Intervista a Giorgio Van Straten, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a New York

Le tempere restaurate di Canova presto a New York

Antonio Canova, Danza delle Grazie con amorino, 1799, tempera su carta.
Credit Gypsotheca e Museo Antonio Canova
 

Eleonora Zamparutti

14/02/2018

In attesa che alla Frick Collection di New York arrivi il modello preparatorio in gesso della statua di George Washington realizzata da Antonio Canova per l’esposizione “Canova’s George Washingtonche sarà inaugurata il 23 Maggio, l’Istituto Italiano di Cultura e il Consolato Italiano si preparano ad allestire due mostre in parallelo complementari rispetto all’evento in programma presso l’istituzione americana.
 
“Non è la prima volta che collaboriamo con la Frick Collection. L’anno scorso realizzammo una mostra dedicata a Cagnacci. Si tratta di un’occasione unica per far conoscere di più un artista italiano e per dare maggiore visibilità alla nostra cultura” afferma Giorgio Van Straten, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a New York.
 
All’Istituto Italiano di Cultura saranno esposte alcune tempere realizzate da Antonio Canova e dedicate alla danza, provenienti dalla Ghypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno. Si tratta di lavori di grande raffinatezza che rivelano un aspetto meno noto dell’attività dello scultore. Le tele saranno esibite dopo un accurato lavoro di restauro attualmente corso.
Parallelamente al Consolato Italiano a New York ci sarà la mostra fotografica "Antonio Canova by Fabio Zonta" dedicata alle sculture dell’artista di Possagno. “Le tre istituzioni, che tra l’altro sono una a un passo dall’altra qui a Manhattan, verranno messe a sistema per promuovere in maniera virtuosa la figura di un artista italiano”.
A completamento delle iniziative espositive sono in programma alcune lezioni intorno ad Antonio Canova e alla storia della statua di George Washington sia alla Frick Collection che presso l’Istituto dove si terranno momenti di incontro e di approfondimento.
 
La mostra alla Frick Collection ha il merito di portare l’attenzione verso un aspetto meno noto della carriera di Canova, che riguarda la commessa di una statua celebrativa del primo Presidente degli Stati Uniti, George Washington, giunta a Roma nel 1816 dal governo di Raleigh, nel North Carolina, attraverso l’allora console statunitense con sede a Livorno, Thomas Appleton.
 
“L’esposizione del modello preparatorio in gesso della statua di George Washington realizzata da Antonio Canova va al di là della dimensione artistica e sottolinea la relazione culturale di lungo corso tra Stati Uniti e Italia. E questo è uno dei temi portanti della nostra missione culturale ed espositiva: recentemente abbiamo ospitato una mostra dedicata all’illustratore italiano Lorenzo Mettotti, che ha collaborato a lungo con la prestigiosa rivista americana “New Yorker”. E’ importante sottolineare che le relazioni di scambio tra le due culture non sono legate esclusivamente alle possibilità che i mezzi di comunicazione ci offrono oggi, ma sono esistite anche in periodi in cui tutto era più lento. Il legame tra i due paesi è significativo e continuativo nel tempo” afferma Van Straten.
 
Tra gli appuntamenti in programma all’Istituto Italiano di Cultura a New York c’è una mostra fotografica dedicata a 50 anni di ritratti degli italiani, con scatti realizzati da importanti fotografi da Berengo Gardin a Uliano Lucas, da Tano d’Amico a Marco Delogu che ne è anche il curatore che narrano come si sono evolute le facce degli italiani. Dopo l’estate in collaborazione con Intesa Sanpaolo, sarà inaugurata la mostra “New York, New York” che riprende in parte quella che si è tenuta a Milano lo scorso anno presso Gallerie d’Italia.
A seguire in collaborazione con l’American Academy in Rome ci sarà un’esposizione fotografica dedicata a Matera, Capitale Europea della Cultura nel 2019. E infine intorno a Natale si rinnoverà anche per l’anno in corso il classico appuntamento con la grande arte italiana, attraverso l’esposizione di un’opera d’arte.
 
“Gli americani sono adoranti della cultura italiana e in particolar modo apprezzano la nostra grande arte classica. Io lavoro per sottolineare che la cultura italiana è anche legata al presente e non va intesa solo come tradizione e conservazione. Da questo punto di vista qualcosa si è mosso negli ultimi anni. L’Arte Povera ad esempio, il fenomeno di avanguardia sorto a Torino intorno agli anni Sessanta, sta avendo una grande attenzione qui a New York. Il MET ha in programma una grande mostra su Lucio Fontana all’inizio del 2019. Notevole a tal proposito è l’attività che sta svolgendo Magazzino Italian Art, un’istituzione privata creata da una coppia di collezionisti - lui, Giorgio Spanu, italiano e lei, Nancy Olnick, americana. Un grande spazio museale che sorge sull’Hudson Valley interamente dedicato all’arte italiana e in particolare all’Arte Povera e alla produzione dell’ultima parte del Novecento”.