Dal 15 gennaio al 5 giugno ad Abano Terme (Padova)
Robert Capa oltre la guerra. L'altro sguardo del maestro dello scatto in mostra a Villa Bassi Rathgeb
Robert Capa, Henri Matisse nel suo studio, Nizza, agosto, 1949 © Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos
Samantha De Martin
29/12/2021
Padova - C’è Henri Matisse nel suo studio di Nizza, e c’è Pablo Picasso, sulla spiaggia francese di Golfe-Juan, mentre regge un ombrellone sopra la testa di Françoise Gilot. E poi Robert Capa che posa per Ruth Orkin, accanto alla schiera di attrici, da Gina Lollobrigida ad Anna Magnani, Silvana Mangano e Doris Dowling sui grandi set del cinema senza tempo.
È un Capa “altro” quello che si accinge a raggiungere Villa Bassi Rathgeb, ad Abano Terme (Padova), in occasione della mostra Robert Capa. Fotografie oltre la guerra, accendendo i riflettori sui reportage poco noti, ma non meno importanti e potenti, sull’universo del celebre fotografo che non fu solo lo straordinario interprete dei grandi conflitti.
Il “miglior fotoreporter di guerra del mondo”, come lo definì nel 1938 la prestigiosa rivista inglese Picture Post, distolse talvolta l’obiettivo dalla guerra per puntarlo verso personaggi come Picasso, Hemingway e Matisse, e verso il cinema, sul set di film come Notorius di Alfred Hitchcock, dove Capa si cimenta per la prima volta in veste di fotografo di scena.
Pablo Picasso con Françoise Gilot e suo nipote Javier Vilato. Golfe-Juan, Francia, agosto 1948 © Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos
Il progetto espositivo a Villa Bassi Rathgeb, a cura di Marco Minuz, prodotto e organizzato da Suazes con il supporto organizzativo di Coopculture, esplora attraverso un centinaio di fotografie parti del lavoro ancora poco conosciute di questo celebre fotografo.
“Non c’è dubbio - riconosce Marco Minuz - che l’esperienza bellica sia stata al centro della sua attività di fotografo: la guerra civile spagnola, la resistenza cinese di fronte all’invasione del Giappone, la seconda guerra mondiale e quella francese in Indocina, durante il quale morì, ucciso da una mina antiuomo, a soli 40 anni. Acquisì, in queste azioni, una fama che gli permise di pubblicare nelle più importanti riviste internazionali, fra le quali Life e Picture Post, con quello stile di fotografare potente e toccante allo stesso tempo, senza alcuna retorica e con un’urgenza tale da spingersi a scattare a pochi metri dai campi di battaglia, fin dentro il cuore dei conflitti".
Così nell’arco di pochi anni Capa si confronta con personalità del calibro di Humphrey Bogart e John Houston, immortala la bellezza di Gina Lollobrigida e l’intensità di Anna Magnani, fino a puntare l’obiettivo ai maestri del neorealismo.
Robert Capa fotografato da Ruth Orkin, Parigi,1951 © Ruth Orkin | Courtesy Magnum Photos
La sezione dedicata alla collaborazione tra lo scrittore americano John Steinbeck e Robert Capa, che darà avvio al progetto “Diario russo”, completa il percorso espositivo. Nel 1947 i due decisero di partire insieme per un viaggio nell’Unione Sovietica. Le pagine del diario e le fotografie che descrivono la vita a Mosca, Kiev, Stalingrado e nella Georgia, salutato dal New York Times come “un libro magnifico”, sono uno straordinario, onesto resoconto sulla vita quotidiana di un popolo che non poteva essere più lontano dall’American way of life.
La serie di fotografie realizzate in Francia nel 1938 ci riporta al Tour de France di quell’anno, dove l’attenzione del fotografo privilegia il pubblico rispetto alle gesta degli atleti. Un’altra sezione è dedicata alla nascita dello Stato d’Israele dove Capa, ungherese di origine ebraica, emigrato in Germania e poi in Francia e negli Stati Uniti, fondatore dell’agenzia Magnum Photos, era approdato per documentare la prima guerra arabo-israeliana del 1948. A pochi anni dalla Shoah, mentre la vita riprende nonostante le violenze ancora in corso, l’obiettivo di Capa documenta le fasi iniziali della costituzione del nuovo Stato.
