Marco Sorgato. Disintegration-IO
Dal 20 Maggio 2021 al 13 Giugno 2021
Milano
Luogo: Scalo Lambrate
Indirizzo: Via Pietro Andrea Saccardo 12
Orari: tutti i giorni dalle ore 10:30 alle 19:00
Curatori: Nicolas Ballario
Costo del biglietto: ingresso libero senza prenotazione
Giovedì 20 maggio apre allo Scalo Lambrate la prima personale di Marco Sorgato, artista giovane ed eclettico che spazia dalla musica underground ai tatuaggi, fino ad arrivare all'arte con una serie di opere cheindagano il rapporto Uomo – Natura in questo particolare momento storico. La mostra è composta da una cinquantina di opere che si compongono di tre serie: De-Composizioni, Diario della Sopraffazione, Dead Chips. Al centro di tutte c’è una profonda ricerca antropologica che riflette sul tentativo di sopraffazione da parte dell'uomo nei confronti della natura.
La scrittura è il medium prescelto da Marco Sorgato per operare questa sopraffazione in piccola scala. Le piante, simbolo della Natura, sono invece l'apparente “parte lesa”. L'artista agisce su di esse scrivendo con una bomboletta spray, con un gesto veloce e invasivo che simboleggia la brutalità del gesto dell'uomo contemporaneo.
Secondo Sorgato la natura è un sistema complesso da cui l'uomo non può sentirsi estraneo e la sua reazione non può che annullare l'intervento umano facendolo rientrare nei suoi cicli vitali.
Per questo la scritta sulla pianta è destinata a scomparire: la chioma, crescendo, modifica il messaggio, poi lo distorce fino a renderlo irriconoscibile. Con il ricambio di foglie, infine, perde gli ultimi segni dell'intervento umano. Da una foglia persa nasce un germoglio e l'intervento dell'uomo viene quindi dimenticato e decomposto.
Questo difficile tempo di Pandemia, ha portato Marco Sorgato a una riflessione profonda. Più l'uomo toglie alla natura, più toglie a sé stesso perché è parte in un equilibrio che non si può ignorare. L'uomo è fatto da una rete di infinite relazioni di cui può percepire solo la proiezione semplicistica dei suoi sensi. Si tratta di una lotta tra Finito contro Infinito impregnata di contraddittorietà.
La mostra è articolata in tre serie di opere. Le De-Composizioni sono le installazioni più estetiche, dove l'artista interviene direttamente con segni grafici sulle foglie secche e/o stabilizzate dopo le operazioni di sopraffazione con bombolette ed inchiostri. Il Diario della Sopraffazione invece utilizza teche entomologiche per fissare la caduta delle foglie dopo la propria azione-sopraffazione. Infine, in Dead Chips, le foglie raccolte ed essiccate al termine della manipolazione artistica, sono confezionate all'interno di pacchetti di patatine. Questa dicotomia mette in evidenza il contrasto tra la natura priva di vita e le chips come icona pop. Sorgato ci invita a riflettere sulle conseguenze estreme che possono procurare le nostre azioni più banali e consuete.
L’esposizione, organizzata dall’Associazione Formidabile, è curata da Nicolas Ballario e vede la direzione artistica di Umberto Cofini. È la seconda mostra ospitata nei suggestivi spazi di Scalo Lambrate, progetto di rigenerazione urbana nato dalla collaborazione tra Associazione Formidabile, Municipio 3, The Sanctuary Eco Retreat ed FS Sistemi Urbani. Un deposito inutilizzato da anni, all'interno dello scalo ferroviario di Lambrate, restaurato rispettando i principi di sostenibilità ambientale e messo a disposizione della comunità attraverso una serie di attività e servizi.
Nato a Padova, classe 1992, si laurea in Storia e Tutela del Beni Culturali. Si è approcciato all'arte contemporanea nel 2020 in modo spontaneo. La sua professionalità è eclettica e multidisciplinare. Infatti, dal 2013 è attivo nel panorama underground musicale italiano come promoter di concerti e festival, fondatore dell'etichetta discografica “Dischi Sotterranei”. Contemporaneamente nel 2016 inizia a tatuare, prima con la tecnica “hand-poke” e poi con la più tradizionale macchinetta. Nel 2019 conia il termine “Lettering Culture”, dicitura che utilizza per descrivere il suo stile molto personale di tatuaggi, basati principalmente sulla scrittura. Grazie a questo collabora con i migliori studi di tatuatori europei.
