Krisanne Johnson. South Africa’s Post-Apartheid Youth
Dal 17 Ottobre 2014 al 26 Ottobre 2014
Lodi
Luogo: Provincia di Lodi
Indirizzo: via Fanfulla 14
Orari: venerdì 17 e 24 ottobre 16-20; sabato e domenica 18, 19, 25 e 26 ottobre 9,30-20
Costo del biglietto: intero € 7, ridotto € 5
E-Mail info: info@festivaldellafotografiaetica.it
Sito ufficiale: http://www.festivaldellafotografiaetica.it
Vent’anni dopo la nascita della democrazia multirazziale sudafricana, i Nati Liberi – la prima generazione della cosiddetta Rainbow Nation – hanno raggiunto la maggiore età. Sebbene abbiano ereditato un paese libero grazie ai loro genitori, che hanno combattuto a lungo e duramente contro l’apartheid, sono cresciuti in una democrazia che è ancora giovane e soprattutto complessa.
Lisa Nene, attivista per il diritto alla casa e orfana a causa dell’AIDS mi disse: “Qui dicono di essere liberi, ma la libertà è qualcosa che senti quando ti svegli la mattina così come la senti ogni giorno. Quindi dov’è la libertà se non la senti?”
La sua domanda svela molte complessità.
Lisa è una giovane donna che è stata costretta a crescere in fretta per combattere la corruzione dell’attuale governo, così come i suoi genitori, della generazione precedente, hanno combattuto per la libertà. La straordinaria storia di Lisa, e di molte altre persone che ho conosciuto, mi ha spinto a tornare, anno dopo anno, per documentare le esperienze di una giovane generazione che osserva con attenzione il suo mondo, il suo paese e il suo posto in esso. Negli ultimi sei anni, il mio lavoro sulla gioventù sudafricana si è spostato dalla documentazione di alcune sotto-culture al racconto della vita quotidiana e privata di questa generazione. Questi giovani sono alle prese con problemi enormi: l’accesso all’educazione, la violenza tra gang, la corruzione, l’HIV/AIDS e la disparità di reddito, solo per citarne alcuni. Più della metà dei giovani tra i 18 e i 25 anni della nazione è disoccupata. Ho visto giovani attivisti cantare canzoni, del periodo dell’apartheid, dirette ironicamente al nuovo governo democratico. Ho visto gang attraversare le strade con esitazione durante un momento di pace, lamentandosi di essere bloccati nel mezzo della lotta post-apartheid, consapevoli che le loro vite hanno ben poche vie di fuga. Ho fotografato ragazzi in una casa per giovani disoccupati mentre guardano al futuro, ancora attratti dalla vita di strada. Ho incontrato studenti universitari preoccupati per il loro futuro. Alcuni mi hanno parlato di corruzione e HIV. Altri mi hanno raccontato di come non vogliano più sentir parlare di apartheid e di come sia difficile essere apertamente gay nonostante la costituzione sudafricana sia una tra le più progressiste al mondo. Questo progetto è stato un viaggio tra persone eccezionali. Un giorno una madre mi disse di pensare spesso alla generazione della figlia. “È straordinario come la vita diventi così velocemente storia, così come è straordinario quanto velocemente la nostra lotta sia stata dimenticata dai giovani. Tutto ciò è preoccupante ma forse è anche un bene”. L’incertezza della sua voce lascia trasparire ciò che questa nuova generazione sta affrontando nel tentativo di costruire la sua identità e di continuare a definire il futuro del Sudafrica. Nata nel 1976, Krisanne Johnson cresce a Xenia, Ohio. Si laurea in giornalismo presso la University of Colorado e si specializza in Visual Communication all’Ohio University. Dal 2006, Krisanne lavora su due progetti a lungo termine incentrati sulle giovani donne e l’HIV/AIDS in Swaziland e sulla cultura giovanile post-apartheid in Sudafrica. Krisanne è stata premiata con il World Press Photo, il Picture of the Year International e il Best of Photojournalism. Il suo lavoro in Swaziland, I Love You Real Fast, ha ricevuto il W. Eugene Smith Grant in Humanistic Photography, un Getty Images Grant for Editorial Photography e il supporto del Magnum Foundation Emergency Fund. Krisanne ha pubblicato su molti magazine e giornali, tra cui Time, The New Yorker e The New York Times. Le sue fotografie sono state esposte sia al Visa Pour l’Image di Perpignan sia alla Polka Galerie di Parigi. Attualmente risiede a Brooklyn, NY. Periodo:
