Linee di Confine - la natura, il corpo, le città
![Massimo Giannoni, Muro del Pianto, 2012, olio su tela, cm 200x600 Massimo Giannoni, Muro del Pianto, 2012, olio su tela, cm 200x600](http://www.arte.it/foto/600x450/9b/31991-Massimo_Giannoni_Muro_del_Pianto_2012_olio_su_tela_cm_200x600.jpg)
Massimo Giannoni, Muro del Pianto, 2012, olio su tela, cm 200x600
Dal 24 Aprile 2015 al 21 Giugno 2015
Roma
Luogo: Museo Carlo Bilotti
Indirizzo: viale Fiorello La Guardia 6
Curatori: Marco Di Capua
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Telefono per informazioni: +39 06 0608
E-Mail info: info@museocarlobilotti.it
Sito ufficiale: http://www.museocarlobilotti.it
Si chiama “Linee di Confine – la natura, il corpo, le città”, la mostra collettiva che inaugurerà il prossimo 23 aprile 2015 - apertura al pubblico dal 24 aprile e chiusura il 21 giugno - al Museo Carlo Bilotti di Roma (Viale Fiorello La Guardia, 6).
Promossa dall’ Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali (Servizi museali di Zètema Progetto Cultura), la mostra è curata da Marco Di Capua con il sostegno della Galleria Russo, tra le più prestigiose del panorama, che si colloca proprio al confine tra i “due mondi” con le sue gallerie di Roma e Istanbul.
Sarà la ricerca il “file rouge” che legherà diciassette artisti che attraverso fotografie, dipinti, sculture, disegni e reportage ne racconteranno il viaggio con un panorama ampio di opere frutto di età e formazione differenti.
Angelo Bucarelli, Roberta Coni, Adelaide Di Nunzio, Manuel Felisi, Giovanni Frangi, Massimo Giannoni, Thomas Gillespie, Christian Leperino, Sandro Maddalena, Giorgio Ortona, Tommaso Ottieri, Alice Pavesi, Marco Petrus, Paolo Picozza, Bernardo Siciliano, Stefania Fabrizi, Pete Wheeler. Tutti attivi sul fronte della costruzione e della rappresentazione figurativa del corpo umano, della natura e della scena urbana, saranno loro a far vivere le linee di confine che delimitano lo spazio immaginario della mostra anche attraverso le connessioni: Gerusalemme, Istanbul, Napoli, Roma, Trieste, l’Ucraina e New York, appariranno come complici di alberi, montagne, sguardi, braccia e mani.
Attraverso dipinti, anche di grandi dimensioni e fotografie, la mostra vuole stabilire una suggestiva zona di confronto, un nesso figurativo e narrativo in modalità intenzionalmente spettacolare e in chiave occidentale, tra l’energia che abita la natura e gli esseri viventi. La loro esistenza grandiosa, i loro gesti effimeri e i loro volti, contrapposta a quella più razionale che, creando architetture, inquadra spazi, genera metropoli, ritma l’esistenza.
La mostra, catalogo edito da Palombi Editori, sarà anche l’occasione per vedere realizzate due opere "site specific" di due degli artisti presenti: Christian Leperino e Stefania Fabrizi.
Linee di confine - spiega il Curatore Marco Di Capua - si presenta come una mostra-periscopio: affiora e lentamente si guarda intorno. Ciò che vede e ci fa vedere sono le città, i nostri corpi e i nostri volti. Ci indica, con un gesto quasi sproporzionato nella sua apparente, così necessaria, inattualità, la natura. Il confine tra tutto ciò, non è soltanto il bordo irregolare che nello scorrimento divide cosa da cosa, e nella separazione le illumina, ma anche la linea che unisce.” “Aggiungiamo subito – termina Di Capua - che abbiamo selezionato opere importanti, lavori imponenti, che ben rappresentassero i singoli artisti. I quali certo non li si potrà mai accusare di mancanza di carattere, perché qui ognuno di loro ne ha da vendere.”
Promossa dall’ Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali (Servizi museali di Zètema Progetto Cultura), la mostra è curata da Marco Di Capua con il sostegno della Galleria Russo, tra le più prestigiose del panorama, che si colloca proprio al confine tra i “due mondi” con le sue gallerie di Roma e Istanbul.
Sarà la ricerca il “file rouge” che legherà diciassette artisti che attraverso fotografie, dipinti, sculture, disegni e reportage ne racconteranno il viaggio con un panorama ampio di opere frutto di età e formazione differenti.
Angelo Bucarelli, Roberta Coni, Adelaide Di Nunzio, Manuel Felisi, Giovanni Frangi, Massimo Giannoni, Thomas Gillespie, Christian Leperino, Sandro Maddalena, Giorgio Ortona, Tommaso Ottieri, Alice Pavesi, Marco Petrus, Paolo Picozza, Bernardo Siciliano, Stefania Fabrizi, Pete Wheeler. Tutti attivi sul fronte della costruzione e della rappresentazione figurativa del corpo umano, della natura e della scena urbana, saranno loro a far vivere le linee di confine che delimitano lo spazio immaginario della mostra anche attraverso le connessioni: Gerusalemme, Istanbul, Napoli, Roma, Trieste, l’Ucraina e New York, appariranno come complici di alberi, montagne, sguardi, braccia e mani.
Attraverso dipinti, anche di grandi dimensioni e fotografie, la mostra vuole stabilire una suggestiva zona di confronto, un nesso figurativo e narrativo in modalità intenzionalmente spettacolare e in chiave occidentale, tra l’energia che abita la natura e gli esseri viventi. La loro esistenza grandiosa, i loro gesti effimeri e i loro volti, contrapposta a quella più razionale che, creando architetture, inquadra spazi, genera metropoli, ritma l’esistenza.
La mostra, catalogo edito da Palombi Editori, sarà anche l’occasione per vedere realizzate due opere "site specific" di due degli artisti presenti: Christian Leperino e Stefania Fabrizi.
Linee di confine - spiega il Curatore Marco Di Capua - si presenta come una mostra-periscopio: affiora e lentamente si guarda intorno. Ciò che vede e ci fa vedere sono le città, i nostri corpi e i nostri volti. Ci indica, con un gesto quasi sproporzionato nella sua apparente, così necessaria, inattualità, la natura. Il confine tra tutto ciò, non è soltanto il bordo irregolare che nello scorrimento divide cosa da cosa, e nella separazione le illumina, ma anche la linea che unisce.” “Aggiungiamo subito – termina Di Capua - che abbiamo selezionato opere importanti, lavori imponenti, che ben rappresentassero i singoli artisti. I quali certo non li si potrà mai accusare di mancanza di carattere, perché qui ognuno di loro ne ha da vendere.”
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