Land like the Sea
Dal 19 Luglio 2014 al 21 Settembre 2015
Capri | Napoli
Luogo: Villa Marina Capri Hotel & Spa
Indirizzo: via Prov. Marina Grande 191
Enti promotori:
- Comune di Capri
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 081 8376630
E-Mail info: marina.guida@libero.it
Sito ufficiale: http://www.villamarinacapri.com
VILLA MARINA CAPRI HOTEL & SPA ***** è lieta di presentare venerdì 18 luglio a partire dalle ore 19.30, “Land like the Sea”, un evento che coniuga arte contemporanea attraverso un incontro fra artisti presenti sulla scena espositiva internazionale e cultura enogastronomica. Denominatore comune è la terra d’Irpinia.
La mostra collettiva, patrocinata dal Comune di Capri con il coordinamento artistico di Maria Savarese, nasce dall’impegno nel settore del turismo culturale dell’imprenditrice Francesca Guarino, in parte di origine irpina,fondatrice del prestigioso Resort Caprese.
Primo passo di una progettazione turistico – culturale pubblica e privata che lega Capri e l’Irpinia, “Land like the Sea”, ha come protagonisti tre differenti linguaggi d’arte: la fotografia, il disegno e la scultura. Gli artisti selezionati sono: il fotografo Fabio Donato, artefice di un importante archivio fotografico sulla cultura contemporanea in Campania dal ’68 ad oggi, attualmente al lavoro anche nella realizzazione di un archivio del contemporaneo in Irpinia; Piero Mastroberadino, il cui nome è legatoall’omonima antica famiglia di viticoltori di Atripalda (Av), ma anche poeta, scrittore e disegnatore, già protagonista di diverse esposizioni in Italia e all’estero; Lucio e Peppe Perone scultori di riconosciuta fama internazionale che hanno scelto di vivere e lavorare a Rotondi in Valle Caudina.
La mostra sin dal titolo apre una riflessione sul differente concetto di orizzonte tra la terra e il mare: la prima ha radici e stratificazioni, storia e passato. il suo orizzonte è chiuso; quello del mare invece è aperto, non delimitato, una linea di confine verso il non conosciuto, verso il desiderio, una proiezione nel futuro. L’uomo ne è la sintesi: è la terra irpina, col suo orizzonte immanente e delimitato, che si proietta verso quello aperto e possibile, come il mare di Capri. I quattro artisti raccontano attraverso le loro opere il nucleo concettuale del progetto espositivo. Fabio Donato espone due corpus di lavori: un primo gruppo, sua recente ed inedita interpretazione fotografica del territorio irpino, accanto ad un altro storico, “Tunisi 1987”; nel primo corpus il fotografo cattura con il suo obiettivo porzioni del paesaggio irpino, suggerendo, d’altro canto, una visione che va oltre l’orizzonte finito e chiuso della terra che possiamo vedere, in cui il verde della natura irpina riesce ad evocare il mare in tempesta, andando così oltre il visibile ed il contingente, oltre le soglie fisiche, superando anche quelle geografiche fino ad approdare ad un altro paesaggio, al di là del mar Mediterraneo, quello di Tunisi. In questa seconda sequenza di fotografie, un maglione rosso, si fa simulacro umano, in quanto ha una forma con due braccia ed è mosso dal vento, come un omino agitato da questo elemento fluido in perenne movimento. Piero Mastroberardinopresenta una serie di disegni su carta, nei quali il corpo femminile diventa metafora della terra irpina, sintesi di sofferenza e di piacere, un corpo che simboleggia la natura come spazio chiuso, difficile e mosso, fatto di vuoti e pieni, aspre protuberanze e insenature, che si dischiude al mattino, come un bocciolo, per assecondare il timido sentiero aperto dai primi raggi di un sole ancora tiepido, per poi richiudersi quando si annuncia la sera, abbandonandosi in silenzio al freddo e cupo abbraccio della notte. Lucio Perone espone un gruppo di sculture in vetroresina, ceramica e vernici industriali, ironiche e ludiche, strutturate sull’alterazione e lo sconfinamento della percezione: i suoi