Ingrid Bergman in una scena di Arco di Trionfo, Hollywood, USA, 1946 © Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos
Leggi anche:
• Cinema o fotografia? In mostra i cento anni di Ruth Orkin
• Robert Capa. Fotografie oltre la guerra
È un Capa “altro” quello che si accinge a raggiungere Villa Bassi Rathgeb, ad Abano Terme (Padova), in occasione della mostra Robert Capa. Fotografie oltre la guerra, accendendo i riflettori sui reportage poco noti, ma non meno importanti e potenti, sull’universo del celebre fotografo che non fu solo lo straordinario interprete dei grandi conflitti.
Il “miglior fotoreporter di guerra del mondo”, come lo definì nel 1938 la prestigiosa rivista inglese Picture Post, distolse talvolta l’obiettivo dalla guerra per puntarlo verso personaggi come Picasso, Hemingway e Matisse, e verso il cinema, sul set di film come Notorius di Alfred Hitchcock, dove Capa si cimenta per la prima volta in veste di fotografo di scena.
Pablo Picasso con Françoise Gilot e suo nipote Javier Vilato. Golfe-Juan, Francia, agosto 1948 © Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos
Il progetto espositivo a Villa Bassi Rathgeb, a cura di Marco Minuz, prodotto e organizzato da Suazes con il supporto organizzativo di Coopculture, esplora attraverso un centinaio di fotografie parti del lavoro ancora poco conosciute di questo celebre fotografo.
“Non c’è dubbio - riconosce Marco Minuz - che l’esperienza bellica sia stata al centro della sua attività di fotografo: la guerra civile spagnola, la resistenza cinese di fronte all’invasione del Giappone, la seconda guerra mondiale e quella francese in Indocina, durante il quale morì, ucciso da una mina antiuomo, a soli 40 anni. Acquisì, in queste azioni, una fama che gli permise di pubblicare nelle più importanti riviste internazionali, fra le quali Life e Picture Post, con quello stile di fotografare potente e toccante allo stesso tempo, senza alcuna retorica e con un’urgenza tale da spingersi a scattare a pochi metri dai campi di battaglia, fin dentro il cuore dei conflitti".
Così nell’arco di pochi anni Capa si confronta con personalità del calibro di Humphrey Bogart e John Houston, immortala la bellezza di Gina Lollobrigida e l’intensità di Anna Magnani, fino a puntare l’obiettivo ai maestri del neorealismo.
Robert Capa fotografato da Ruth Orkin, Parigi,1951 © Ruth Orkin | Courtesy Magnum Photos
La sezione dedicata alla collaborazione tra lo scrittore americano John Steinbeck e Robert Capa, che darà avvio al progetto “Diario russo”, completa il percorso espositivo. Nel 1947 i due decisero di partire insieme per un viaggio nell’Unione Sovietica. Le pagine del diario e le fotografie che descrivono la vita a Mosca, Kiev, Stalingrado e nella Georgia, salutato dal New York Times come “un libro magnifico”, sono uno straordinario, onesto resoconto sulla vita quotidiana di un popolo che non poteva essere più lontano dall’American way of life.
La serie di fotografie realizzate in Francia nel 1938 ci riporta al Tour de France di quell’anno, dove l’attenzione del fotografo privilegia il pubblico rispetto alle gesta degli atleti. Un’altra sezione è dedicata alla nascita dello Stato d’Israele dove Capa, ungherese di origine ebraica, emigrato in Germania e poi in Francia e negli Stati Uniti, fondatore dell’agenzia Magnum Photos, era approdato per documentare la prima guerra arabo-israeliana del 1948. A pochi anni dalla Shoah, mentre la vita riprende nonostante le violenze ancora in corso, l’obiettivo di Capa documenta le fasi iniziali della costituzione del nuovo Stato.
Ingrid Bergman in una scena di Arco di Trionfo, Hollywood, USA, 1946 © Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos
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