Dalle collezioni di Intesa Sanpaolo-Ubi Banca
Per la prima volta in mostra gli affreschi del monastero milanese di Santa Chiara
										
										 
										
										
																		
																									Anonimo lombardo, Ingresso a Gerusalemme, XV secolo, Affresco staccato riportato su tela I Courtesy of UBI Banca | Foto: Antonio Mazza, Lodi
															
							Francesca Grego
23/02/2021
							 Dal XIX secolo, quando furono staccati dalle pareti dell’antico Convento di Santa Chiara, gli affreschi delle Storie della Passione non sono mai stati esposti al pubblico. Si sveleranno ai visitatori milanesi a partire dal prossimo 26 febbraio al Museo Diocesano Carlo Maria Martini, in una mostra che ci porta già in clima pasquale. Colori vividi e preziosi occhieggiano da 11 dipinti nati dalla collaborazione di maestri e botteghe differenti, ricordandoci come nel Quattrocento anche le chiese dei Minori Osservanti, in precedenza completamente spoglie in rigoroso rispetto del voto di povertà, partecipino alla fioritura delle arti. 

Anonimo lombardo, Commiato di Gesù dalla Madre, Secolo XV, Affresco staccato riportato su tela I UBI Banca | Foto: Antonio Mazza, Lodi
Come in un racconto a fumetti ante litteram, ogni scena riproduce con immediatezza e pathos crescente i diversi momenti della liturgia pasquale. La mostra ne ricostruirà la “sceneggiatura” con l’aggiunta di altri due affreschi provenienti dallo stesso monastero, Santa Chiara con le Vergini e la Madonna con Bambino e angeli. Tre chiavi di volta in pietra scolpita completeranno l’itinerario - San Francesco, Cristo in pietà e Santa Chiara - evocando l’atmosfera del vecchio convento, rimaneggiato nel Settecento da Giuseppe Piermarini per far posto alla nuova sede del Monte di Pietà. Non è un caso, dunque, che gli affreschi appartengano alle Collezioni di Ubi Banca - Intesa Sanpaolo, attuale proprietaria dell’edificio. E, sempre a proposito del monastero perduto, studi condotti sui dipinti e sulla loro storia sembrano rivelare una particolarità: a differenza di quanto accadeva di solito nelle chiese francescane, gli affreschi di Santa Chiara si trovavano originariamente nello spazio riservato alle monache e non erano perciò visibile al pubblico.

Anonimo lombardo, Madonna con Bambino e angeli, secolo XV. Affresco staccato riportato su tela I UBI Banca Photo Antonio Mazza, Lodi
Al Museo Diocesano li ammireremo inseriti all’interno di un più vasto percorso dedicato alla Pasqua e alla Passione di Cristo, che abbraccerà opere antiche e moderne. Dalla trecentesca Crocifissione di Anovelo da Imbonate e dal leonardesco Cristo portacroce del Giampietrino, viaggeremo verso i vertici del Barocco lombardo con la Pietà di Giulio Cesare Procaccini, per poi immergerci nell’intensità romantica della Crocifissione con la Maddalena di Francesco Hayez e, infine, scoprire il volto moderno del sacro nella suggestiva Via Crucis di Lucio Fontana.
Attività didattiche per visitatori adulti e bambini accompagneranno sia in presenza che online la rassegna Storie della Passione. Gli affreschi del monastero di Santa Chiara a Milano, curata da Alessia Devitini e Laura Paola Gnaccolini, fino alla chiusura prevista per il 4 luglio 2021.

Anonimo lombardo, Ultima Cena, secolo XV. Affresco staccato riportato su tela I UBI Banca Photo Antonio Mazza, Lodi
						
						
					
Anonimo lombardo, Commiato di Gesù dalla Madre, Secolo XV, Affresco staccato riportato su tela I UBI Banca | Foto: Antonio Mazza, Lodi
Come in un racconto a fumetti ante litteram, ogni scena riproduce con immediatezza e pathos crescente i diversi momenti della liturgia pasquale. La mostra ne ricostruirà la “sceneggiatura” con l’aggiunta di altri due affreschi provenienti dallo stesso monastero, Santa Chiara con le Vergini e la Madonna con Bambino e angeli. Tre chiavi di volta in pietra scolpita completeranno l’itinerario - San Francesco, Cristo in pietà e Santa Chiara - evocando l’atmosfera del vecchio convento, rimaneggiato nel Settecento da Giuseppe Piermarini per far posto alla nuova sede del Monte di Pietà. Non è un caso, dunque, che gli affreschi appartengano alle Collezioni di Ubi Banca - Intesa Sanpaolo, attuale proprietaria dell’edificio. E, sempre a proposito del monastero perduto, studi condotti sui dipinti e sulla loro storia sembrano rivelare una particolarità: a differenza di quanto accadeva di solito nelle chiese francescane, gli affreschi di Santa Chiara si trovavano originariamente nello spazio riservato alle monache e non erano perciò visibile al pubblico.

Anonimo lombardo, Madonna con Bambino e angeli, secolo XV. Affresco staccato riportato su tela I UBI Banca Photo Antonio Mazza, Lodi
Al Museo Diocesano li ammireremo inseriti all’interno di un più vasto percorso dedicato alla Pasqua e alla Passione di Cristo, che abbraccerà opere antiche e moderne. Dalla trecentesca Crocifissione di Anovelo da Imbonate e dal leonardesco Cristo portacroce del Giampietrino, viaggeremo verso i vertici del Barocco lombardo con la Pietà di Giulio Cesare Procaccini, per poi immergerci nell’intensità romantica della Crocifissione con la Maddalena di Francesco Hayez e, infine, scoprire il volto moderno del sacro nella suggestiva Via Crucis di Lucio Fontana.
Attività didattiche per visitatori adulti e bambini accompagneranno sia in presenza che online la rassegna Storie della Passione. Gli affreschi del monastero di Santa Chiara a Milano, curata da Alessia Devitini e Laura Paola Gnaccolini, fino alla chiusura prevista per il 4 luglio 2021.

Anonimo lombardo, Ultima Cena, secolo XV. Affresco staccato riportato su tela I UBI Banca Photo Antonio Mazza, Lodi
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