Nel 2018 un importante allestimento alla Fondazione Querini Stampalia
Con Intesa Sanpaolo la Querini Stampalia si arricchisce di un grande patrimonio artistico
Collezioni della Cassa di Risparmio di Venezia affidate da Intesa sanpaolo alla Fondazione Querini Stampalia
Laura Bellucci - Samantha De Martin
28/04/2017
Venezia - Bureau-trumeau, arazzi, due dipinti del Canaletto, il bozzetto del Paradiso del Tintoretto e del Giudizio universale di Giambattista Tiepolo, un’importante raccolta di monete prodotte dalla Zecca veneziana, oltre 400 manoscritti, alcune sculture di Arturo Martini e Alberto Viani. È ampia e preziosa la collezione di opere che Intesa Sanpaolo affida «in comodato per vent’anni, rinnovabili» alla Fondazione Querini Stampalia e che sarà presentata per la prima volta al pubblico nella primavera del 2018.
C'è grande attesa per questa straordinaria esposizione, a cura di Giovanna Nepi Scirè, che vedrà confluire un prezioso e inedito patrimonio artistico - ereditato dalla Cassa di Risparmio di Venezia, incorporata nel 2014 in Intesa Sanpaolo - nello spazio espositivo di oltre 200 metri quadrati, messo a disposizione della storica Fondazione veneziana e allestito dallo studio aMDL dell'architetto Michele De Lucchi.
«Ogni opera avrà un suo posto - anticipa De Lucchi -. La Querini ha una tradizione di architettura contemporanea iniziata con Carlo Scarpa nel 1963 e continuata con Mario Botta e Valeriano Pastor. Il tema progettuale consisteva nel dover collocare un gran numero di opere in uno spazio ridotto. Soluzione di progetto: una "discesa nel pozzo della storia" attraverso le due scale di Carlo Scarpa e Mario Botta, nel rispetto dello spirito del luogo, lasciandosi suggestionare dal sussegursi degli ambienti e dalle loro peculiarità (dimensioni, luci e ombre)».
Il patrimonio della Cassa di Risparmio di Venezia, oggi Intesa Sanpaolo, vanta tre distinti nuclei che, a partire dal 1822, sono cresciuti arricchendosi ulteriormente nella seconda metà del Novecento.
La prima collezione racchiude opere d'arte di ambito veneziano dal XV al XX secolo, che spaziano dalla pittura alla scultura, dalle incisioni agli orologi, dalle opere di Canaletto e Tiepolo alle sculture di Arturo Martini e Alberto Viani. La Biblioteca Veneziana accoglie invece un corpus di oltre 400 manoscritti, 3mila libri, xilografie, incisioni, e persino un esemplare della grande pianta di Venezia di Jacopo de' Barbari. Il terzo nucleo, infine, caratterizzato dalla collezione numismatica, costituisce un’importante raccolta di monete prodotte dalla Zecca veneziana e documenta la storia della Repubblica del Leone dalla seconda metà del XIII secolo fino al 1866, anno in cui la Zecca cessò definitivamente la propria attività.
Le opere, catalogate, restaurate e fotografate, troveranno posto al terzo piano di Palazzo Querini Stampalia e saranno protagoniste di un excursus storico-temporale: dai capolavori trecenteschi alle sculture novecentesche di Arturo Martini. Una sala al primo piano, in comunicazione con gli ambienti storici della Biblioteca, accoglierà materiali librari rari e di pregio, oltre alla collezione numismatica.
I beni librari saranno inseriti, con distinto inventario, nei cataloghi della Biblioteca della Fondazione e saranno consultabili anche in rete negli OPAC del sistema Bibliotecario Nazionale.