lavori sono densi di rimandi simbolici alla natura e all’inadeguato e spesso conflittuale rapporto che l’uomo ha con essa e con questioni esistenziali, legate alla lotta per la sopravvivenza. I titoli delle sue opere rappresentano un’ulteriore chiave di lettura ludica ed al tempo stesso concettuale delle sculture, come nel caso dell’opera in mostra in vetroresina, ferro e vernice: “Prendi e scappa senza farti vedere”, nella quale una formica poco furba, viene schiacciata da un chicco di mais gigante. I suoi omini che sorreggono frutti artificiali fuori scala, sono come dei racconti di una determinata condizione umana, condensati in un’idea che si fa scultura. Peppe Perone spiazza con le sue alterazioni del quotidiano: le sue sculture ed installazioni sono rivestite di sabbia, l’intento giocoso e metaforico dell’utilizzo di questo materiale naturale, rimanda alla memoria i castelli di sabbia che fanno i bambini, sottoposti alla consunzione delle intemperie e del tempo; nelle sue opere gli oggetti vengono privati della loro consistenza e funzione abituali, divenendo talvolta, simboli surreali e paradossali dell’invasivo e deleterio intervento dell’uomo sulla natura. Come accade nelle serie dei rospi, fuxia, turchese e glitter, nella quale si percepisce un senso di spaesamento, perché si vede un animale nella sua forma non naturale, in quanto fuori misura, che acquisisce un cromatismo artificiale dovuto all’intervento dell’uomo.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni fino al 21 settembre 2014.
Durante la sera dell’opening sarà offerta al pubblico una degustazione di vini dell’azienda Mastroberardino; il 23 agosto, invece, è stata organizzata una cena a cura dello chef stellato irpino Antonio Pisaniello.
Fabio Donato dopo il Liceo classico frequenta negli anni ’60 la Facoltà di Architettura mostrando al contempo grande interesse per la fotografia, poesia, musica e pittura. Fotografo dal 1970 è costantemente presente negli ambienti dell’arte e della cultura dei quali diviene attento testimone. Negli anni ’70 a seguito di un lungo viaggio in India inizia le sue numerose esposizioni, più di 150 fino ad oggi. In quegli anni fotografa il Living Theather; segue i primi anni di lavoro del celebre gallerista Lucio Amelio; è due anni a Milano; incontra e fotografa artisti come Beuys, Warhol, Nitsch, Ceroli, Acconci, Kounellis; apre con Mario Franco, a Napoli, l’Altro Diaframma, galleria di fotografia in collaborazione con il Diaframma di Milano di Lanfranco Colombo; continuano le sue collaborazioni con il teatro napoletano tutto (dalla sperimentazione: Morfino, Santella, Lucariello, Servillo, Martone, De Fusco, sino ad Eduardo). Negli anni ’80 collabora con il Teatro Sud di Bari, inizia il suo lavoro con il teatro Bellini (che durerà circa trent’anni), illustra i primi due volumi della “Storia della Sicilia antica” a cura dell’archeologo, accademico di Francia, Georges Vallet. Negli anni ’90 e quelli a seguire illustra per il Museo della Medicina di Parigi tre volumi (1996, 1997,2005) di grande pregio, riceve l’incarico di realizzare le immagini di "Fuori dall’ombra"(catalogo della omonima mostra che raccoglie 20 anni di storia della ricerca delle arti visive), vive l’esperienza dell’incubatore di Città della Scienza, inizia l’esperienza dell’insegnamento all’Accademia di Belle Arti di Napoli, continua il suo lavoro sulle arti figurative e sul teatro a Napoli. Nel primo decennio del 2000 realizza due importanti antologiche: la prima al Museo di Capodimonte (2007) curata dalla Fondazione Morra, e la seconda al PAN|Palazzo delle Arti di Napoli (2010 “Viandante tra le Arti”) curata da Maria Savarese. Al suo lavoro in Accademia, che ancora continua, (attualmente coordina il Triennio di Fotografia, Cinema e TV e il Biennio Specialistico di Fotografia), affianca un rigoroso lavoro di ricerca che espone in numerose mostre in Italia e all’estero.
