L'offerta di Rui Costa Rei affinché restino a Porto almeno 50 anni

Per i Mirò portoghesi spunta il sostegno di un milionario angolano

Joan Mirò, Donne e uccelli al levar del sole, 1946. Barcellona, Fundaciò Juan Mirò
 

E. Bramati

04/04/2014

Sembrava che i Portoghesi si fossero ormai arresi, dopo un primo vano tentativo, alla liquidazione della collezione di 85 opere di Joan Mirò, che lo stato aveva deciso di cedere per risanare le casse pubbliche.
L'asta iniziale, organizzata da Christie's a Londra il 4 febbraio 2014, era stata annullata all'ultimo momento dalla stessa, per tutelare i diritti dei propri clienti in seguito alle aspre polemiche sollevate dall'opposizione e dai cittadini.

Dopo un'ulteriore valutazione, la vendita è stata riprogrammata per il mese di giugno, ma potrebbe ora saltare un'altra volta. Un imprenditore angolano di origini portoghesi, Rui Costa Rei, avrebbe infatti lanciato un'offerta di acquisto di 44 milioni di euro, a condizione che le opere rimangano in Portogallo per almeno 50 anni. 
In particolare, l'uomo avrebbe chiesto di poterle esporre a Porto, città natale della madre.

Il Governo, tuttavia, non ha per ora accolto la proposta, dichiarando semplicemente di aver già firmato un contratto per una vendita all'asta con la casa internazionale.

 
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