La Pinacoteca segreta. Gli altri dipinti dell’Accademia dei Concordi
Dal 29 Settembre 2018 al 27 Gennaio 2019
Rovigo
Luogo: Palazzo Roncale
Indirizzo: piazza Vittorio Emanuele 29
Enti promotori:
- Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
- Accademia dei Concordi
- Comune di Rovigo
Telefono per informazioni: +39 049 8234800
Riserverà altre sorprese l’esposizione intitolata “La Pinacoteca mai vista” che si ammirerà in Palazzo Roncale dal 29 settembre 2018 al 27 gennaio 2019, in concomitanza con la grande mostra “Arte e Magia. Il fascino dell’esoterismo in Europa”, allestita nell’attiguo Palazzo Roverella.
Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con Accademia dei Concordi e Comune di Rovigo, hanno deciso di riservare quella che tradizionalmente è la mostra di complemento delle grandi esposizioni del Roverella, allo svelamento di quanto il pubblico non vede e conosce della sontuosa Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile di Rovigo.
Il corpus più importante di dipinti di questa prestigiosa collezione, è esposto, in un allestimento completamente rinnovato, in Palazzo Roverella. Chi ammirerà la mostra “Arte e Magia” avrà quindi il modo di scoprire, nella stessa sede, anche i capolavori di Bellini, Palma il Giovane, Piazzetta, Tiepolo della Pinacoteca.
Ma si tratterà solo di una parte, certo più illustre, della raccolta d’arte nata dalla confluenza della Quadreria dell’Accademia dei Concordi e di quella del Seminario Vescovile di Rovigo. Una raccolta ricca di oltre 700 opere di notevolissimo livello. Frutto soprattutto dalle donazioni che gli illustri Accademici hanno, via via, destinato alla loro amata istituzione.
A Palazzo Roncale, verrà proposta una selezione di opere di qualità alta che, semplicemente per ragioni di spazio, non hanno potuto trovare collocazione in Palazzo Roverella.
Le opere selezionate coprono un arco temporale che va dai fiamminghi alle tele del Seicento e del Settecento.
Accanto ad una rara “Vanitas” del pittore fiammingo Jean Gossaert detto Mabuse, saranno esposte per la prima volta due tele dell’artista anversese Hieronimus Janssens: due episodi raffiguranti la storia biblica del figliol prodigo, nei quali appare evidente
il gusto nordico del particolare utilizzato per raffigurare il ricco mondo della borghesia seicentesca.
Particolarmente ricca la sezione dedicata al paesaggio con tele di Eismann, Carlevarijs, Zais e Zola.
L’esposizione sarà anche l’occasione per scoprire le esuberanti nature morte con fiori della misteriosa pittrice rodigina Elisabetta Marchioni, le cui composizioni floreali possono essere considerate anticipazioni delle ariose e lucenti ‘fantasie’ floreali di Francesco Guardi.
Non mancheranno – a completare l’esposizione – scene bibliche secentesche: dal sensuale e lezioso episodio dell’incontro tra Giuseppe e la moglie di Putifarre di Gerolamo Forabosco, ai voluttuosi corpi discinti raffigurati da Sebastiano Mazzoni nella tela raffigurante Loth che viene sedotto dalle figlie.
“Pinacoteca segreta” offrirà al pubblico anche l’occasione per ripercorre storia e aneddoti delle vicende che hanno portato a riunire una Collezione di questo livello, in una città di provincia.
Riemergeranno episodi che oggi ci sembrano buffi come la contesa al rovescio che fortemente contrappose l’Accademia al Seminario. Entrambi interessati a passare all’altro, per disfarsene, la nobile collezione che la famiglia Silvestri, nel 1877, aveva legato alle due istituzioni rodigine. Si trattava di una raccolta molto importante, di opere seicentesche, poco apprezzate dall’una così come dall’altra istituzione.
Salomonicamente la gara a disfarsene venne risolta dai numeri: le opere contrastate con un numero di inventario pari andarono al Seminario Vescovile, quelle dispari all’Accademia. Ironia della sorte, alla confluenza della Pinacoteca del Seminario nella Pinacoteca dell’Accademia, la collezione smembrata è tornata unita; recuperando l’originaria unità a cui avevano aspirato i due donatori e precisamente il conte Gerolamo Silvestri e il fratello cardinale Pietro.
Riemergerà anche la figura del generoso conte ‘collezionista’ Giovanni Francesco Casilini, che volle donare all’Accademia la notevole collezione di dipinti appartenenti alla propria famiglia. Grazie a lui, dal 1833 nella sala delle riunioni accanto ai ritratti accademici, vennero per la prima volta esposti anche i quadri della collezione Casilini (Bellini, Nicolò Rondinelli, Marco Bello, Palma il Vecchio…). Presto gli Accademici si resero conto che i ritratti dei personaggi illustri di Rovigo e i dipinti dei celebrati pittori della collezione Casilini, così esposti alle pareti, davano grande prestigio all’istituzione stessa. Da allora, donazioni più o meno importati si susseguirono, sino a dare vita alla Pinacoteca dei Concordi, un tesoro per Rovigo e per il mondo dell’arte, che questa mostra contribuisce a svelare.
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