Piero Mastroberardino (Avellino, 1966) completati nel 1990 gli studi universitari in campo economico, si dedica alla carriera di ricerca. È oggi professore ordinario in discipline manageriali. Ha pubblicato circa cento lavori scientifici su riviste e collane editoriali nazionali ed internazionali. Parallelamente cura le attività della propria famiglia, impegnata da generazioni nella viticoltura e nella produzione di vini pregiati in terra d’Irpinia, sulle colline della Campania. Si dedica fin da bambino al disegno e alla pittura, e in seguito alla narrativa e alla poesia. Pubblica nel 2011 un romanzo dal titolo Umano errare (Editore Gruppo Albatros Il Filo). Nel maggio 2014 è stata pubblicata la prima raccolta di poesie, dal titolo All’origine dei sensi (Tracce Edizioni). Nel prossimo autunno sarà dato alle stampe un nuovo romanzo (Editore Homo Scrivens), ultimato di recente. Ha realizzato numerose mostre personali in Italia. Nel mese di maggio 2014 ha inaugurato una collettiva in Brasile, a San Paolo, insieme ad altri cinque artisti (quattro brasiliani e un italiano). Sono in preparazione alcuni eventi espositivi nazionali e internazionali; sue opere sono presenti in collezioni nazionali e all’estero.
Lucio Perone nasce a Napoli nel 1972, frequenta il Liceo Artistico di Benevento e nel 1994 si diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Condivide con il fratello Giuseppe il percorso formativo e l’attività iniziale, e parallelamente a lui partecipa nel 2000 alla manifestazione Bandiere di Maggio a Napoli. Per l’occasione, espone in Piazza del Plebiscito quindici matite in pvc e resina. Le matite sono il soggetto più volte reiterato dall’artista, che ce le propone in svariate dimensioni appese al muro o sul piano orizzontale di una sedia. Oggetti che si infiltrano nello spazio segnalando, oggetti comuni che Perone rielabora e riproduce non mancando di operare a partire dai significati delle parole, e quindi con un fondamento concettuale. Le sue sculture s’impongono per la loro sfacciata ironia, perché capaci di presentare oggetti e soggetti diffusi in maniera estremamente realistica, ma in composizione del tutto improbabili. Nel 2000 "Bandiere di Maggio", Piazza del Plebiscito, Napoli; nel 2001 Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea, Napoli; nel 2001, ”Napoli e Terra d’Otranto. Aspetti della Giovane Arte al Sud”, Castello Aragonese, Otranto; 2001”Cittadini e non, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, San Martino Valle Caudina(Avellino); nel 2002 “New Genius”, Casina Pompeiana, Napoli; nel 2003 "Inchiostro indelebile. Impronte a regola d'arte", MACRO, Roma; nel 2003 "Metropolitana di Napoli", Circumvesuviana Station, Centro Direzionale, Napoli; nel 2003 Personale ad Artissima Torino; 2003 ”Non è vero che tutto fa brodo”, Galleria Spazia Bologna; nel 2004 Personale, Ronchini Arte Contemporanea, Terni; 2004 “ Premio Mario Razzano” , Museo del Sannio, Benevento; nel 2004”Lasciateci divertire”, Palazzo Comunale, Arezzo; nel 2005 “LA SCULTURA ITALIANA DEL XX SECOLO” Fondazione Pomodoro Milano; nel 2005 ”XIV Esposizione Quadriennale d’Arte”, Galleria d’Arte Moderna Roma; 2005 ” T.E.C ” Scuderie Aldo Brandini Comune di Frascati; 2005 “ 56° Premio Michetti Francavilla al mare” ; 2005 ”…O luna Tu..” ARCOS-Museo di arte Contemporanea del Sannio; nel 2006 “SCULTURA INTERNAZIONALE” Castello di Aglie, Torino; 2006 Personale Galleria d’Arte Contemporanea Ronchini Terni; 2006 ”ARS IN FABULA” Certaldo,Firenze; 2006 ”ARTERRITORY” Museo Monte Martini ,Roma; nel 2007 ” Nuovo Spazio Maria Livia Brunelli”, Ferrara; 2007 “MY LAND San Miniato” Pisa; 2007 “PREMIO INTERNAZIONALE GIOVANE SCULTURA” Fondazione Messina Casal Betrame ; 2007 ”; nel 2007 Linee All’Orizzonte “Galleria D’Arte Moderna Genova”; nel 2008” XII BIENNALE INTERNAZIONALE DI SCULTURA CARRARA” (MS); 2008 Personale Galleria d’Arte contemporanea Mimmo Scognamiglio, Napoli; 2008 BIANCANEVE (e i 7 nani) Galleria Guidi e Schoen Genova; nel 2011 “100 E UNO MODI DI ANDARE OLTRE”, Sorrento; nel 2013”VIAGGIO INMMAGINARIO “ ARCOS Benevento.
