Nira Pereg. Abraham Abraham
Dal 24 Aprile 2013 al 08 Giugno 2013
Torino
Luogo: Videoteca GAM
Indirizzo: via Magenta 31
Orari: da martedì a sabato 10-18; aperto la prima domenica del mese
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 011 4429597/ 011 4429523
E-Mail info: daniela.matteu@fondazionetorinomusei.it
Sito ufficiale: http://www.gamtorino.it
La VideotecaGAM di Torino presenta per la prima volta al pubblico l'opera video 'Abraham Abraham' di Nira Pereg acquisita dalla Fondazione CRT per l'Arte Moderna e Contemporanea ad Artissima 2012.
Girare video documentari in Israele sembra una missione votata alla registrazione di un 'tutto pieno': un pieno di eventi e narrazioni per il continuo stato di emergenza in cui la guerra costringe il paese; un pieno di segni e culture sovrapposte dalla storia in una stratigrafia senza fine; infine il pieno di due popolazioni che premono sullo stesso territorio per conquistarsi spazi sociali, politici, economici e religiosi. Eppure Nira Pereg (Tel Aviv, 1969) ci restituisce con le sue opere un Israele in cui si aprono varchi, vuoti momentanei di racconto e di spazi. Sono momenti di possibilità e chiusura allo stesso tempo.
Abraham Abraham, del 2012, è la registrazione di un evento ciclico, un particolare dischiudersi delle frontiere tra ebrei e arabi che ha luogo in una caverna di Hebron spartita in spazi dedicati a una moschea e spazi dedicati a una sinagoga. Poiché il luogo è sacro per entrambe le religioni, per dieci volte l’anno, in occasione di alcune particolari festività gli ebrei ripongono la Torah e i loro oggetti rituali all'interno di armadi.
Una ronda di soldati armati passano in rassegna gli spazi deserti e lasciano il campo ai musulmani che in pochi minuti entrano a riempire il vuoto appena formatosi srotolando sul pavimento i loro tappeti e trasformando per ventiquattrore la sinagoga in moschea. Il silenzio che domina il luogo per i brevissimi istanti che seguono all'andarsene dei soldati, prima dell'arrivo dei nuovi diversi fedeli, è lo spazio vuoto della possibilità: il respiro di un Israele surreale come un sogno.
Girare video documentari in Israele sembra una missione votata alla registrazione di un 'tutto pieno': un pieno di eventi e narrazioni per il continuo stato di emergenza in cui la guerra costringe il paese; un pieno di segni e culture sovrapposte dalla storia in una stratigrafia senza fine; infine il pieno di due popolazioni che premono sullo stesso territorio per conquistarsi spazi sociali, politici, economici e religiosi. Eppure Nira Pereg (Tel Aviv, 1969) ci restituisce con le sue opere un Israele in cui si aprono varchi, vuoti momentanei di racconto e di spazi. Sono momenti di possibilità e chiusura allo stesso tempo.
Abraham Abraham, del 2012, è la registrazione di un evento ciclico, un particolare dischiudersi delle frontiere tra ebrei e arabi che ha luogo in una caverna di Hebron spartita in spazi dedicati a una moschea e spazi dedicati a una sinagoga. Poiché il luogo è sacro per entrambe le religioni, per dieci volte l’anno, in occasione di alcune particolari festività gli ebrei ripongono la Torah e i loro oggetti rituali all'interno di armadi.
Una ronda di soldati armati passano in rassegna gli spazi deserti e lasciano il campo ai musulmani che in pochi minuti entrano a riempire il vuoto appena formatosi srotolando sul pavimento i loro tappeti e trasformando per ventiquattrore la sinagoga in moschea. Il silenzio che domina il luogo per i brevissimi istanti che seguono all'andarsene dei soldati, prima dell'arrivo dei nuovi diversi fedeli, è lo spazio vuoto della possibilità: il respiro di un Israele surreale come un sogno.
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