Fino all’8 gennaio al MASI di Lugano

Il disegno secondo Paul Klee. In Europa i capolavori della Collezione Helft

Paul Klee, Böses Müeti, 1939, Colore a colla, tempera e acquerello su carta su cartone, Collezione privata | Foto: © Nicolas Borel
 

Francesca Grego

06/09/2022

È dedicata a Paul Klee la grande mostra autunnale del MASI di Lugano. Settanta preziose opere su carta sono appena approdate al Museo d’Arte della Svizzera italiana dalle raccolte dei collezionisti argentini Sylvie e Jorge Helft per raccontare lo specialissimo legame che uno degli interpreti più originali del Modernismo intrattenne con il disegno. Abile e versatile disegnatore, Klee trovò nella linea il mezzo perfetto per realizzare la spontaneità e l’essenzialità che tanto ammirava nell’arte primitiva e nei disegni dei bambini. Non a caso, quasi la metà dei 9 mila pezzi prodotti nel corso della sua vita è rappresentata da opere grafiche.
 
L’esposizione del MASI offrirà al pubblico uno sguardo privilegiato su questo universo: tra i più grandi collezionisti del Sudamerica, dagli anni Settanta del Novecento gli Helft hanno messo insieme con passione e infinita pazienza le opere adatte a evidenziare la forza e l’importanza della linea nella ricerca di Paul Klee. Per la prima volta l’intero nucleo è esposto in un museo: disegni a matita, a penna e a pastello, ma anche acquerelli, acqueforti e litografie attraversano l’intera carriera del maestro svizzero regalandoci una prospettiva insolita sul suo lavoro.


Paul Klee, Die Hexe mit dem Kamm, 1922, Litografia, Collezione privata | Foto: © Nicolas Borel 

Non c’è luogo dell’immaginario di Klee che non trovi spazio sulla carta: su un semplice foglio l’artista era capace di materializzare stati d’animo, atmosfere, personaggi reali o immaginari. La linea è protagonista in tutte le sue forme: retta o a zig-zag, con sviluppo verticale o orizzontale, si inerpica in circonferenze, cifre, segni o simboli schiudendo attimi di ironia e di humour, senza tuttavia rifuggire dimensioni più drammatiche e profonde.
 
Scandita da sette sezioni, la mostra di Lugano è allestita in uno spazio intimo e raccolto per stimolare il dialogo tra le opere ed evocare l’esperienza di un incontro ravvicinato con l’arte tipica delle collezioni private. Lungo il percorso si alternano i temi cruciali della ricerca di Klee e i momenti chiave della sua parabola: dal confronto con la natura, fonte di ispirazione e metafora dei processi creativi dell’artista, alla figura umana, fino ai legami con la musica, il circo, il teatro; dagli anni del Bauhaus, dove il ricercato disegno L’altra stanza dei fantasmi racconta gli esordi della passione di Jorge Helft per Klee, ai lavori dell’ultimo periodo, rapidi e materici, in cui l’artista esprime spesso oscuri presagi. Nel disegno Unterbrochene Metamorphose del 1939, per esempio, il maestro si rappresenta letteralmente “a pezzi”, proprio mentre una malattia incurabile sta trasformando per sempre il suo corpo.


Paul Klee, L'altra stanza dei fantasmi (nuova versione), 1925. Disegno a ricalco a olio e acquerello su carta su cartone. Collezione privata © Nicolas Borel

Con linguaggio diretto e solo apparentemente semplice, il disegno racconta l’essenza di un grande protagonista del Moderno. C’è tutto Klee nelle opere della Collezione Helft: la sua originalità, l’inesauribile inventiva, quell’universo mistico e fiabesco che si affaccia da ogni foglio e ci stupisce senza volerlo, come solo i veri creativi sanno fare.
 
Paul Klee. La collezione Sylvie e Jorge Helft sarà visitabile fino all’8 gennaio a Lugano, presso il MASI – Museo d’Arte della Svizzera italiana.


Paul Klee, Geister des Theaters, 1939, Acquerello su carta su cartone, Collezione privata | Foto: © Nicolas Borel

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