Peppe Perone nasce a Napoli nel1972, frequenta il liceo Artistico di Benevento e nel 1994 si diploma in scultura all’Accademia di belle Arti di Napoli. Nel 1998 inizia i primi esperimenti con la sabbia, che ricopre e cristallizza ogni opera, è una costante del suo lavoro. Un elemento che nell’immaginario comune tende a ricordare le prime manipolazioni infantili, la fragilità dei castelli di sabbia, perennemente in balia degli agenti atmosferici. La sabbia allude al senso ludico, all’eterna trasformazione, alle ideologie effimere sulle quali a volte la società costruisce le proprie basi. Gli oggetti d’uso quotidiano diventano, nell’immaginario di Perone, frammenti senza tempo, sospesi, pietrificati. Nel 2000 viene invitato a realizzare una scultura manifesto per le “Bandiere di Maggio”,piazza del Plebiscito Napoli. Nel 2001 Chaos & Communication 10th Biennale del Mediterraneo Sarajevo, Bosnia Herzegovina. Nello stesso anno partecipa a due collettive Napoli e Terra d’Otranto. Aspetti della giovane arte del Sud ed a Cittadini e non, personale da Mimmo Scognamiglio Arte Contemporanea Napoli. Nel 2002 viene premiato come migliore artista Anteprima MiArt e partecipa “Napoli Anno Zero. Qui ed ora “. Nel 2003 Last Judgment, Boombershoot, Seattle USA, Quadriennale D’Arte Roma, Palazzo Reale Napoli, Inchiostro indelebile. Impronte a regola d’arte, Macro Roma, personale Galleria Spazia Bologna. Nel 2004 due personali Ronchini Arte Contemporanea Terni e Artissima Torino, Lasciateci Divertire palazzo comunale Arezzo. Nel 2005 “…O Luna tu…” ARCOS Museo di Arte Contemporanea del Sannio,”La Scultura Italiana del XX secolo” Fondazione Arnaldo Pomodoro. Nel 2006 “Scultura Internazionale “ castello di Aglié Torino, “Ars in Fabula ”Certaldo Firenze,”ARTERRITORY “Museo Monte Martini Roma. Nel 2007 due personali Mimmo Scognamiglio e IMAGE Furini Arte Arezzo,”Linee all’Orizzonte” Galleria d’Arte Moderna Genova, MATERIMA Giovane scultura Italia-Francia; Nel 2010 personale Ronchini Arte Contemporanea. 2011 Personale da Guidi & Shoen Arte Contemporanea Genova; 2011 partecipa ART STAYS (Slovenia); nel 2012 partecipa a quattro collettive ,Nelle Terre di Piero (BG),+ 50 SCULTURE IN CITTA’ (Spoleto ),Biennale Italia Cina (Monza), mostra in ricordo di Adriano Ronchini gli Artisti che ho amato museo CAOS (Terni) viene presentato con una personale a Miart 2012 da Mimmo Scognamiglio (MI); Nell 2013 collettiva Viaggio Immaginario ARCOS Museo d’Arte Contemporanea Benevento; nel 2014 partecipa a THE SPRING BREAK SHOW Guidi & Shoen; disegna con il Fratello Lucio il Manifesto Premio Strega 2014.
