Dal 26 giugno
I Musei Vaticani presentano il nuovo allestimento della Sala degli Indirizzi
![](http://www.arte.it/foto/600x450/94/35285-Sculptures_above_the_entrance_of_Vatican_Museums.jpg)
L.S.
26/06/2015
Roma - Dopo due anni di lavori di ripristino, restauro e conservazione degli armadi a vetrina diseganti dall’architetto Raffaele Stern, e delle opere d’arte in essi contenuti, i Musei Vaticani presentano il nuovo allestimento della Sala degli Indirizzi che il pubblico potrà ammirare dal 26 giugno uscendo dalla Cappella Sistina.
L’ambiente, così chiamato per aver ospitato gli “indirizzi” di omaggio inviati da tutto il mondo a Papa Leone XIII e a Papa San Pio X, sotto il pontificato di Papa Pio XI (1922-1939) cambiò destinazione e venne riservato all’esposizione delle collezioni di smalti, argenti e avori del Museo Cristiano della Biblioteca Vaticana. Opere provenienti dall’area del Mediterraneo Orientale e da tutta Europa e progressivamente collocabili tra l’Età Bizantina, l’Età Carolingia, il Medioevo, il Rinascimento, il Barocco e l’Età Moderna.
Il progetto di valorizzazione della prestigiosa raccolta, che nel complesso testimonia l’ampio spettro di attività favorite dal mecenatismo papale, abbandonando il precedente taglio classificatorio, presenta ora gli oggetti contestualizzandoli per epoche e aree di produzione e disegnando in tal modo un percorso che da sud muove verso nord a partire dalla parete di confine con la Cappellina di San Pietro Martire.
L’ambiente, così chiamato per aver ospitato gli “indirizzi” di omaggio inviati da tutto il mondo a Papa Leone XIII e a Papa San Pio X, sotto il pontificato di Papa Pio XI (1922-1939) cambiò destinazione e venne riservato all’esposizione delle collezioni di smalti, argenti e avori del Museo Cristiano della Biblioteca Vaticana. Opere provenienti dall’area del Mediterraneo Orientale e da tutta Europa e progressivamente collocabili tra l’Età Bizantina, l’Età Carolingia, il Medioevo, il Rinascimento, il Barocco e l’Età Moderna.
Il progetto di valorizzazione della prestigiosa raccolta, che nel complesso testimonia l’ampio spettro di attività favorite dal mecenatismo papale, abbandonando il precedente taglio classificatorio, presenta ora gli oggetti contestualizzandoli per epoche e aree di produzione e disegnando in tal modo un percorso che da sud muove verso nord a partire dalla parete di confine con la Cappellina di San Pietro Martire.
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