Un viaggio, da nord a sud, con Andy Warhol, Roy Lichtenstein e Keith Haring

Tutte le forme della pop art e dell'arte di strada in mostra da Torino a Palermo

Keith Haring, Untitled, scultura su legno
 

Samantha De Martin

02/07/2018

Palermo - In attesa che la rivoluzione Pop di Andy Warhol varchi, nel 2019, le porte dei Musei Vaticani, con una mostra dedicata ai lavori a tema religioso realizzate dall’eclettico artista statunitense, l’onda della Pop art incontra l’arte di strada in una serie di appuntamenti che corrono, da nord a sud lungo lo stivale.

E se a Lecco i Promessi Sposi diventano street art nel letterario contesto di “quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno” di manzoniana memoria, grazie all’opera firmata, sulla ringhiera vista lago di via Adda, dal romano Kenji De Angelis - nell'ambito del progetto voluto dal Comune di Lecco e sostenuto dalla casa editrice Round Robin - Palermo celebra i 60 anni dalla nascita di Keith Haring con una mostra inedita che presenta per la prima volta in Sicilia i lavori dell’artista.

Intanto a Firenze, da alcuni mesi, gli appassionati di street art possono consultare gratuitamente la mappa dell’arte di strada, online, “navigabile” e in continuo aggiornamento. Su questa cartina, disponibile su Google Maps e realizzata dal Portale Giovani del Comune di Firenze, sono segnalati oltre 50 spazi di creatività urbana, dai grandi murales ai graffiti, ma anche piazze, muri e strade ancora liberi, messi a disposizione dal Comune per eventuali futuri interventi.
www.firenzestreetart.com 

A Peschiera del Garda, Keith Haring, Roy Lichtenstein ed Andy Warhol

Dal 7 luglio al 16 settembre, nella palazzina storica di Peschiera del Garda, i maggiori interpreti della Pop art e dell’arte di strada si sfidano a colpi di opere su carta, manifesti, disegni, fumetti, fotografie, in occasione di una mostra che ripercorre le tappe fondamentali di un rinnovamento culturale globale che ha rivoluzionato il modo di concepire l'opera d'arte confrontandosi con la cultura di massa e con i mass media.
Rockstar dell'Arte porta nel centro veronese oltre 30 opere di Haring, Lichtenstein e Warhol, artisti che hanno segnato una rivoluzione nel concetto stesso di opera d’arte.

“Proprio per l'affermarsi su scala mondiale di queste vere e proprie rockstar, famose come Mick Jagger e John Lennon - spiega il curatore Matteo Vanzan - si è venuto a creare un nuovo rapporto con l'opera d'arte allargando la sfera del desiderio di possesso di qualsivoglia cimelio legato alla firma di queste personalità. Come i collezionisti di Elvis Presley, gli amanti dell'arte contemporanea vogliono circondarsi di oggetti che, proprio in virtù della firma autografa, si trasformano in opere d'arte. D'altra parte il dollaro non è altro che una moneta come l'euro, ma una volta firmato da Warhol diventa un'opera d'arte di Andy Warhol a tutti gli effetti”.

Bambini, cani, angeli, mostri, televisori, computer ritratti da Haring per esprimere concetti universali, come nascita, morte, amore, sesso e guerra, si mescolano con il linguaggio puntinato di Roy Lichtenstein che coniuga arte e cultura popolare. E poi c’è Andy Warhol, l’artista istrionico che fa della ripetizione, delle immagini pubblicitarie dei grandi marchi commerciali, delle immagini d’impatto, il mantra di un’arte provocatoria che porta gli scaffali di un supermercato all’interno di un museo o di una mostra d’arte.
D'altronde, secondo il più grande esponente della Pop art, l’arte andava “consumata” come un qualsiasi altro prodotto commerciale.

A Torino la fotografia è pop

Dal 21 settembre al 13 gennaio, CAMERA - il Centro italiano per la Fotografia - esporrà oltre 120 opere, tra quadri, collage, fotografie, che ripercorrono il rapporto tra la fotografia e le opere di illustri artisti, da Andy Warhol a Robert Rauschenberg, da Mimmo Rotella a Michelangelo Pistoletto, da Franco Angeli a Umberto Bignardi, Gianni Bertini, Claudio Cintoli, Sebastiano Vassalli. Come spiega Walter Guadagnini, direttore di CAMERA e curatore della mostra Camera Pop, la fotografia nella Pop art di Warhol, Schifano & Co, "la fotografia è stata, per gli artisti Pop, non solo una fonte di ispirazione, ma un vero e proprio strumento di lavoro, una parte essenziale della loro ricerca”.
Tra i fotografi, CAMERA annuncia la presenza di Ugo Mulas - cui viene dedicata un’intera sala, dove verranno esposte le serie realizzate negli Stati Uniti e quella della Biennale di Venezia del 1964 - e di Tony Evans, fotografo dei protagonisti della Swinging London dei primissimi anni Sessanta.

Palermo celebra Keith Haring

L’opera di Keith Haring sbarca per la prima volta in Sicilia e sceglie Palermo per celebrare i 60 anni dalla nascita dell’artista attraverso una serie di lavori in prestito da prestigiose collezioni pubbliche e private.
Fino al 16 settembre Villa Zito accoglie Party of Life, un appuntamento speciale organizzato da Contemporary Concept e curato da Diana Di Nuzzo, dedicato al genio della street-culture newyorkese, che invita il pubblico ad una riflessione collettiva ispirata al suo messaggio sociale.

L’artista particolarmente sensibile all’universo dell’infanzia, della malattia e alle tematiche sociali, che ha conquistato il favore del grande pubblico con la chiarezza e l’universalità del suo iconico alfabeto visivo fatto di cani, bambini, mostri, televisori, a partire dai disegni realizzati con il gessetto sui cartelloni pubblicitari della metropolitana di New York, riassume con la sua arte la storia degli anni Ottanta, scintillanti e drammatici al tempo stesso.

Intanto, gettando uno sguardo fuori dai confini di casa nostra, a Berlino l’arte urbana ha trovato una “casa”, pur senza abbandonare la strada, il luogo che da sempre ne ispira le idee e la libertà di forme e messaggi. All’interno di un ex edificio residenziale di fine Ottocento, nel quartiere di Schöneberg, lo studio Graft ha realizzato il nuovo Urban Nation Museum for Urban Contemporary Art. La facciata è una vera e propria tela sulla quale gli artisti sono chiamati a esprimersi, mentre l’articolazione degli interni, sviluppati su due livelli, richiama quella delle trame urbane che sembrano penetrare il museo fisicamente e con la loro anima agganciano l’architettura alla strada.


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