15 milioni il valore della tela, 8 la stima della statua
I Carabinieri recuperano un Picasso e una statua romana
Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
Ludovica Sanfelice
27/03/2015
Roma - Due differenti operazioni condotte a termine dal Comando dei carabinieri, nucleo Tutela patrimonio artistico, hanno permesso il recupero di un dipinto cubista di Picasso, stimato 15 milioni di euro, e di una statua romana del II-III secolo d.C. raffigurante il dio Mitra nell’atto di uccidere il toro, valutata intorno agli 8 milioni di euro.
Entrambe le opere erano in procinto di essere espatriate. Il gruppo scultoreo, trafugato con uno scavo clandestino nell’area di Tarquinia e particolarmente pregiato per la rarità del soggetto e la complessiva integrità, viaggiava in direzione della Svizzera a bordo del furgone di un vivaio, celato tra le piante. Il sequestro dell’opera, riconosciuta di straordinario interesse storico e archeologico, ha determinato l’immediato arresto del soggetto alla guida del veicolo con l’accusa di ricettazione. La statua intanto è già stata richiesta per un'esposizione temporanea ai musei Vaticani.
Molto diversa la storia del Picasso che era invece nelle mani di un ignaro corniciaio romano ed è stata intercettata quando l’artigiano, tramite la casa d’aste Sotheby’s, ha presentato richiesta per il rilascio dell'attestato di libera circolazione del dipinto presso l'Ufficio Esportazioni di Venezia finendo nel mirino degli investigatori. L’uomo aveva ricevuto in dono l’opera da un cliente, segno di gratitudine per una piccola riparazione eseguita gratuitamente più di trent’anni fa, e non potendo immaginare il valore del dipinto lo conservava senza speciali attenzioni. Verifiche per accertare la provenienza originale dell’opera sono tutt’ora in corso.
Entrambe le opere erano in procinto di essere espatriate. Il gruppo scultoreo, trafugato con uno scavo clandestino nell’area di Tarquinia e particolarmente pregiato per la rarità del soggetto e la complessiva integrità, viaggiava in direzione della Svizzera a bordo del furgone di un vivaio, celato tra le piante. Il sequestro dell’opera, riconosciuta di straordinario interesse storico e archeologico, ha determinato l’immediato arresto del soggetto alla guida del veicolo con l’accusa di ricettazione. La statua intanto è già stata richiesta per un'esposizione temporanea ai musei Vaticani.
Molto diversa la storia del Picasso che era invece nelle mani di un ignaro corniciaio romano ed è stata intercettata quando l’artigiano, tramite la casa d’aste Sotheby’s, ha presentato richiesta per il rilascio dell'attestato di libera circolazione del dipinto presso l'Ufficio Esportazioni di Venezia finendo nel mirino degli investigatori. L’uomo aveva ricevuto in dono l’opera da un cliente, segno di gratitudine per una piccola riparazione eseguita gratuitamente più di trent’anni fa, e non potendo immaginare il valore del dipinto lo conservava senza speciali attenzioni. Verifiche per accertare la provenienza originale dell’opera sono tutt’ora in corso.
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