Amanti. Passioni Umane e Divine
Dal 21 Maggio 2017 al 08 Ottobre 2017
Tolmezzo | Udine
Luogo: Casa delle Esposizioni
Indirizzo: piazza G.B. Piemonte 2
Curatori: Don Alessio Geretti
Enti promotori:
- Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo
- Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
- Promoturismo FVG
- Fondazione Friuli
- Comune di Tolmezzo
Costo del biglietto: Intero 10 €. Offerta Famiglia: intero ogni genitore (anche singolo), gratis i figli minorenni. Ridotto 7 €: studenti 18-25 anni; oltre 65 anni; gruppi di almeno 20 persone; soci Touring Club; religiosi e religiose; visitatori del Museo Carnico “M. Gortani”; disabili. Ridotto 5 €: Scolaresche e ragazzi fino a 18 anni. Gratis: sotto i 6 anni, giornalisti, accompagnatori dei disabili, possessori della FVG Card
Telefono per informazioni: +39 0433 44445
E-Mail info: mostra@illegio.it
Sito ufficiale: http://www.illegio.it
“Amanti. Passioni umane e divine” sarà una delle più importanti mostre d’arte che il Friuli Venezia Giulia e il Nordest si prepareranno a scoprire nel corso del 2017.
L’amore di coppia è il file rouge dell’intero percorso espositivo che attraverso opere emozionanti e colpi di scena ci farà rivivere le storie più incantevoli e struggenti, sublimi e torbide che come perenni monumenti riveleranno in cosa consiste realmente l’amore e quale sia il suo destino. I visitatori potranno ammirare quarantadue opere, tra cui alcuni prestigiosi capolavori, provenienti dall’Italia e dall’estero (Austria, Croazia, Svizzera, Ungheria, UK), da importanti musei pubblici e da collezioni private, attraverso un percorso suggestivo e raffinato per la rarità di alcune iconografie e per l’attualità dei temi.
Le opere, scelte in un arco temporale di sette secoli (l’opera più antica, Storie di Santa Caterina d’Alessandria del Maestro della strage degli Innocenti di Mezzarata, risale al 1320 circa; la più recente, Amanti di Gyula Benczúr, è datata 1919), ricondurranno a cinque fonti principali - la mitologia classica, la Sacra Scrittura, le vite dei santi, la letteratura cavalleresca e romantica, il teatro - e immergeranno il visitatore in una profonda meditazione sull’amore, nel suo rapporto tra materia e spirito, tra gioia e tormento, tra la vita e la morte. La meditazione solleva formidabili domande e suggerisce possibili risposte custodite dalla cultura dell’Occidente e dalla rivelazione cristiana:
cos’è sostanzialmente l’amore? che rapporto c’è tra amore, bellezza e desiderio? qual è il senso e il fine dell’eros nella vita umana? tra l’amore e la morte chi vince il duello? come si distingue l’amore autentico da quello apparente o inadeguato? come l’amore umano viene salvato dai suoi limiti nella castità e nel matrimonio? può esserci amore nuziale tra l’uomo e Dio? Inevitabilmente, la mostra si propone quindi di offrire all’uomo d’oggi una teoria dell’amore umano, in questa nostra epoca nella quale il più evidente dei problemi antropologici è che l’uomo contemporaneo spesso non sa più amare né ricorda più con nitidezza la rivelazione divina sull’amore autentico, le sue condizioni e il suo destino.
In mostra sarà possibile vedere per la prima volta in Italia opere di straordinaria bellezza, tra cui in particolare tre capolavori di primaria grandezza: una elegantissima versione di Venere e Cupido, di Artemisia Gentileschi, da collezione privata svizzera, e due spettacolari dipinti raffiguranti Maria Maddalena, uno di Orazio Gentileschi e l’altro di Bartolmé Esteban Murillo, ambedue da collezioni private londinesi.