Sorgato si approccia alle differenti discipline artistiche con “primitivismo” tecnico. Osserva, sperimenta, medita, costruisce e poi traduce in opere, siano esse su pelle o in musica, o trasposte in natura.
La scrittura è il medium prescelto da Marco Sorgato per operare questa sopraffazione in piccola scala. Le piante, simbolo della Natura, sono invece l'apparente “parte lesa”. L'artista agisce su di esse scrivendo con una bomboletta spray, con un gesto veloce e invasivo che simboleggia la brutalità del gesto dell'uomo contemporaneo.
Secondo Sorgato la natura è un sistema complesso da cui l'uomo non può sentirsi estraneo e la sua reazione non può che annullare l'intervento umano facendolo rientrare nei suoi cicli vitali.
Per questo la scritta sulla pianta è destinata a scomparire: la chioma, crescendo, modifica il messaggio, poi lo distorce fino a renderlo irriconoscibile. Con il ricambio di foglie, infine, perde gli ultimi segni dell'intervento umano. Da una foglia persa nasce un germoglio e l'intervento dell'uomo viene quindi dimenticato e decomposto.
Questo difficile tempo di Pandemia, ha portato Marco Sorgato a una riflessione profonda. Più l'uomo toglie alla natura, più toglie a sé stesso perché è parte in un equilibrio che non si può ignorare. L'uomo è fatto da una rete di infinite relazioni di cui può percepire solo la proiezione semplicistica dei suoi sensi. Si tratta di una lotta tra Finito contro Infinito impregnata di contraddittorietà.
La mostra è articolata in tre serie di opere. Le De-Composizioni sono le installazioni più estetiche, dove l'artista interviene direttamente con segni grafici sulle foglie secche e/o stabilizzate dopo le operazioni di sopraffazione con bombolette ed inchiostri. Il Diario della Sopraffazione invece utilizza teche entomologiche per fissare la caduta delle foglie dopo la propria azione-sopraffazione. Infine, in Dead Chips, le foglie raccolte ed essiccate al termine della manipolazione artistica, sono confezionate all'interno di pacchetti di patatine. Questa dicotomia mette in evidenza il contrasto tra la natura priva di vita e le chips come icona pop. Sorgato ci invita a riflettere sulle conseguenze estreme che possono procurare le nostre azioni più banali e consuete.
L’esposizione, organizzata dall’Associazione Formidabile, è curata da Nicolas Ballario e vede la direzione artistica di Umberto Cofini. È la seconda mostra ospitata nei suggestivi spazi di Scalo Lambrate, progetto di rigenerazione urbana nato dalla collaborazione tra Associazione Formidabile, Municipio 3, The Sanctuary Eco Retreat ed FS Sistemi Urbani. Un deposito inutilizzato da anni, all'interno dello scalo ferroviario di Lambrate, restaurato rispettando i principi di sostenibilità ambientale e messo a disposizione della comunità attraverso una serie di attività e servizi.
Nato a Padova, classe 1992, si laurea in Storia e Tutela del Beni Culturali. Si è approcciato all'arte contemporanea nel 2020 in modo spontaneo. La sua professionalità è eclettica e multidisciplinare. Infatti, dal 2013 è attivo nel panorama underground musicale italiano come promoter di concerti e festival, fondatore dell'etichetta discografica “Dischi Sotterranei”. Contemporaneamente nel 2016 inizia a tatuare, prima con la tecnica “hand-poke” e poi con la più tradizionale macchinetta. Nel 2019 conia il termine “Lettering Culture”, dicitura che utilizza per descrivere il suo stile molto personale di tatuaggi, basati principalmente sulla scrittura. Grazie a questo collabora con i migliori studi di tatuatori europei.
Sorgato si approccia alle differenti discipline artistiche con “primitivismo” tecnico. Osserva, sperimenta, medita, costruisce e poi traduce in opere, siano esse su pelle o in musica, o trasposte in natura.
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