«Il senso dell'operazione, nata un paio di anni fa - commenta Marino Cortese, presidente della Fondazione Querini Stampalia - è il sodalizio tra una grande banca e una grande famiglia veneziana all'insegna di una profonda armonia». Ancora una volta, Venezia, con la sua vivacità e ricchezza, si conferma come il luogo ideale per la nascita e la crescita di sinergie e felici collaborazioni, come ha anche sottolineato Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo. «Fecondi legami - prosegue Bazoli - istituiti tramite la formula collaudata del comodato d'uso, che hanno trovato sede, grazie a Intesa Sanpaolo, nei più bei palazzi storici delle città d'arte italiane, dalle Gallerie di Piazza Scala a Milano, a Palazzo Zevallos Stigiano a Napoli».
Vedi anche:
• Guida d'arte di Venezia
C'è grande attesa per questa straordinaria esposizione, a cura di Giovanna Nepi Scirè, che vedrà confluire un prezioso e inedito patrimonio artistico - ereditato dalla Cassa di Risparmio di Venezia, incorporata nel 2014 in Intesa Sanpaolo - nello spazio espositivo di oltre 200 metri quadrati, messo a disposizione della storica Fondazione veneziana e allestito dallo studio aMDL dell'architetto Michele De Lucchi.
«Ogni opera avrà un suo posto - anticipa De Lucchi -. La Querini ha una tradizione di architettura contemporanea iniziata con Carlo Scarpa nel 1963 e continuata con Mario Botta e Valeriano Pastor. Il tema progettuale consisteva nel dover collocare un gran numero di opere in uno spazio ridotto. Soluzione di progetto: una "discesa nel pozzo della storia" attraverso le due scale di Carlo Scarpa e Mario Botta, nel rispetto dello spirito del luogo, lasciandosi suggestionare dal sussegursi degli ambienti e dalle loro peculiarità (dimensioni, luci e ombre)».
Il patrimonio della Cassa di Risparmio di Venezia, oggi Intesa Sanpaolo, vanta tre distinti nuclei che, a partire dal 1822, sono cresciuti arricchendosi ulteriormente nella seconda metà del Novecento.
La prima collezione racchiude opere d'arte di ambito veneziano dal XV al XX secolo, che spaziano dalla pittura alla scultura, dalle incisioni agli orologi, dalle opere di Canaletto e Tiepolo alle sculture di Arturo Martini e Alberto Viani. La Biblioteca Veneziana accoglie invece un corpus di oltre 400 manoscritti, 3mila libri, xilografie, incisioni, e persino un esemplare della grande pianta di Venezia di Jacopo de' Barbari. Il terzo nucleo, infine, caratterizzato dalla collezione numismatica, costituisce un’importante raccolta di monete prodotte dalla Zecca veneziana e documenta la storia della Repubblica del Leone dalla seconda metà del XIII secolo fino al 1866, anno in cui la Zecca cessò definitivamente la propria attività.
Le opere, catalogate, restaurate e fotografate, troveranno posto al terzo piano di Palazzo Querini Stampalia e saranno protagoniste di un excursus storico-temporale: dai capolavori trecenteschi alle sculture novecentesche di Arturo Martini. Una sala al primo piano, in comunicazione con gli ambienti storici della Biblioteca, accoglierà materiali librari rari e di pregio, oltre alla collezione numismatica.
I beni librari saranno inseriti, con distinto inventario, nei cataloghi della Biblioteca della Fondazione e saranno consultabili anche in rete negli OPAC del sistema Bibliotecario Nazionale.
«Il senso dell'operazione, nata un paio di anni fa - commenta Marino Cortese, presidente della Fondazione Querini Stampalia - è il sodalizio tra una grande banca e una grande famiglia veneziana all'insegna di una profonda armonia». Ancora una volta, Venezia, con la sua vivacità e ricchezza, si conferma come il luogo ideale per la nascita e la crescita di sinergie e felici collaborazioni, come ha anche sottolineato Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo. «Fecondi legami - prosegue Bazoli - istituiti tramite la formula collaudata del comodato d'uso, che hanno trovato sede, grazie a Intesa Sanpaolo, nei più bei palazzi storici delle città d'arte italiane, dalle Gallerie di Piazza Scala a Milano, a Palazzo Zevallos Stigiano a Napoli».
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