Mila Dau. Opere recenti
Dal 27 Novembre 2013 al 14 Dicembre 2013
Roma
Luogo: Lavatoio Contumaciale
Indirizzo: piazza Perin del Vaga 4
Orari: su appuntamento
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 36301333
E-Mail info: tomasobinga@libero.it
Sito ufficiale: http://www.lavatoiocontumaciale.it
Le sagome ritagliate si presentano come figure di varie grandezze di visitatori e guardie, tratte da fotografie scattate dall'artista in diversi luoghi dell'arte. Nelle carte invece si possono riconoscere immagini di spazi interni dell'arte contemporanea popolati da persone che frequentano questi luoghi o vi lavorano.
Negli oli su carta sono illustrati gli atteggiamenti degli osservatori che guardano assorti le opere o girano con calma per le sale sotto lo sguardo attento dei custodi. Coperti da colature di colore, le figure umane paiono non accorgersi dell’invasione del colore, della materia che gli si appiccica addosso “con i colori acidi del manierismo” (L. Cherubini). Le stesse sagome delle figure sono state estratte sia dal supporto fisico della tela o della carta, che dal contesto museale vero e proprio dal quale provengono. Sistemate in un contesto nuovo - quello della galleria - sono intente a guardare opere che stanno altrove ma che loro hanno visto, rispecchiando l’atto del guardare dei visitatori alla mostra attuale.
Nato come discorso sui musei e sugli spazi dell’arte contemporanea nei primi anni novanta, il lavoro di Mila Dau si è sviluppato attraverso numerosi cicli di opere tutte centrate sull'architettura museale, trasformando il contenitore dell’arte nel contenuto del proprio lavoro. “I musei che, firmati da celebri architetti internazionali, con le loro atmostfere sospese e impregnate di sacralità, gareggiano con le opere esposte, attirano irresistibilmente l’immaginazione e la mano di Mila Dau” (C. Conforti 2010). Nelle opere recenti l’attenzione dell’artista si sposta verso le presenze umane che in questi spazi si aggirano – taluni per osservare e talaltri per sorvegliare. “Dau infatti comincia a popolare gli spazi vuoti dei musei con figure del pubblico o di operatori, custodi, impiegati. E’ la serie che chiude così l’analisi del sistema dell’arte: dopo gli artisti e i musei-contenitori, gli spettatori” (L. Cherubini 2010).
Mila Dau è nata a Roma e attualmente vive e lavora a New York. Ha studiato Filosofia e si è laureata in Architettura a Roma, dove ha iniziato ad esporre il suo lavoro. Ha prodotto due libri d’artista - miniature museali in Oracles e ritratti di artisti in Face to Face - che si trovano in diverse collezioni di libri d’artista tra le quali il Brooklyn Museum, Canadian Center for Architecture, Museum of Modern Art e Whitney Museum of Art a New York, Museum of Contemporary Art di Chicago e il National Gallery of Art di Washington. Le sue opere sono state esposte in Europa e negli Stati Uniti.
Negli oli su carta sono illustrati gli atteggiamenti degli osservatori che guardano assorti le opere o girano con calma per le sale sotto lo sguardo attento dei custodi. Coperti da colature di colore, le figure umane paiono non accorgersi dell’invasione del colore, della materia che gli si appiccica addosso “con i colori acidi del manierismo” (L. Cherubini). Le stesse sagome delle figure sono state estratte sia dal supporto fisico della tela o della carta, che dal contesto museale vero e proprio dal quale provengono. Sistemate in un contesto nuovo - quello della galleria - sono intente a guardare opere che stanno altrove ma che loro hanno visto, rispecchiando l’atto del guardare dei visitatori alla mostra attuale.
Nato come discorso sui musei e sugli spazi dell’arte contemporanea nei primi anni novanta, il lavoro di Mila Dau si è sviluppato attraverso numerosi cicli di opere tutte centrate sull'architettura museale, trasformando il contenitore dell’arte nel contenuto del proprio lavoro. “I musei che, firmati da celebri architetti internazionali, con le loro atmostfere sospese e impregnate di sacralità, gareggiano con le opere esposte, attirano irresistibilmente l’immaginazione e la mano di Mila Dau” (C. Conforti 2010). Nelle opere recenti l’attenzione dell’artista si sposta verso le presenze umane che in questi spazi si aggirano – taluni per osservare e talaltri per sorvegliare. “Dau infatti comincia a popolare gli spazi vuoti dei musei con figure del pubblico o di operatori, custodi, impiegati. E’ la serie che chiude così l’analisi del sistema dell’arte: dopo gli artisti e i musei-contenitori, gli spettatori” (L. Cherubini 2010).
Mila Dau è nata a Roma e attualmente vive e lavora a New York. Ha studiato Filosofia e si è laureata in Architettura a Roma, dove ha iniziato ad esporre il suo lavoro. Ha prodotto due libri d’artista - miniature museali in Oracles e ritratti di artisti in Face to Face - che si trovano in diverse collezioni di libri d’artista tra le quali il Brooklyn Museum, Canadian Center for Architecture, Museum of Modern Art e Whitney Museum of Art a New York, Museum of Contemporary Art di Chicago e il National Gallery of Art di Washington. Le sue opere sono state esposte in Europa e negli Stati Uniti.
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