In Svezia in attesa del nuovo Museo nazionale di Belle Arti
A Stoccolma riapre il Nationalmuseum. Un viaggio nel colore con uno sguardo all'Italia
Una veduta del Nationalmuseum di Stoccolma. Ph. by Hans Thorwid/Nationalmuseum, Creative Commons Attribution
Samantha De Martin
21/08/2018
Mondo - Sarà uno scrigno di luce e colore con uno sguardo rivolto all’Italia, il nuovo Nationalmuseum che inaugura a Stoccolma il prossimo 13 ottobre.
Oltre ad una mostra in fase di definizione che sarà "dedicata ai disegni di Paolo Veronese, organizzata in collaborazione con il Louvre e con le Gallerie degli Uffizi” - come anticipato dallo stesso museo, anche se al momento non c’è ancora la data ufficiale - il gioiello svedese di arte e design costruito tra il 1844 e il 1866 e ispirato allo stile neo-rinascimentale veneziano-fiorentino, con la sua collezione d’arte, la più grande di tutta la Svezia, si prepara con slancio alla grande ouverture autunnale, nel segno dell’innovazione e della bellezza.
Dei circa 700mila pezzi della collezione museale - che vanta opere di pittura e artigianato del XVII e XVIII secolo, di arte francese del XVIII secolo e di arte olandese del Seicento, oltre alla più grande collezione scandinava di porcellane - ben 5mila saranno visibili in seguito alla riapertura, mentre gli altri saranno presentati al pubblico di volta in volta, a rotazione.
Dopo cinque anni di chiusura, al termine di un’imponente opera di restyling, il nuovo edificio simbolo di Blasieholmen - il quartiere adagiato sul canale Strömmen, che ospita le più importanti case d’aste, negozi di antiquariato e gallerie d’arte della città - si preannuncia “spettacolare”.
“Non è stato semplice creare un museo all’avanguardia all’interno di un edificio dell’Ottocento - spiega Helena Kåberg, project manager della collezione d’arte -. I cambiamenti più significativi riguarderanno la luce e il colore. La luce del giorno sarà sfruttata al massimo ed entrando in sintonia con quella artificiale, descriverà un ambiente accogliente e dinamico”.
In questo nuovo viaggio nell’arte il pubblico sarà accompagnato da suggestivi scorci sulla città. Le grandi finestre, finora oscurate da persiane inamovibili, si apriranno al paesaggio, mentre un nuovo sistema di illuminazione consentirà di sfruttare al meglio la luce naturale, diversa a seconda dei periodi dell’anno.
Ma il nuovo Nationalmuseum investirà anche nell’allargamento degli spazi dedicati all’accoglienza dei visitatori e nell’ampliamento della collezione.
Il rinnovamento di questo edificio - uno dei musei ottocenteschi meglio conservati in Europa - è infatti il primo in 150 anni di storia.
Ed è soprattutto nel nuovo Cortile delle Sculture che il richiamo all’Italia sarà più evidente. Immergersi in quest’area che occupa la parte nord del Museo - accolti nell’atrio dal “Grande Trio” della mitologia norrena, che condivide adesso gli spazi con uomini di successo distintisi per il loro significativo contributo apportato allo sviluppo della Svezia contemporanea - sarà come respirare l’atmosfera di una piazza del Bel paese.
Aggirandosi poi tra pareti colorate, ispirate alle stesse tinte che abbellivano gli interni dell’edificio ottocentesco opera dell'architetto tedesco Friedrich August Stüler, il visitatore, accompagnato da un’app che gli consentirà di orientarsi tra i lavori esposti, si troverà a ripercorrere, attraverso l’uso di diverse tinte alle pareti, i differenti periodi artistici che tessono le collezioni. Le sfumature del blu lasciano così il posto al giallo che incornicia le collezioni di inizio Ottocento, al rosso, o ancora al turchese che descrive l’Impressionismo.
Ogni sala racconterà un’epoca. Il nuovo allestimento invita a compiere un viaggio nei secoli, dal Cinquecento ad oggi, tra bicchieri, ceramiche sculture e gioielli, alcuni parte di nuove acquisizioni.