La mostra collettiva, patrocinata dal Comune di Capri con il coordinamento artistico di Maria Savarese, nasce dall’impegno nel settore del turismo culturale dell’imprenditrice Francesca Guarino, in parte di origine irpina,fondatrice del prestigioso Resort Caprese.
Primo passo di una progettazione turistico – culturale pubblica e privata che lega Capri e l’Irpinia, “Land like the Sea”, ha come protagonisti tre differenti linguaggi d’arte: la fotografia, il disegno e la scultura. Gli artisti selezionati sono: il fotografo Fabio Donato, artefice di un importante archivio fotografico sulla cultura contemporanea in Campania dal ’68 ad oggi, attualmente al lavoro anche nella realizzazione di un archivio del contemporaneo in Irpinia; Piero Mastroberadino, il cui nome è legatoall’omonima antica famiglia di viticoltori di Atripalda (Av), ma anche poeta, scrittore e disegnatore, già protagonista di diverse esposizioni in Italia e all’estero; Lucio e Peppe Perone scultori di riconosciuta fama internazionale che hanno scelto di vivere e lavorare a Rotondi in Valle Caudina.
La mostra sin dal titolo apre una riflessione sul differente concetto di orizzonte tra la terra e il mare: la prima ha radici e stratificazioni, storia e passato. il suo orizzonte è chiuso; quello del mare invece è aperto, non delimitato, una linea di confine verso il non conosciuto, verso il desiderio, una proiezione nel futuro. L’uomo ne è la sintesi: è la terra irpina, col suo orizzonte immanente e delimitato, che si proietta verso quello aperto e possibile, come il mare di Capri. I quattro artisti raccontano attraverso le loro opere il nucleo concettuale del progetto espositivo. Fabio Donato espone due corpus di lavori: un primo gruppo, sua recente ed inedita interpretazione fotografica del territorio irpino, accanto ad un altro storico, “Tunisi 1987”; nel primo corpus il fotografo cattura con il suo obiettivo porzioni del paesaggio irpino, suggerendo, d’altro canto, una visione che va oltre l’orizzonte finito e chiuso della terra che possiamo vedere, in cui il verde della natura irpina riesce ad evocare il mare in tempesta, andando così oltre il visibile ed il contingente, oltre le soglie fisiche, superando anche quelle geografiche fino ad approdare ad un altro paesaggio, al di là del mar Mediterraneo, quello di Tunisi. In questa seconda sequenza di fotografie, un maglione rosso, si fa simulacro umano, in quanto ha una forma con due braccia ed è mosso dal vento, come un omino agitato da questo elemento fluido in perenne movimento. Piero Mastroberardinopresenta una serie di disegni su carta, nei quali il corpo femminile diventa metafora della terra irpina, sintesi di sofferenza e di piacere, un corpo che simboleggia la natura come spazio chiuso, difficile e mosso, fatto di vuoti e pieni, aspre protuberanze e insenature, che si dischiude al mattino, come un bocciolo, per assecondare il timido sentiero aperto dai primi raggi di un sole ancora tiepido, per poi richiudersi quando si annuncia la sera, abbandonandosi in silenzio al freddo e cupo abbraccio della notte. Lucio Perone espone un gruppo di sculture in vetroresina, ceramica e vernici industriali, ironiche e ludiche, strutturate sull’alterazione e lo sconfinamento della percezione: i suoi lavori sono densi di rimandi simbolici alla natura e all’inadeguato e spesso conflittuale rapporto che l’uomo ha con essa e con questioni esistenziali, legate alla lotta per la sopravvivenza. I titoli delle sue opere rappresentano un’ulteriore chiave di lettura ludica ed al tempo stesso concettuale delle sculture, come nel