Michael Mazur. All'Inferno
Dal 06 Marzo 2021 al 03 Ottobre 2021
Verona
Luogo: Museo di Castelvecchio
Indirizzo: Corso Castelvecchio 2
Curatori: Francesca Rossi, Daniela Brunelli, Donatella Boni
Enti promotori:
- Comune di Verona
Per il 700anni dalla morte di Dante, l’Inferno “agghiacciante e indelebile” di Michael Mazur torna a Castelvecchio, vent’anni dopo la “prima”.
Giusto ventanni fa, lo statunitense Michael Mazur, tra i più originali incisori del recente Novecento, espose la sua interpretazione dellInferno dantesco nella sale di Castelvecchio.
Oggi, in concomitanza con il Settimo Centenario della morte del Poeta, viene mostrato il nucleo delle opere in una mostra monografica che si potrà visitare dal 6 marzo al 3 ottobre. Sarà così possibile ammirare la collezione delle 42 stampe che lo stesso artista decise, dopo quella prima esposizione, di donare al Gabinetto Disegni e Stampe del Museo di Castelvecchio.
In questa potente sequenza di opere, Mazur illustra il viaggio di Dante con sconvolgente forza. La sua è una interpretazione "agghiacciante ed indelebile, decisamente originale e intimamente sentita.
Piuttosto che usare la consueta raffigurazione del poeta e della sua guida, infatti, Mazur descrive in prima persona il viaggio allinterno dei gironi infernali e annota: lartista, come nostro Virgilio, vede ciò che Dante ha visto.
Ad emergere da questa esperienza è un audace confronto tra un grande interprete contemporaneo e limmaginario medievale.
Alle sue opere, nella mostra scaligera, vengono affiancati brani della celebratissima traduzione inglese del testo di Dante realizzata dal poeta laureato Robert Pinsky.
Prosegue sottolinea lassessore alla Cultura Francesca Briani , in un susseguirsi di appuntamenti di pregio, lampio e articolato calendario di iniziative dedicate al Sommo Poeta e alla sua presenza nella città scaligera. Ventanni dopo la prima esposizione, lInferno di Michael Mazur torna al Museo di Castelvecchio, in una mostra coinvolgente e di particolare fascino. Ad affiancare le opere, i brani del testo dantesco, tratti da una famosa traduzione del critico statunitense Pinsky, che arricchisco il già appassionante viaggio artistico di Mazur.
Lopera. Mazur ha realizzato le sue incisioni ricorrendo alla tecnica del monotipo (stampa unica) e dellacquaforte, alle cui possibilità espressive, dai neri vellutati ai bianchi puri risparmiati sul foglio, lartista ha affidato quella che non solo è la traduzione figurativa di un testo letterario così noto ed evocativo, ma, insieme, la rivisitazione autonoma ed attualissima di un repertorio di temi fortemente legato alla tradizione e sui quali si sono misurati, nei secoli, molti grandi artisti.
La tematica infernale non era nuova a Mazur. Egli ne era infatti fortemente affascinato. Aveva iniziato a confrontarsi con lInferno già agli inizi degli anni Novanta del Novecento, quando realizzò una prima serie di monotipi per illustrare la fortunata nuova traduzione inglese del testo dantesco ad opera, appunto, di Robert Pinsky. Unelaborazione che lo ha poi gradualmente condotto ad approfondire lintera Cantica, completandone linterpretazione attraverso le potenti opere esposte in questa mostra.
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