Queste ultime, come spiega Magnus Olausson, responsabile delle collezioni, “sono state indispensabili per arricchire il Museo di oggetti fino al momento assenti, a causa di scelte determinate dai gusti diversi a seconda delle varie epoche”.
Un ruolo importante nell’acquisizione dei nuovi capolavori hanno avuto le donazioni private. Gli acquisti hanno avuto inizio nel 2011 quando l’associazione The Friend of Nationalmuseum ha celebrato i cento anni. Da allora la collezione si è arricchita di opere come Sleeper Awakened by a Young Woman with Fire, del pittore fiammingo Nicolas Régnier, o ancora l’Apostolo Paolo di Jan Lievens.
Tra gli incontri “inaspettati” all’interno di questo viaggio nella principale galleria d’arte svedese ci sarà anche quello con il fotografo lussemburghese Edward Steichen che immortalò Greta Garbo in uno scatto divenuto celebre, ma anche con il pittore francese Étienne Bouhot o con la pittrice Antoinette Cécile Hortense Haudebourt-Lescot, le cui opere godettero al tempo della stessa fama di quelle del contemporaneo Delacroix.
Dalle scene storiche agli interni fino ai paesaggi urbani, i visitatori del nuovo Nationalmuseum potranno confrontarsi con un ampio spettro di arti.
E c’è anche un po’ di Italia tra le acquisizioni del museo svedese che, grazie all’acquisto di ulteriori disegni realizzati dall’incisore napoletano Salvator Rosa, è adesso secondo solo a Palazzo Pitti.
Accanto ai nuovi arrivi c’è poi l’intera collezione di ritratti in miniatura, oltre 5mila pezzi, in buona parte provenienti dalla collezione di Carl Fredrik Dahlgren, mostrati per la prima volta insieme a gioielli e orologi da tasca.
I nuovi spazi del Museo - concepiti anche per accogliere i piccoli visitatori che avranno la possibilità di confrontarsi con l’arte nella Children’s Gallery - saranno sede di un ricco programma culturale caratterizzato da diverse mostre che ne accompagneranno, a partire dal 13 ottobre, la riapertura.
La prima - allestita dal 13 ottobre al 13 gennaio 2019 - sarà interamente dedicata a John Singer Sargent, l’artista statunitense, per la prima volta in mostra in Scandinavia con opere celebri, tra paesaggi urbani e interni veneziani, scena di vita quotidiana dal Nord Africa, imponenti vedute sulle Alpi e inediti disegni a carboncino.
Il secondo appuntamento intitolato A&E Design riguarderà invece modelli e prototipi che il Nationalmueum ha “ereditato” nel 2015 dalla compagnia di design svedese A&E Design.
Design stories, in programma dal 13 ottobre al 17 febbraio, sarà invece un inaspettato viaggio nel design svedese contemporaneo, mentre il Tesoro, allestito a partire dal 13 ottobre nelle vecchie stanze che prima accoglievano gli uffici del museo, consentirà agli ospiti un tuffo tra piccoli oggetti di valore della collezione.
Non solo Nationalmuseum
Con i suoi pezzi unici tra i quali spiccano un arazzo quattrocentesco - squisito esempio di tessitura - la collezione di porcellane, la Lezione d’amore di Antoine Watteau, gli oggetti in vetro dal XV secolo a oggi, la Donna col velo di Alexander Roslin, il nuovo Nationalmuseum si appresta a riguadagnare nuovamente la scena nella città magica affacciata sul Baltico, che brilla sulle sue 14 isole con circa un centinaio di musei.
Anche se è difficile staccarsi dall’atmosfera intima ed elegante di Gamla Stan - quartiere “sorvegliato” dall’imponente Palazzo Reale, simbolo del periodo d’oro della Svezia - dalle librerie, dalle cantine medievali trasformate in ristoranti, o rinunciare a un rilassante giro in bicicletta a Ladugårdsgärdet, a Stoccolma ci sono luoghi d’arte che meritano una visita.
È vero, soprattutto nella bella stagione, con il sole che accende l’acqua limpida dei canali, la città va vissuta en plein air. Ma l’arte è tanta e vale la pena gustarsela con calma.