Percorrendo le dieci sale della mostra l’occhio del visitatore viene avvinto dalle forme delle sculture in gesso di Antonio Canova, Amore e Psiche stanti e Endimione dormiente, insieme al suo dipinto Cefalo e Procri; l’idillio dell’amore si respira ad esempio davanti ai Giovani innamorati nel giardino di Ernst Klimt, fratello del celebre Gustav, proveniente dal Belvedere di Vienna, così come al cospetto della nudità di Venere dormiente, di Luca Giordano, dal Museo Nazionale di Capodimonte. La rottura dell’idillio incantato e l’irruzione tragica della morte che separa gli amanti “prende alla gola” contemplando lo struggente commiato dei due amanti di Giovanni Pagliarini, Imelda de’ Lambertazzi e Bonifacio, che con il loro ultimo bacio suggellano un amore eterno, ma anche di fronte alla tragedia senza tempo di Romeo e Giulietta, ricordata tra l’altro da un’opera di Ferdinand II Piloty che giunge a Illegio dalla Royal Shakespeare Company di Stratford-upon-Avon, luogo natale dell’intramontabile William Shakespeare.
La finzione seducente di un amore solo sensuale sorprende lo sguardo e intriga l’anima ammirando la seicentesca Salomè di Simon Vouet o la novecentesca Salomè danzante di Ivan Tišov. Per contro, la figura appassionata e casta di Lucrezia viene riproposta da un sublime Leandro Bassano.
La prospettiva sulla redenzione dell’amore umano e sull’Amante divino, che si presenta come corteggiatore a domandare la mano dell’anima che intende congiungere a sé, rifulge nei preziosi ori, ad esempio nella tavola di Jacopo di Mino del Pellicciaio, Il matrimonio mistico di santa Caterina d’Alessandria.
Organizzatore della mostra, curata da don Alessio Geretti,è il Comitato di San Floriano, che dal 2004 al 2016 ha realizzato le mostre internazionali ad Illegio, oltre ad altre mostre in Italia, a Bruxelles e presso la Santa Sede. Così, nel piccolo paese di Illegio, antico borgo incastonato tra i monti della Carnia, di soli 360 abitanti, sono transitati in questi anni circa 300mila visitatori.
La nostalgia mistica di una dolcissima e drammatica Maddalena in pianto, opera di Caravaggio, sarà tra i capolavori esposti nella mostra internazionale d'arte di Illegio, intitolata quest'anno Amanti. Passioni umane e divine.
La rassegna udinese, inaugurata il 21 maggio scorso, incentrata sull'amore di coppia e su quelle opere che al meglio hanno saputo rappresentare le storie più torbide e struggenti, accoglierà, dall'11 agosto all'8 ottobre, nel piccolo borgo della Carnia, non lontano da Tolmezzo, la tela del Merisi.
Il capolavoro, parte di una collezione privata, ed esposta ad oggi soltanto cinque volte, andrà ad affiancare le oltre 40 opere dell'appuntamento artistico giunto alla tredicesima edizione. Caravaggio torna, dunque, a Illegio per la terza volta, dopo il successo del Riposo durante la fuga in Egitto e di Giuditta e Oloferne, esposti rispettivamente nel 2009 e nel 2015.
Recentemente riconosciuto dalla critica come opera da inserire nel corpus delle tele realizzate dal pittore milanese, il quadro, presenta evidenti rimandi alla Morte della Vergine, opera oggi al Louvre, e mai esposta nella chiesa romana per la quale era stata commissionata.
L'ipotesi secondo la quale questa Maddalena in pianto sarebbe uno studio preliminare per il personaggio rappresentato nella pala del Louvre ha riscontrato il consenso unanime dei massimi caravaggisti. D'altra parte l'artista, come il mercato del tempo esigeva, dovette impegnarsi a presentare disegni e piccole prove preliminari ai suoi committenti, in vista della realizzazione di tele particolarmente importanti.
L'opera, oggi parte di una collezione privata, ci presenta un Merisi maturo, impegnato a privilegiare intensi chiaroscuri in ambienti di buio assoluto, con poche varianti di colore. La tela si colloca in un illustre carosello di opere - da Amore e Psiche stanti di Antonio Canova ai Giovani innamorati nel giardino di Ernst Klimt, fratello del celebre Gustav, dalla Maddalena penitente di Orazio Gentileschi, alla tragedia senza tempo di Romeo e Giulietta, che trova spazio nell’opera di Ferdinand II Piloty.
Orari:
Da martedì a sabato 10-19; domenica 9.30-19.30; lunedì solo gruppi su prenotazione. Aperture straordinarie: tutti i lunedì di agosto.
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