Carta da gioco. Samuel Tombola e No One Strangely
Dal 16 Febbraio 2018 al 15 Aprile 2018
Faenza | Ravenna
Luogo: Officina Matteucci
Indirizzo: C.so Mazzini 62
Curatori: Lorenzo Travaglini
Telefono per informazioni: +39 360 22 65 03
E-Mail info: officinamatteucci.info@gmail.com
Dopo la mostra inaugurale dedicata al ferro e alla secolare tradizione del Palazzo di Corso Mazzini, Officina Matteucci torna ospitando nei propri spazi due nuovi artisti, Samuel Tombola e No one Strangely. L’inaugurazione si terrà venerdì 16 febbraio, dalle ore 18.30.
“Lodare e predicare la luce non serve a nulla, se non c’è nessuno che possa vederla. Sarebbe invece necessario insegnare all’uomo l’arte di vedere”: parole di Carl Gustav Jung contenute nel suo Liber Novus, il Libro Rosso, che può essere considerato come la più ambiziosa ricerca sull’immaginazione attiva quale strumento di analisi dell’inconscio. Non è un mistero che i processi artistici abbiano correlazioni profonde con quelli psichici, tanto che la rappresentazione estetica si può leggere nell’ottica psicanalitica e tutta novecentesca di sublimazione dell’esperienza mentale, o in quella di intima ispirazione dettata dal sentimento, di matrice romantica. Si tratta di riflessioni su cui, nel secolo scorso, hanno sviluppato la propria ricerca Dada e Surrealisti, e che non cessano di affascinare gli artisti contemporanei. Da tali tematiche parte la mostra Carta da gioco, per andare alla scoperta dell’inconscio attraverso segni grafici che, tra il giocoso e il perturbante, indagano la psiche umana e il suo rapporto con l’ambiente circostante. Ad accomunare i due artisti ospiti l’identico sostegno materiale, la carta, e la convinzione (sviluppata in modi antitetici) che la trasposizione simbolica e quindi artistica dell’esperienza passi attraverso il Gioco, inteso con Benjamin in senso di Libertà.
Samuel Tombola (Samuel Trenquier, Libreville, 1983) vive e lavora tra Parigi e Bruxelles. Ha all’attivo decine di esposizioni collettive in tutto il mondo, a partire dal 2010, oltre ad una partecipazione nel padiglione del Costa Rica in occasione della 55^ Biennale di Venezia (2013). Il suo immaginario è animato dalle figure dell’infanzia e dai fantasmi del pop odierno. Nel suo lavoro astratto e figurativo si intersecano dentro ad un universo di colori accesi, che portano lo spettatore ad estraniarsi dalla quotidianità per entrare in una dimensione fugace, nella quale l’occhio si dibatte tra il divertito e l’inquieto.
Gli fa da contraltare No One Strangely (Rita Cedarmas, San Pietro al Natisone, 1995): dopo esperienze in Friuli e Piemonte, attualmente si trova a Bologna, dove studia Fumetto e Illustrazione all’Accademia di Belle Arti. Il disegno è la sua forma d’espressione preferita, declinato con versatilità di mezzi e d’ispirazione. L’artista gioca sulla deformazione, creando corpi femminili in metamorfosi, proiezioni allucinate dell’interiorità che si stagliano su sfondi indefiniti, con un tonalismo intenso e un’emotività autoironica e al contempo angosciata.
Orari: Sabato 17 e domenica 18 febbraio: 10.30-12.30 / 16.00-18.30. La mostra prosegue poi su appuntamento.
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