Inaugurato oggi il primo atto di un tris di mostre

"SplendOri": apre al pubblico l’Antiquarium di Ercolano

Antico bracciale a semisfere. "SplendOri: il lusso negli ornamenti di Ercolano". Courtesy Parco Archeologico di Ercolano
 

Francesca Grego

20/12/2018

Napoli - In un giorno di ottobre del 79 a.C. alcuni abitanti di Ercolano si accalcavano sull’antica spiaggia della città, in attesa dei soccorsi via mare che avrebbero dovuto sottrarli alla furia del Vesuvio. I più ricchi portavano con sé monete, gioielli, gemme e oggetti preziosi, che il sottosuolo della costa campana ha restituito molti secoli dopo nel corso di ripetuti scavi archeologici.
Oggi i tesori ercolanensi si svelano per la prima volta al pubblico nel luogo del loro ritrovamento, in una mostra che segna il debutto dell’Antiquarium del Parco di Ercolano come spazio espositivo aperto ai visitatori.
 
Circa 100 monili e oggetti preziosi fanno brillare il percorso di SplendOri. Il lusso negli ornamenti di Ercolano (20 dicembre 2018-30 settembre 2019), offrendo uno spaccato sulla vita nell’antica città vesuviana: in mostra gioielli di raffinata fattura, ma anche manufatti non comuni, arredi e vasellame per i banchetti, accessori di uso personale e quotidiano ritrovati, oltre che sulla spiaggia, in edifici pubblici, domus e botteghe.
Non si tratta di una mera esibizione di bellezza: tutti insieme i tesori di Herculaneum restituiscono “un’immagine vivida, complessa e felice di questa comunità”, come sottolinea il direttore del Parco Archeologico Francesco Sirano. L’allestimento ci accompagna infatti alla scoperta delle diverse declinazioni del lusso in età imperiale, in un affascinante intreccio di messaggi sociali, culturali, politici e religiosi. Ad arricchire l’itinerario arrivano anche prestigiosi prestiti dal MANN e dal Parco di Pompei, come il corredo di gemme e gli strumenti da lavoro di un antico gioielliere e parte del tesoro in argento di Moregine, mentre attività di laboratorio in collaborazione con le scuole di oreficeria di Torre del Greco sottolineeranno la continuità di una tradizione artigianale plurisecolare.
 
“La mostra pone le basi per la definitiva esposizione nel museo del sito di tutti i reperti che dal 1927 in poi Amedeo Maiuri volle che restassero qui e non confluissero più nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli” spiega il direttore Sirano: “Parte così un processo museografico che coinvolgerà il pubblico come parte attiva della costruzione di un museo che garantisca un’effettiva esperienza di conoscenza inclusiva e partecipata. Il processo nasce dalla volontà di colmare in tempi rapidi una terribile lacuna nell’esperienza di visita del sito e interrompere il silenzio che dura da oltre 40 anni. Il pubblico potrà finalmente ascoltare proprio nell’area archeologica il racconto proveniente dai numerosissimi oggetti d’uso comune: arredi, ornamenti personali e strumenti di lavoro, decorazioni, mobili in vario materiale, dell’incredibile mole di reperti organici proveniente direttamente dalle case, dalle strade, dalle mense degli antichi ercolanesi”.
 
Ma non finisce qui: SplendOri è soltanto il primo episodio della trilogia espositiva del programma “Ercolano 1738-2018. Talento, Passato e Presente” che si completerà con nuove tappe dedicate ai piaceri della tavola e all’ebanisteria tradizionale con pregevoli arredi in legno: occasioni per riscoprire i legami del Parco e del suo patrimonio con il territorio, come conferma la scelta di prestigiose sedi espositive in Villa Campolieto e nella Reggia di Portici.
“Sullo sfondo”, spiega ancora il direttore, c’è “il dialogo intenso e la ultra decennale collaborazione con la Fondazione Packard con il cui presidente, il dottor David Packard, si stanno valutando possibili scenari di cooperazione e partenariato per imprimere una svolta storica al Parco e al suo museo. Adeguamenti impiantistici e per il risparmio energetico, limitate opere strutturali, nuova videosorveglianze e impianto antintrusione sono opere che ci metteranno a disposizione uno spazio di più di 400 mq coperto e climatizzato di cui il Parco ha impellente bisogno per compiere adeguatamente la propria missione”. 
 
Intanto, in occasione delle festività natalizie, il Parco prevede aperture straordinarie dedicate alla mostra (il 21, il 22, il 28 e il 29 dicembre), riduzioni sul costo dei biglietti e visite al Parco e alla mostra accessibili con il solo biglietto di ingresso alle rovine dell’antica Ercolano.
E per chi desiderasse lanciarsi in un tour tra le bellezze di quest’area, è da poco disponibile la Ercolano Vesuvio Card, che al costo di 22 euro consente di visitare in tre giorni il Parco del Vesuvio, gli Scavi di Ercolano, il MAV (Museo Archeologico Virtuale di Ercolano) e le architetture settecentesche di Villa Campolieto.