sua sensibilità d’uomo di altri tempi, consente a Gualtiero Rossi di ottenere risultati eccellenti.
Così si scioglie come neve al sole il pensiero che un copista, come afferma Cecilia Casadei, non possa essere considerato un artista puro.
Ma chi è Gualtiero Rossi? Un nome poco conosciuto, forse sconosciuto, solo gli amici che frequentano la sua casa ne conoscono la bravura. Frequenta l’Istituto d’arte e l’Accademia di Urbino, dipinge nel poco tempo che gli resta dopo essersi dedicato al lavoro ed alla famiglia. Partecipa negli anni Novanta a tre collettive: una a Fano, una a Pesaro e nel 1993 al premio Salvi di Sassoferrato. Oggi la sua prima mostra personale che Rossi si “regala” in occasione del suo sessantesimo compleanno, “una mostra che segna l’inizio del cammino di un artista che ha già fatto tanta strada”.
Venerdì 9 gennaio, alle ore 17.30, presso la Sala Consigliare del Comune di Pesaro, quale evento collaterale alla mostra Paolo Montanari, terrà una conferenza dal titolo: “Rembrandt fra passato e presente’’. Al termine seguirà una visita guidata alla mostra in compagnia dell’artista.
La mostra - curata da Lorenzo Fattori con il coordinamento artistico e il contributo critico di Cecilia Casadei - inaugura il 27 dicembre 2014 alle ore 17.45 alla presenza dell’artista.
In esposizione 17 opere di un artista che sorprende per capacità tecnica nella realizzazione di copie di grandi capolavori della storia dell’arte e conferma il suo talento attraverso un personale linguaggio con cui immortala personaggi e persone della realtà che lo circonda. Affascinato da Rembrandt, il grande maestro della pittura europea, Rossi studia con grande passione, nell’arco degli ultimi dieci anni, i suoi lavori come quelli di Leonardo e Caravaggio per cercare di scoprire i segreti e le tecniche della pittura antica, la stesura del colore. Senza fretta e con la tenacia del ricercatore si cala in una dimensione empatica che gli permette di fissare con maestria forme e colori del passato e registrare quegli stati d’animo che hanno consentito ai pittori che si accinge a copiare di raggiungere l’efficacia dei risultati. Poi la serie di ritratti dell’oggi, delle persone che fanno parte della sua vita, di Patrizia, del padre, della giovane Giada, di un campione dello sport come Simoncelli il cui volto viene affiancato alla copia di un autoritratto di Rembrandt. Ecco “Il fascino del ritratto” e una indagine psicologica, che con la sua sensibilità d’uomo di altri tempi, consente a Gualtiero Rossi di ottenere risultati eccellenti.
Così si scioglie come neve al sole il pensiero che un copista, come afferma Cecilia Casadei, non possa essere considerato un artista puro.
Ma chi è Gualtiero Rossi? Un nome poco conosciuto, forse sconosciuto, solo gli amici che frequentano la sua casa ne conoscono la bravura. Frequenta l’Istituto d’arte e l’Accademia di Urbino, dipinge nel poco tempo che gli resta dopo essersi dedicato al lavoro ed alla famiglia. Partecipa negli anni Novanta a tre collettive: una a Fano, una a Pesaro e nel 1993 al premio Salvi di Sassoferrato. Oggi la sua prima mostra personale che Rossi si “regala” in occasione del suo sessantesimo compleanno, “una mostra che segna l’inizio del cammino di un artista che ha già fatto tanta strada”.
Venerdì 9 gennaio, alle ore 17.30, presso la Sala Consigliare del Comune di Pesaro, quale evento collaterale alla mostra Paolo Montanari, terrà una conferenza dal titolo: “Rembrandt fra passato e presente’’. Al termine seguirà una visita guidata alla mostra in compagnia dell’artista.
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