Riapre al pubblico un gioiello millenario
A lume di lanterna: Milano riscopre la Cripta di San Sepolcro
Cripta di San Sepolcro, Milano I Foto Maurizio Montagna
Francesca Grego
10/12/2021
Milano - Leonardo da Vinci ne disegnò la mappa e ne studiò l’architettura armoniosa, San Carlo Borromeo la definì “la palestra dello Spirito Santo”, gli antichi Romani venivano qui per incontrarsi, fare acquisti e discutere di politica: una storia lunga millenni rivive nella Cripta di San Sepolcro, un gioiello nascosto nel centro di Milano, proprio sotto la Veneranda Biblioteca Ambrosiana. Riportato all’originario splendore da un complesso intervento di restauro concluso nella primavera del 2019 e poi di nuovo chiuso a causa dell’emergenza sanitaria, questo suggestivo luogo di culto è finalmente pronto ad riaprire le porte al pubblico a partire da domani, sabato 11 dicembre, con un interessante programma di visite tematiche.
Tre le proposte previste per apprezzare al meglio la bellezza della chiesa ipogea, ognuna incentrata su un aspetto diverso della sua storia. La prima si intitola Cripta serale a lume di lanterna e accompagna i visitatori alla scoperta delle sue atmosfere più suggestive. Luogo di profonda spiritualità dove nel Seicento San Carlo era solito passare le sue notti in preghiera, la Cripta del Santo Sepolcro risale ai primi decenni dell’anno 1000, ma conserva ancora i pavimenti in pietra bianca di Verona del Foro, cuore dell’antica Mediolanum. Alla luce soffusa delle lanterne, svelerà i suoi segreti più reconditi, dalle vestigia romane del IV secolo alle figure e ai simboli della devozione medievale, legati alla storia delle Crociate e al culto del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Cripta di San Sepolcro, Milano I Foto Maurizio Montagna
Il secondo percorso (Cripta e Chiesa del Santo Sepolcro), disponibile a partire dal pomeriggio di domenica 12 dicembre, affianca alla visita alla cappella sotterranea un tour nella chiesa sovrastante, originariamente dedicata alla Santissima Trinità, che nel 1100, all’indomani della riconquista di Gerusalemme, fu destinata al culto del Santo Sepolcro. Il motivo? È presto detto: proprio nella cripta si trova infatti una copia del sarcofago di Cristo, opera di maestri campionesi del Trecento, che secondo la leggenda custodirebbe preziose reliquie della Terrasanta, ovvero la terra di Gerusalemme e i capelli della Maddalena portati a Milano dai crociati lombardi.
Cripta con il restauratore è il titolo del terzo appuntamento, che da sabato 8 gennaio coniugherà la poesia di un luogo antichissimo con il fascino delle scienze moderne e delle ultime tecniche di restauro. Un esperto del sito accompagnerà i visitatori alla scoperta delle vicissitudini dell’ambiente ipogeo attraverso i secoli e del suo recente recupero, che ha riportato alla luce le ricche decorazioni murarie originali e il cielo stellato dipinto sulle volte, memoria dell’iconografia sacra medievale.
Maggiori informazioni e prenotazioni per le visite guidate alla Cripta del Santo Sepolcro sono disponibili sul sito https://www.neiade.com.
Cripta di San Sepolcro, Milano I Foto Maurizio Montagna
Tre le proposte previste per apprezzare al meglio la bellezza della chiesa ipogea, ognuna incentrata su un aspetto diverso della sua storia. La prima si intitola Cripta serale a lume di lanterna e accompagna i visitatori alla scoperta delle sue atmosfere più suggestive. Luogo di profonda spiritualità dove nel Seicento San Carlo era solito passare le sue notti in preghiera, la Cripta del Santo Sepolcro risale ai primi decenni dell’anno 1000, ma conserva ancora i pavimenti in pietra bianca di Verona del Foro, cuore dell’antica Mediolanum. Alla luce soffusa delle lanterne, svelerà i suoi segreti più reconditi, dalle vestigia romane del IV secolo alle figure e ai simboli della devozione medievale, legati alla storia delle Crociate e al culto del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Cripta di San Sepolcro, Milano I Foto Maurizio Montagna
Il secondo percorso (Cripta e Chiesa del Santo Sepolcro), disponibile a partire dal pomeriggio di domenica 12 dicembre, affianca alla visita alla cappella sotterranea un tour nella chiesa sovrastante, originariamente dedicata alla Santissima Trinità, che nel 1100, all’indomani della riconquista di Gerusalemme, fu destinata al culto del Santo Sepolcro. Il motivo? È presto detto: proprio nella cripta si trova infatti una copia del sarcofago di Cristo, opera di maestri campionesi del Trecento, che secondo la leggenda custodirebbe preziose reliquie della Terrasanta, ovvero la terra di Gerusalemme e i capelli della Maddalena portati a Milano dai crociati lombardi.
Cripta con il restauratore è il titolo del terzo appuntamento, che da sabato 8 gennaio coniugherà la poesia di un luogo antichissimo con il fascino delle scienze moderne e delle ultime tecniche di restauro. Un esperto del sito accompagnerà i visitatori alla scoperta delle vicissitudini dell’ambiente ipogeo attraverso i secoli e del suo recente recupero, che ha riportato alla luce le ricche decorazioni murarie originali e il cielo stellato dipinto sulle volte, memoria dell’iconografia sacra medievale.
Maggiori informazioni e prenotazioni per le visite guidate alla Cripta del Santo Sepolcro sono disponibili sul sito https://www.neiade.com.
Cripta di San Sepolcro, Milano I Foto Maurizio Montagna
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Udine | Rinvenimenti archeologici gettano nuova luce sulla storia della città
Nuove scoperte ad Aquileia: riemergono reperti legati ad attività produttive e un edificio residenziale di epoca romana
-
Dal 6 novembre alla storica Libreria Bocca in Galleria a Milano
Compenetrazioni di colori, forme e luce negli smalti di Giovanna Ferrero Ventimiglia
-
Roma | Dall’8 novembre al VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia
“Vedere l’invisibile”: 150 anni di Guglielmo Marconi in mostra a Roma
-
Brescia | Fino al 16 febbraio nel percorso Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552
Savoldo, Moretto e la luce ritrovata. Due capolavori restaurati in mostra a Brescia
-
Roma | A Roma un importante intervento di valorizzazione
Tornano a splendere i gioielli del Vittoriano. Nuova luce grazie al restauro firmato Bulgari