caso dell’opera in mostra in vetroresina, ferro e vernice: “Prendi e scappa senza farti vedere”, nella quale una formica poco furba, viene schiacciata da un chicco di mais gigante. I suoi omini che sorreggono frutti artificiali fuori scala, sono come dei racconti di una determinata condizione umana, condensati in un’idea che si fa scultura. Peppe Perone spiazza con le sue alterazioni del quotidiano: le sue sculture ed installazioni sono rivestite di sabbia, l’intento giocoso e metaforico dell’utilizzo di questo materiale naturale, rimanda alla memoria i castelli di sabbia che fanno i bambini, sottoposti alla consunzione delle intemperie e del tempo; nelle sue opere gli oggetti vengono privati della loro consistenza e funzione abituali, divenendo talvolta, simboli surreali e paradossali dell’invasivo e deleterio intervento dell’uomo sulla natura. Come accade nelle serie dei rospi, fuxia, turchese e glitter, nella quale si percepisce un senso di spaesamento, perché si vede un animale nella sua forma non naturale, in quanto fuori misura, che acquisisce un cromatismo artificiale dovuto all’intervento dell’uomo.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni fino al 21 settembre 2014.
Durante la sera dell’opening sarà offerta al pubblico una degustazione di vini dell’azienda Mastroberardino; il 23 agosto, invece, è stata organizzata una cena a cura dello chef stellato irpino Antonio Pisaniello.
Fabio Donato dopo il Liceo classico frequenta negli anni ’60 la Facoltà di Architettura mostrando al contempo grande interesse per la fotografia, poesia, musica e pittura. Fotografo dal 1970 è costantemente presente negli ambienti dell’arte e della cultura dei quali diviene attento testimone. Negli anni ’70 a seguito di un lungo viaggio in India inizia le sue numerose esposizioni, più di 150 fino ad oggi. In quegli anni fotografa il Living Theather; segue i primi anni di lavoro del celebre gallerista Lucio Amelio; è due anni a Milano; incontra e fotografa artisti come Beuys, Warhol, Nitsch, Ceroli, Acconci, Kounellis; apre con Mario Franco, a Napoli, l’Altro Diaframma, galleria di fotografia in collaborazione con il Diaframma di Milano di Lanfranco Colombo; continuano le sue collaborazioni con il teatro napoletano tutto (dalla sperimentazione: Morfino, Santella, Lucariello, Servillo, Martone, De Fusco, sino ad Eduardo). Negli anni ’80 collabora con il Teatro Sud di Bari, inizia il suo lavoro con il teatro Bellini (che durerà circa trent’anni), illustra i primi due volumi della “Storia della Sicilia antica” a cura dell’archeologo, accademico di Francia, Georges Vallet. Negli anni ’90 e quelli a seguire illustra per il Museo della Medicina di Parigi tre volumi (1996, 1997,2005) di grande pregio, riceve l’incarico di realizzare le immagini di "Fuori dall’ombra"(catalogo della omonima mostra che raccoglie 20 anni di storia della ricerca delle arti visive), vive l’esperienza dell’incubatore di Città della Scienza, inizia l’esperienza dell’insegnamento all’Accademia di Belle Arti di Napoli, continua il suo lavoro sulle arti figurative e sul teatro a Napoli. Nel primo decennio del 2000 realizza due importanti antologiche: la prima al Museo di Capodimonte (2007) curata dalla Fondazione Morra, e la seconda al PAN|Palazzo delle Arti di Napoli (2010 “Viandante tra le Arti”) curata da Maria Savarese. Al suo lavoro in Accademia, che ancora continua, (attualmente coordina il Triennio di Fotografia, Cinema e TV e il Biennio Specialistico di Fotografia), affianca un rigoroso lavoro di ricerca che espone in numerose mostre in Italia e all’estero.