Ad esempio per curiosare tra gli oggetti quotidiani utilizzati dal popolo lappone o per scoprire l’arte di apparecchiare la tavola verso la metà del XVII secolo, basta varcare la soglia del Nordiska museet. Questo museo accolto in un edificio simile a uno stravagante castello rinascimentale, che vanta una collezione di oltre 1,5 milioni di pezzi - tra abiti, gioielli reali, mobili e giocattoli - ripercorre, attraverso un percorso molto ben allestito, la vita quotidiana svedese dal 1520 ad oggi.
Gli appassionati di arte moderna non potranno rinunciare a una visita al Moderna Museet. In questo edificio progettato dall'architetto catalano Rafael Moneo nel 1998 si potrà visitare, dal 15 settembre al 17 febbraio, la mostra dedicata al grande genio americano della Pop Art, dal titolo Warhol 1968. Un'occasione per ricordare la prima retrospettiva europea dedicata al maestro.
Basta invece entrare all’interno del Vasamuseet per restare senza fiato di fronte all’imponente sagoma della nave da guerra reale Vasa che si capovolse nel porto di Stoccolma il 10 agosto del 1628. Furono circa 30 le vittime di quella che fino ad allora era stata considerata l’orgoglio della Marina.
Numerose armi furono recuperate nel XVII secolo e solo nel 1956 le ostinate ricerche dell’archeologo marino Anders Franzén portarono alla scoperta del vascello. Dopo una complessa operazione di recupero spiegata nel dettaglio lungo l'affascinate percorso museale - seguita da un programma di conservazione durato 17 anni, che consentì il recupero della nave pari al 95% - nel 1990 fu inaugurato il museo più popolare della città, a meno di un miglio nautico dalla scena del disastro.
Per immergersi invece nella cultura e nelle tradizioni dell’antica Svezia, tra fattorie, botteghe artigiane e case dal tetto in paglia, ammirando da vicino orsi, lupi e alci, visibili nel loro habitat naturale, basta invece raggiungere Skansen, l’affascinate museo all’aperto immerso nella natura nel cuore di Djurgårten, l’antica riserva reale di caccia di Carlo XI.
Per ricordare a una città sempre più industrializzata come vivesse un tempo la popolazione, furono trasportati da ogni regione della Svezia 150 edifici, tra case e fattorie, al fine di ricostruire nel dettaglio la vita contadina e la cultura lappone. Oggi Skansen è una tappa imperdibile per grandi e bambini. Anche qui, come in diversi quartieri della città, il tempo sembra essersi fermato, tra profumi e tradizioni che emergono potenti come da uno scrigno sospeso nel sogno.
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Dei circa 700mila pezzi della collezione museale - che vanta opere di pittura e artigianato del XVII e XVIII secolo, di arte francese del XVIII secolo e di arte olandese del Seicento, oltre alla più grande collezione scandinava di porcellane - ben 5mila saranno visibili in seguito alla riapertura, mentre gli altri saranno presentati al pubblico di volta in volta, a rotazione.
Dopo cinque anni di chiusura, al termine di un’imponente opera di restyling, il nuovo edificio simbolo di Blasieholmen - il quartiere adagiato sul canale Strömmen, che ospita le più importanti case d’aste, negozi di antiquariato e gallerie d’arte della città - si preannuncia “spettacolare”.
“Non è stato semplice creare un museo all’avanguardia all’interno di un edificio dell’Ottocento - spiega Helena Kåberg, project manager della collezione d’arte -. I cambiamenti più significativi riguarderanno la luce e il colore. La luce del giorno sarà sfruttata al massimo ed entrando in sintonia con quella artificiale, descriverà un ambiente accogliente e dinamico”.
In questo nuovo viaggio nell’arte il pubblico sarà accompagnato da suggestivi scorci sulla città. Le grandi finestre, finora oscurate da persiane inamovibili, si apriranno al paesaggio, mentre un nuovo sistema di illuminazione consentirà di sfruttare al meglio la luce naturale, diversa a seconda dei periodi dell’anno.
Ma il nuovo Nationalmuseum investirà anche nell’allargamento degli spazi dedicati all’accoglienza dei visitatori e nell’ampliamento della collezione.
