Matthew Barney alla Peggy Guggenheim

 

17/07/2007

Parallelamente alla saga di CREMASTER Matthew Barney ha sviluppato - fin dal 1987 - un ulteriore ciclo, ispirato all'idea della “resistenza” (Restraint) come veicolo di sviluppo e creatività. Nato inizialmente come semplice video-azione delle performance dell’artista, il ciclo di “Restraint” si è evoluto in una veste sempre più cinematografica, arrivando al suo nono capitolo, dove si assiste al debutto professionale e artistico della coppia Barney- Björk, uniti anche nella vita. Concepito come un'opera musicale dalla forte connotazione teatrale, Drawing Restraint 9 (2005) si svolge al largo della baia di Nagasaki, sulla baleniera giapponese Nisshin Maru. Nel viaggio a bordo della gigantesca nave-fabbrica, la giovane regista di No Restraint raccoglie in un prezioso documentario le voci e i dialoghi tra l’enigmatico scultore e cineasta americano, Björk, Barbara Gladstone, Nancy Spector e Peter Streitmann. Unendo la cultura e i suoni tradizionali giapponesi alla musica di Björk, e utilizzando 21 tonnellate di vaselina, Barney genera la sua ambiziosa "scultura narrativa": il documentario riporta l’aspetto più intimo del lavoro dell’artista, testimoniandone la libertà e la potenza creativa.