Piero Mastroberardino (Avellino, 1966) completati nel 1990 gli studi universitari in campo economico, si dedica alla carriera di ricerca. È oggi professore ordinario in discipline manageriali. Ha pubblicato circa cento lavori scientifici su riviste e collane editoriali nazionali ed internazionali. Parallelamente cura le attività della propria famiglia, impegnata da generazioni nella viticoltura e nella produzione di vini pregiati in terra d’Irpinia, sulle colline della Campania. Si dedica fin da bambino al disegno e alla pittura, e in seguito alla narrativa e alla poesia. Pubblica nel 2011 un romanzo dal titolo Umano errare (Editore Gruppo Albatros Il Filo). Nel maggio 2014 è stata pubblicata la prima raccolta di poesie, dal titolo All’origine dei sensi (Tracce Edizioni). Nel prossimo autunno sarà dato alle stampe un nuovo romanzo (Editore Homo Scrivens), ultimato di recente. Ha realizzato numerose mostre personali in Italia. Nel mese di maggio 2014 ha inaugurato una collettiva in Brasile, a San Paolo, insieme ad altri cinque artisti (quattro brasiliani e un italiano). Sono in preparazione alcuni eventi espositivi nazionali e internazionali; sue opere sono presenti in collezioni nazionali e all’estero.
Lucio Perone nasce a Napoli nel 1972, frequenta il Liceo Artistico di Benevento e nel 1994 si diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Condivide con il fratello Giuseppe il percorso formativo e l’attività iniziale, e parallelamente a lui partecipa nel 2000 alla manifestazione Bandiere di Maggio a Napoli. Per l’occasione, espone in Piazza del Plebiscito quindici matite in pvc e resina. Le matite sono il soggetto più volte reiterato dall’artista, che ce le propone in svariate dimensioni appese al muro o sul piano orizzontale di una sedia. Oggetti che si infiltrano nello spazio segnalando, oggetti comuni che Perone rielabora e riproduce non mancando di operare a partire dai significati delle parole, e quindi con un fondamento concettuale. Le sue sculture s’impongono per la loro sfacciata ironia, perché capaci di presentare oggetti e soggetti diffusi in maniera estremamente realistica, ma in composizione del tutto improbabili. Nel 2000 "Bandiere di Maggio", Piazza del Plebiscito, Napoli; nel 2001 Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea, Napoli; nel 2001, ”Napoli e Terra d’Otranto. Aspetti della Giovane Arte al Sud”, Castello Aragonese, Otranto; 2001”Cittadini e non, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, San Martino Valle Caudina(Avellino); nel 2002 “New Genius”, Casina Pompeiana, Napoli; nel 2003 "Inchiostro indelebile. Impronte a regola d'arte", MACRO, Roma; nel 2003 "Metropolitana di Napoli", Circumvesuviana Station, Centro Direzionale, Napoli; nel 2003 Personale ad Artissima Torino; 2003 ”Non è vero che tutto fa brodo”, Galleria Spazia Bologna; nel 2004 Personale, Ronchini Arte Contemporanea, Terni; 2004 “ Premio Mario Razzano” , Museo del Sannio, Benevento; nel 2004”Lasciateci divertire”, Palazzo Comunale, Arezzo; nel 2005 “LA SCULTURA ITALIANA DEL XX SECOLO” Fondazione Pomodoro Milano; nel 2005 ”XIV Esposizione Quadriennale d’Arte”, Galleria d’Arte Moderna Roma; 2005 ” T.E.C ” Scuderie Aldo Brandini Comune di Frascati; 2005 “ 56° Premio Michetti Francavilla al mare” ; 2005 ”…O luna Tu..” ARCOS-Museo di arte Contemporanea del Sannio; nel 2006 “SCULTURA INTERNAZIONALE” Castello di Aglie, Torino; 2006 Personale Galleria d’Arte Contemporanea Ronchini Terni; 2006 ”ARS IN FABULA” Certaldo,Firenze; 2006 ”ARTERRITORY” Museo Monte Martini ,Roma; nel 2007 ” Nuovo Spazio Maria Livia Brunelli”, Ferrara; 2007 “MY LAND San Miniato” Pisa; 2007 “PREMIO INTERNAZIONALE GIOVANE SCULTURA” Fondazione Messina Casal Betrame ; 2007 ”; nel 2007 Linee All’Orizzonte “Galleria D’Arte Moderna Genova”; nel 2008” XII BIENNALE INTERNAZIONALE DI SCULTURA CARRARA” (MS); 2008 Personale Galleria d’Arte contemporanea Mimmo Scognamiglio, Napoli; 2008 BIANCANEVE (e i 7 nani) Galleria Guidi e Schoen Genova; nel 2011 “100 E UNO MODI DI ANDARE OLTRE”, Sorrento; nel 2013”VIAGGIO INMMAGINARIO “ ARCOS Benevento.
