“La Sent des Gratte Coqs” alla Galleria Russo di Roma
Torna al pubblico dopo 30 anni il primo quadro impressionista di Gauguin
Paul Gauguin, La sente des Gratte Coqs, 1882, Olio su tela, 46 x 56 cm, Collezione privata | Courtesy Galleria Russo, Roma
Francesca Grego
13/12/2019
Roma - La sua ultima apparizione pubblica risale al 1986, in una mostra al Musée du Prieuré di Saint-Germain, in Francia. Poi La sente des Gratte Coqs, primo dipinto impressionista di Paul Gauguin, è sparito dalla circolazione, chiuso in un caveau di Ginevra a dispetto di una luminosa storia espositiva. Dopo una puntata fuggevole a Torino per la fiera Flashback 2019, il quadro torna in mostra domani, sabato 14 dicembre, presso la Galleria Russo di Roma. È “un'opera che vale milioni ma che ha un valore inestimabile dal punto di vista artistico: testimonianza di quello che definiremmo l'inizio della carriera di uno dei maggiori protagonisti della stagione impressionista”, ha detto il direttore della galleria Fabrizio Russo.
Appartenente a una prestigiosa collezione privata, il dipinto raffigura un paesaggio di Pontoise, località a Nord di Parigi dove Gauguin era ospite dell'amico Camille Pissarro. L'anno della sua realizzazione (il 1882) segna una svolta nella vita dell'artista, che abbandona il lavoro in banca per dedicarsi esclusivamente alla pittura intraprendendo viaggi – in Normandia, in Bretagna, in Provenza – che ne cambieranno definitivamente lo stile.
In La sente des Gratte Coqs (Il sentiero di Gratte Coqs), Gauguin sceglie un soggetto già dipinto da Pissarro e lo reinterpreta alla luce della sua peculiare sensibilità, che lo distinguerà sempre più marcatamente dalla cerchia degli impressionisti: nonostante i colori densi e materici, la natura non è qui riprodotta fotograficamente, ma si trasforma in un paesaggio simbolico, teso a rappresentare un'essenza che risiede oltre il visibile. Uno spartiacque nella carriera del pittore, che mostra già i i germi del Gauguin artisticamente maturo.
Leggi anche:
• L'autunno romano si accende con gli Impressionisti Segreti
• Vicenza - Paul Gauguin. Tahitiani in una stanza
• Da Van Gogh a Picasso: per la prima volta in Italia i gioielli della Collezione Thannhauser
Appartenente a una prestigiosa collezione privata, il dipinto raffigura un paesaggio di Pontoise, località a Nord di Parigi dove Gauguin era ospite dell'amico Camille Pissarro. L'anno della sua realizzazione (il 1882) segna una svolta nella vita dell'artista, che abbandona il lavoro in banca per dedicarsi esclusivamente alla pittura intraprendendo viaggi – in Normandia, in Bretagna, in Provenza – che ne cambieranno definitivamente lo stile.
In La sente des Gratte Coqs (Il sentiero di Gratte Coqs), Gauguin sceglie un soggetto già dipinto da Pissarro e lo reinterpreta alla luce della sua peculiare sensibilità, che lo distinguerà sempre più marcatamente dalla cerchia degli impressionisti: nonostante i colori densi e materici, la natura non è qui riprodotta fotograficamente, ma si trasforma in un paesaggio simbolico, teso a rappresentare un'essenza che risiede oltre il visibile. Uno spartiacque nella carriera del pittore, che mostra già i i germi del Gauguin artisticamente maturo.
Leggi anche:
• L'autunno romano si accende con gli Impressionisti Segreti
• Vicenza - Paul Gauguin. Tahitiani in una stanza
• Da Van Gogh a Picasso: per la prima volta in Italia i gioielli della Collezione Thannhauser
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Roma | Al Museo del Corso - Polo Museale dal 27 febbraio al 29 giugno
Picasso "lo straniero" presto in mostra a Roma
-
Un anno di appuntamento con la bellezza
Da Munch a Kandinsky, le mostre in arrivo nel 2025
-
Sul piccolo schermo dal 23 al 29 dicembre
La settimana di Natale in tv, da Raffaello al viaggio notturno di Alberto Angela tra i gioielli di Roma
-
I programmi da non perdere dal 6 al 12 gennaio
La settimana dell’arte in tv, da Giacomo Balla a Camille Claudel
-
Bologna | A Bologna dal 6 febbraio
Nel segno dell’ironia. La mostra per i 50 anni del MAMbo
-
Roma | Dal 25 gennaio al 27 luglio al Museo Storico della Fanteria
Tra arte e mito. A Roma arriva Dalí