Sebastiano Mortellaro. Backstage of Scicli

Sebastiano Mortellaro. Backstage of Scicli
Dal 09 Maggio 2014 al 11 Maggio 2014
Scicli | Ragusa
Luogo: Palazzo Busacca
Indirizzo: via Nazionale 1
Orari: Venerdì 9 Maggio 18-24; Sabato e Domenica 10 e 11 Maggio 11-24
Curatori: Giusi Diana
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0932 931154 / 335 7773781
E-Mail info: info@semscicli.it
Sito ufficiale: http://www.semscicli.it
Nell’ambito della rassegna NUVOLE, viaggio estetico nell’arte indipendente, che si svolgerà dal 9 all’11 maggio a Scicli (Ragusa) promossa da SEM, per la sezione Voci Indipendenti, venerdì 9 maggio alle 18 inaugura la personale di Sebastiano Mortellaro dal titolo BACKSTAGE OF SCICLI curata dalla critica e storica dell’arte Giusi Diana.
Gli splendidi saloni di rappresentanza al piano nobile dell’ottocentesco Palazzo Busacca accoglieranno un’installazione fotografica site specific e una video-installazione che dialogheranno con gli spazi architettonici e con la storia passata e recente di Scicli.
Banchiere ebreo convertito al cattolicesimo Pietro di Lorenzo detto Busacca, è una leggendaria figura di benefattore che ha segnato la storia di questo centro del ragusano per ben quattro secoli. Vissuto nel XVI secolo Busacca grazie all’ingente fortuna accumulata con la sua attività di banchiere nel Regno di Sicilia, dispose che alla sua morte, i suoi averi fossero investiti in opere di bene. Fino all’Unità d’Italia e oltre la sua eredità venne impiegata per completare l’impianto urbanistico della città e per costruire importanti infrastrutture. Ben tre secoli dopo la sua morte venne costruito il palazzo sulla Via Nazionale a lui dedicato, destinato ad ospitare gli uffici amministrativi dell’omonima Opera Pia che tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 costruì un avveniristico ospedale intitolato al benefattore.
All’interno di questa singolare cornice, il palazzo simbolo del mecenatismo del Busacca, l’installazione fotografica di Sebastiano Mortellaro collega la storia passata a quella recente della cittadina del ragusano. La riapertura di alcuni spazi chiusi alla fruizione pubblica avvenuta nel corso dell’ultimo anno ad opera di artisti, operatori culturali, preti, proprietari di immobili, studenti, operai ed artigiani per riconsegnarli ad una nuova funzione, ha ispirato BACKSTAGE OF SCICLI, una riflessione “a cantiere aperto” sull’attualità della storia e sulla possibilità di cambiamento sociale insita nei concetti di collaborazione e partecipazione.
Così la curatrice Giusi Diana presenta l’opera: BACKSTAGE OF SCICLI espone il “dietro le quinte” di un intera comunità operosa, fissato in immagini fotografiche crude, dal taglio documentaristico, volutamente minime rispetto alla cornice decorativa barocca del palazzo. I fatti, le azioni, i gesti del lavoro manuale, le mani che picconano, zappano, tompagnano, dipingono sono presentate senza enfasi, così come gli spazi recuperati, nella loro evidenza di testimonianza di work in progress. Inoltre interrompere la quotidianità della comunità di Scicli con una rassegna d’arte contemporanea della durata di tre giorni (in definitiva un Festa), rappresenta una ridefinizione rivoluzionaria dello spazio sociale. Se, come affermato dal filosofo francese Henri Lefebvre, “il cambiamento sociale può avvenire a partire dallo spazio”, la riapertura alla fruizione pubblica di chiese, edifici privati, giardini e perfino un vecchio mulino, fino a quel momento chiusi, ha di per se un valore politico fortissimo.
La grande installazione fotografica è accompagnata da un video che documenta alcune fasi della ristrutturazione dell’antico mulino, l’ultimo tra gli spazi riaperti.
Le foto firmate dall’autore in edizione limitata tiratura 1 /1, durante i tre giorni della manifestazione, saranno messe in vendita a prezzi accessibili e serviranno a sostenere una parte delle spese di Nuvole. In un’opera di mecenatismo collettivo che si ispira alla storia di Scicli e al leggendario Oro di Busacca.
Gli splendidi saloni di rappresentanza al piano nobile dell’ottocentesco Palazzo Busacca accoglieranno un’installazione fotografica site specific e una video-installazione che dialogheranno con gli spazi architettonici e con la storia passata e recente di Scicli.
Banchiere ebreo convertito al cattolicesimo Pietro di Lorenzo detto Busacca, è una leggendaria figura di benefattore che ha segnato la storia di questo centro del ragusano per ben quattro secoli. Vissuto nel XVI secolo Busacca grazie all’ingente fortuna accumulata con la sua attività di banchiere nel Regno di Sicilia, dispose che alla sua morte, i suoi averi fossero investiti in opere di bene. Fino all’Unità d’Italia e oltre la sua eredità venne impiegata per completare l’impianto urbanistico della città e per costruire importanti infrastrutture. Ben tre secoli dopo la sua morte venne costruito il palazzo sulla Via Nazionale a lui dedicato, destinato ad ospitare gli uffici amministrativi dell’omonima Opera Pia che tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 costruì un avveniristico ospedale intitolato al benefattore.
All’interno di questa singolare cornice, il palazzo simbolo del mecenatismo del Busacca, l’installazione fotografica di Sebastiano Mortellaro collega la storia passata a quella recente della cittadina del ragusano. La riapertura di alcuni spazi chiusi alla fruizione pubblica avvenuta nel corso dell’ultimo anno ad opera di artisti, operatori culturali, preti, proprietari di immobili, studenti, operai ed artigiani per riconsegnarli ad una nuova funzione, ha ispirato BACKSTAGE OF SCICLI, una riflessione “a cantiere aperto” sull’attualità della storia e sulla possibilità di cambiamento sociale insita nei concetti di collaborazione e partecipazione.
Così la curatrice Giusi Diana presenta l’opera: BACKSTAGE OF SCICLI espone il “dietro le quinte” di un intera comunità operosa, fissato in immagini fotografiche crude, dal taglio documentaristico, volutamente minime rispetto alla cornice decorativa barocca del palazzo. I fatti, le azioni, i gesti del lavoro manuale, le mani che picconano, zappano, tompagnano, dipingono sono presentate senza enfasi, così come gli spazi recuperati, nella loro evidenza di testimonianza di work in progress. Inoltre interrompere la quotidianità della comunità di Scicli con una rassegna d’arte contemporanea della durata di tre giorni (in definitiva un Festa), rappresenta una ridefinizione rivoluzionaria dello spazio sociale. Se, come affermato dal filosofo francese Henri Lefebvre, “il cambiamento sociale può avvenire a partire dallo spazio”, la riapertura alla fruizione pubblica di chiese, edifici privati, giardini e perfino un vecchio mulino, fino a quel momento chiusi, ha di per se un valore politico fortissimo.
La grande installazione fotografica è accompagnata da un video che documenta alcune fasi della ristrutturazione dell’antico mulino, l’ultimo tra gli spazi riaperti.
Le foto firmate dall’autore in edizione limitata tiratura 1 /1, durante i tre giorni della manifestazione, saranno messe in vendita a prezzi accessibili e serviranno a sostenere una parte delle spese di Nuvole. In un’opera di mecenatismo collettivo che si ispira alla storia di Scicli e al leggendario Oro di Busacca.
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