Il rinnovamento di questo edificio - uno dei musei ottocenteschi meglio conservati in Europa - è infatti il primo in 150 anni di storia.
Ed è soprattutto nel nuovo Cortile delle Sculture che il richiamo all’Italia sarà più evidente. Immergersi in quest’area che occupa la parte nord del Museo - accolti nell’atrio dal “Grande Trio” della mitologia norrena, che condivide adesso gli spazi con uomini di successo distintisi per il loro significativo contributo apportato allo sviluppo della Svezia contemporanea - sarà come respirare l’atmosfera di una piazza del Bel paese.
Aggirandosi poi tra pareti colorate, ispirate alle stesse tinte che abbellivano gli interni dell’edificio ottocentesco opera dell'architetto tedesco Friedrich August Stüler, il visitatore, accompagnato da un’app che gli consentirà di orientarsi tra i lavori esposti, si troverà a ripercorrere, attraverso l’uso di diverse tinte alle pareti, i differenti periodi artistici che tessono le collezioni. Le sfumature del blu lasciano così il posto al giallo che incornicia le collezioni di inizio Ottocento, al rosso, o ancora al turchese che descrive l’Impressionismo.
Ogni sala racconterà un’epoca. Il nuovo allestimento invita a compiere un viaggio nei secoli, dal Cinquecento ad oggi, tra bicchieri, ceramiche sculture e gioielli, alcuni parte di nuove acquisizioni.
Queste ultime, come spiega Magnus Olausson, responsabile delle collezioni, “sono state indispensabili per arricchire il Museo di oggetti fino al momento assenti, a causa di scelte determinate dai gusti diversi a seconda delle varie epoche”.
Un ruolo importante nell’acquisizione dei nuovi capolavori hanno avuto le donazioni private. Gli acquisti hanno avuto inizio nel 2011 quando l’associazione The Friend of Nationalmuseum ha celebrato i cento anni. Da allora la collezione si è arricchita di opere come Sleeper Awakened by a Young Woman with Fire, del pittore fiammingo Nicolas Régnier, o ancora l’Apostolo Paolo di Jan Lievens.
Tra gli incontri “inaspettati” all’interno di questo viaggio nella principale galleria d’arte svedese ci sarà anche quello con il fotografo lussemburghese Edward Steichen che immortalò Greta Garbo in uno scatto divenuto celebre, ma anche con il pittore francese Étienne Bouhot o con la pittrice Antoinette Cécile Hortense Haudebourt-Lescot, le cui opere godettero al tempo della stessa fama di quelle del contemporaneo Delacroix.
Dalle scene storiche agli interni fino ai paesaggi urbani, i visitatori del nuovo Nationalmuseum potranno confrontarsi con un ampio spettro di arti.
E c’è anche un po’ di Italia tra le acquisizioni del museo svedese che, grazie all’acquisto di ulteriori disegni realizzati dall’incisore napoletano Salvator Rosa, è adesso secondo solo a Palazzo Pitti.
Accanto ai nuovi arrivi c’è poi l’intera collezione di ritratti in miniatura, oltre 5mila pezzi, in buona parte provenienti dalla collezione di Carl Fredrik Dahlgren, mostrati per la prima volta insieme a gioielli e orologi da tasca.
I nuovi spazi del Museo - concepiti anche per accogliere i piccoli visitatori che avranno la possibilità di confrontarsi con l’arte nella Children’s Gallery - saranno sede di un ricco programma culturale caratterizzato da diverse mostre che ne accompagneranno, a partire dal 13 ottobre, la riapertura.
La prima - allestita dal 13 ottobre al 13 gennaio 2019 - sarà interamente dedicata a John Singer Sargent, l’artista statunitense, per la prima volta in mostra in Scandinavia con opere celebri, tra paesaggi urbani e interni veneziani, scena di vita quotidiana dal Nord Africa, imponenti vedute sulle Alpi e inediti disegni a carboncino.
Il secondo appuntamento intitolato A&E Design riguarderà invece modelli e prototipi che il Nationalmueum ha “ereditato” nel 2015 dalla compagnia di design svedese A&E Design.