Peppe Perone nasce a Napoli nel1972, frequenta il liceo Artistico di Benevento e nel 1994 si diploma in scultura all’Accademia di belle Arti di Napoli. Nel 1998 inizia i primi esperimenti con la sabbia, che ricopre e cristallizza ogni opera, è una costante del suo lavoro. Un elemento che nell’immaginario comune tende a ricordare le prime manipolazioni infantili, la fragilità dei castelli di sabbia, perennemente in balia degli agenti atmosferici. La sabbia allude al senso ludico, all’eterna trasformazione, alle ideologie effimere sulle quali a volte la società costruisce le proprie basi. Gli oggetti d’uso quotidiano diventano, nell’immaginario di Perone, frammenti senza tempo, sospesi, pietrificati. Nel 2000 viene invitato a realizzare una scultura manifesto per le “Bandiere di Maggio”,piazza del Plebiscito Napoli. Nel 2001 Chaos & Communication 10th Biennale del Mediterraneo Sarajevo, Bosnia Herzegovina. Nello stesso anno partecipa a due collettive Napoli e Terra d’Otranto. Aspetti della giovane arte del Sud ed a Cittadini e non, personale da Mimmo Scognamiglio Arte Contemporanea Napoli. Nel 2002 viene premiato come migliore artista Anteprima MiArt e partecipa “Napoli Anno Zero. Qui ed ora “. Nel 2003 Last Judgment, Boombershoot, Seattle USA, Quadriennale D’Arte Roma, Palazzo Reale Napoli, Inchiostro indelebile. Impronte a regola d’arte, Macro Roma, personale Galleria Spazia Bologna. Nel 2004 due personali Ronchini Arte Contemporanea Terni e Artissima Torino, Lasciateci Divertire palazzo comunale Arezzo. Nel 2005 “…O Luna tu…” ARCOS Museo di Arte Contemporanea del Sannio,”La Scultura Italiana del XX secolo” Fondazione Arnaldo Pomodoro. Nel 2006 “Scultura Internazionale “ castello di Aglié Torino, “Ars in Fabula ”Certaldo Firenze,”ARTERRITORY “Museo Monte Martini Roma. Nel 2007 due personali Mimmo Scognamiglio e IMAGE Furini Arte Arezzo,”Linee all’Orizzonte” Galleria d’Arte Moderna Genova, MATERIMA Giovane scultura Italia-Francia; Nel 2010 personale Ronchini Arte Contemporanea. 2011 Personale da Guidi & Shoen Arte Contemporanea Genova; 2011 partecipa ART STAYS (Slovenia); nel 2012 partecipa a quattro collettive ,Nelle Terre di Piero (BG),+ 50 SCULTURE IN CITTA’ (Spoleto ),Biennale Italia Cina (Monza), mostra in ricordo di Adriano Ronchini gli Artisti che ho amato museo CAOS (Terni) viene presentato con una personale a Miart 2012 da Mimmo Scognamiglio (MI); Nell 2013 collettiva Viaggio Immaginario ARCOS Museo d’Arte Contemporanea Benevento; nel 2014 partecipa a THE SPRING BREAK SHOW Guidi & Shoen; disegna con il Fratello Lucio il Manifesto Premio Strega 2014.
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