Al via una mostra internazionale con 150 reperti dai musei di Firenze e Volterra
Gli Etruschi alla conquista della Spagna

Musici e danzatori dalla Tomba dei Leopardi della Necropoli di Monterozzi I Autore sconosciutoAutore sconosciuto, Public domain, via Wikimedia Commons
Francesca Grego
27/08/2021
Mondo - La civiltà etrusca è senza dubbio tra le più affascinanti del Mediterraneo antico, ma anche una delle meno note a livello internazionale, complice la scarsa propensione verso le conquiste militari di questo popolo dalla cultura avanzata e raffinatissima. è dedicata a loro la mostra Etruschi - L’alba di Roma, inaugurata oggi al MARQ - Museo Archeologico di Alicante grazie alla collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Pisa e Livorno, il Museo Archeologico Nazionale di Firenze e il Museo Guarnacci di Volterra. Gran parte dei 150 pezzi esposti arriva proprio dalle due collezioni italiane per raccontare al pubblico spagnolo vita, morte e miracoli della misteriosa civiltà fiorita nel cuore del Belpaese: in mostra oggetti di culto, gioielli preziosi, armi, statue, sarcofagi, bronzi e ceramiche, ma anche corredi funerari e oggetti di uso quotidiano, testimoni delle diverse sfaccettature della cultura etrusca.
Popolo di commercianti, gli Etruschi non si svilupparono nell’isolamento, ma si nutrirono di scambi con l’intero bacino del Mediterraneo. Anche le zone che non raggiunsero materialmente beneficiarono del loro influsso grazie alla mediazione di Fenici e Cartaginesi, con i quali intrattennero traffici e relazioni feconde. Non stupisce quindi che anche sulle coste della Spagna siano state trovate tracce del loro passaggio. Lo raccontano in mostra circa 20 reperti del MARQ rinvenuti per lo più in territorio valenciano, a partire da recipienti e utensili legati al consumo del vino, un bene di lusso che gli Etruschi esportavano fin qui destinandolo alle elite delle antiche società iberiche.

Etruschi - L'alba di Roma: Urna cineraria I Courtesy MARQ, Alicante
Storia, arte, urbanistica, religione, politica, riti funebri e piaceri della tavola favoriti dal popolo italico si svelano in un articolato percorso che annovera reperti provenienti da ben 37 siti archeologici, alcuni dei quali hanno lasciato per la prima volta la penisola. Tra loro spiccano l’Urna di Ulisse e le Sirene e quella del Ratto di Proserpina, il Diadema di Orbetello e le statue di bronzo ritrovate durante gli scavi di Fermo e Fiesole. Un progetto in linea con le ricerche portate avanti negli ultimi anni dal MARQ, premiato nel 2004 come miglior museo europeo, che ha indagato in un ricco programma espositivo gli intrecci degli antichi popoli iberici con civiltà anche molto distanti come i Greci, gli Egizi e i Vichinghi.
Curata dall’archeologa e storica dell’arte Giuseppina Carlotta Cianferoni con un team che coinvolge tutti e i tre musei partecipanti al progetto, Etruschi - L’Alba di Roma sarà visitabile ad Alicante fino a dicembre.

Etruschi - L'alba di Roma: Diadema femminile etrusco I Courtesy MARQ, Alicante
Popolo di commercianti, gli Etruschi non si svilupparono nell’isolamento, ma si nutrirono di scambi con l’intero bacino del Mediterraneo. Anche le zone che non raggiunsero materialmente beneficiarono del loro influsso grazie alla mediazione di Fenici e Cartaginesi, con i quali intrattennero traffici e relazioni feconde. Non stupisce quindi che anche sulle coste della Spagna siano state trovate tracce del loro passaggio. Lo raccontano in mostra circa 20 reperti del MARQ rinvenuti per lo più in territorio valenciano, a partire da recipienti e utensili legati al consumo del vino, un bene di lusso che gli Etruschi esportavano fin qui destinandolo alle elite delle antiche società iberiche.

Etruschi - L'alba di Roma: Urna cineraria I Courtesy MARQ, Alicante
Storia, arte, urbanistica, religione, politica, riti funebri e piaceri della tavola favoriti dal popolo italico si svelano in un articolato percorso che annovera reperti provenienti da ben 37 siti archeologici, alcuni dei quali hanno lasciato per la prima volta la penisola. Tra loro spiccano l’Urna di Ulisse e le Sirene e quella del Ratto di Proserpina, il Diadema di Orbetello e le statue di bronzo ritrovate durante gli scavi di Fermo e Fiesole. Un progetto in linea con le ricerche portate avanti negli ultimi anni dal MARQ, premiato nel 2004 come miglior museo europeo, che ha indagato in un ricco programma espositivo gli intrecci degli antichi popoli iberici con civiltà anche molto distanti come i Greci, gli Egizi e i Vichinghi.
Curata dall’archeologa e storica dell’arte Giuseppina Carlotta Cianferoni con un team che coinvolge tutti e i tre musei partecipanti al progetto, Etruschi - L’Alba di Roma sarà visitabile ad Alicante fino a dicembre.

Etruschi - L'alba di Roma: Diadema femminile etrusco I Courtesy MARQ, Alicante
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