Design stories, in programma dal 13 ottobre al 17 febbraio, sarà invece un inaspettato viaggio nel design svedese contemporaneo, mentre il Tesoro, allestito a partire dal 13 ottobre nelle vecchie stanze che prima accoglievano gli uffici del museo, consentirà agli ospiti un tuffo tra piccoli oggetti di valore della collezione.
Non solo Nationalmuseum
Con i suoi pezzi unici tra i quali spiccano un arazzo quattrocentesco - squisito esempio di tessitura - la collezione di porcellane, la Lezione d’amore di Antoine Watteau, gli oggetti in vetro dal XV secolo a oggi, la Donna col velo di Alexander Roslin, il nuovo Nationalmuseum si appresta a riguadagnare nuovamente la scena nella città magica affacciata sul Baltico, che brilla sulle sue 14 isole con circa un centinaio di musei.
Anche se è difficile staccarsi dall’atmosfera intima ed elegante di Gamla Stan - quartiere “sorvegliato” dall’imponente Palazzo Reale, simbolo del periodo d’oro della Svezia - dalle librerie, dalle cantine medievali trasformate in ristoranti, o rinunciare a un rilassante giro in bicicletta a Ladugårdsgärdet, a Stoccolma ci sono luoghi d’arte che meritano una visita.
È vero, soprattutto nella bella stagione, con il sole che accende l’acqua limpida dei canali, la città va vissuta en plein air. Ma l’arte è tanta e vale la pena gustarsela con calma.
Ad esempio per curiosare tra gli oggetti quotidiani utilizzati dal popolo lappone o per scoprire l’arte di apparecchiare la tavola verso la metà del XVII secolo, basta varcare la soglia del Nordiska museet. Questo museo accolto in un edificio simile a uno stravagante castello rinascimentale, che vanta una collezione di oltre 1,5 milioni di pezzi - tra abiti, gioielli reali, mobili e giocattoli - ripercorre, attraverso un percorso molto ben allestito, la vita quotidiana svedese dal 1520 ad oggi.
Gli appassionati di arte moderna non potranno rinunciare a una visita al Moderna Museet. In questo edificio progettato dall'architetto catalano Rafael Moneo nel 1998 si potrà visitare, dal 15 settembre al 17 febbraio, la mostra dedicata al grande genio americano della Pop Art, dal titolo Warhol 1968. Un'occasione per ricordare la prima retrospettiva europea dedicata al maestro.
Basta invece entrare all’interno del Vasamuseet per restare senza fiato di fronte all’imponente sagoma della nave da guerra reale Vasa che si capovolse nel porto di Stoccolma il 10 agosto del 1628. Furono circa 30 le vittime di quella che fino ad allora era stata considerata l’orgoglio della Marina.
Numerose armi furono recuperate nel XVII secolo e solo nel 1956 le ostinate ricerche dell’archeologo marino Anders Franzén portarono alla scoperta del vascello. Dopo una complessa operazione di recupero spiegata nel dettaglio lungo l'affascinate percorso museale - seguita da un programma di conservazione durato 17 anni, che consentì il recupero della nave pari al 95% - nel 1990 fu inaugurato il museo più popolare della città, a meno di un miglio nautico dalla scena del disastro.
Per immergersi invece nella cultura e nelle tradizioni dell’antica Svezia, tra fattorie, botteghe artigiane e case dal tetto in paglia, ammirando da vicino orsi, lupi e alci, visibili nel loro habitat naturale, basta invece raggiungere Skansen, l’affascinate museo all’aperto immerso nella natura nel cuore di Djurgårten, l’antica riserva reale di caccia di Carlo XI.
Per ricordare a una città sempre più industrializzata come vivesse un tempo la popolazione, furono trasportati da ogni regione della Svezia 150 edifici, tra case e fattorie, al fine di ricostruire nel dettaglio la vita contadina e la cultura lappone. Oggi Skansen è una tappa imperdibile per grandi e bambini. Anche qui, come in diversi quartieri della città, il tempo sembra essersi fermato, tra profumi e tradizioni che emergono potenti come da uno scrigno sospeso nel sogno.
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