17-19 e 24-26 ottobre 2014
venerdì 17 e 24 ottobre, ore 16-20
sabato e domenica 18, 19, 25 e 26 ottobre, ore 9,30-20
Lisa è una giovane donna che è stata costretta a crescere in fretta per combattere la corruzione dell’attuale governo, così come i suoi genitori, della generazione precedente, hanno combattuto per la libertà. La straordinaria storia di Lisa, e di molte altre persone che ho conosciuto, mi ha spinto a tornare, anno dopo anno, per documentare le esperienze di una giovane generazione che osserva con attenzione il suo mondo, il suo paese e il suo posto in esso. Negli ultimi sei anni, il mio lavoro sulla gioventù sudafricana si è spostato dalla documentazione di alcune sotto-culture al racconto della vita quotidiana e privata di questa generazione. Questi giovani sono alle prese con problemi enormi: l’accesso all’educazione, la violenza tra gang, la corruzione, l’HIV/AIDS e la disparità di reddito, solo per citarne alcuni. Più della metà dei giovani tra i 18 e i 25 anni della nazione è disoccupata. Ho visto giovani attivisti cantare canzoni, del periodo dell’apartheid, dirette ironicamente al nuovo governo democratico. Ho visto gang attraversare le strade con esitazione durante un momento di pace, lamentandosi di essere bloccati nel mezzo della lotta post-apartheid, consapevoli che le loro vite hanno ben poche vie di fuga. Ho fotografato ragazzi in una casa per giovani disoccupati mentre guardano al futuro, ancora attratti dalla vita di strada. Ho incontrato studenti universitari preoccupati per il loro futuro. Alcuni mi hanno parlato di corruzione e HIV. Altri mi hanno raccontato di come non vogliano più sentir parlare di apartheid e di come sia difficile essere apertamente gay nonostante la costituzione sudafricana sia una tra le più progressiste al mondo. Questo progetto è stato un viaggio tra persone eccezionali. Un giorno una madre mi disse di pensare spesso alla generazione della figlia. “È straordinario come la vita diventi così velocemente storia, così come è straordinario quanto velocemente la nostra lotta sia stata dimenticata dai giovani. Tutto ciò è preoccupante ma forse è anche un bene”. L’incertezza della sua voce lascia trasparire ciò che questa nuova generazione sta affrontando nel tentativo di costruire la sua identità e di continuare a definire il futuro del Sudafrica. Nata nel 1976, Krisanne Johnson cresce a Xenia, Ohio. Si laurea in giornalismo presso la University of Colorado e si specializza in Visual Communication all’Ohio University. Dal 2006, Krisanne lavora su due progetti a lungo termine incentrati sulle giovani donne e l’HIV/AIDS in Swaziland e sulla cultura giovanile post-apartheid in Sudafrica. Krisanne è stata premiata con il World Press Photo, il Picture of the Year International e il Best of Photojournalism. Il suo lavoro in Swaziland, I Love You Real Fast, ha ricevuto il W. Eugene Smith Grant in Humanistic Photography, un Getty Images Grant for Editorial Photography e il supporto del Magnum Foundation Emergency Fund. Krisanne ha pubblicato su molti magazine e giornali, tra cui Time, The New Yorker e The New York Times. Le sue fotografie sono state esposte sia al Visa Pour l’Image di Perpignan sia alla Polka Galerie di Parigi. Attualmente risiede a Brooklyn, NY. Periodo:
17-19 e 24-26 ottobre 2014
venerdì 17 e 24 ottobre, ore 16-20
sabato e domenica 18, 19, 25 e 26 ottobre, ore 9,30-20
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