Enrico Minguzzi. Animali da fiore
Dal 14 Dicembre 2023 al 17 Marzo 2024
San Marino |
Luogo: Pinacoteca San Francesco
Indirizzo: Via Basilicius 31
Orari: 9-17 (chiuso il 25 dicembre 2023 e 1 gennaio 2024)
Curatori: Paolo Rondelli
Enti promotori:
- Istituti Culturali della Repubblica di San Marino
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0549 888245
E-Mail info: info.museidistato@pa.sm
Sito ufficiale: http://www.museidistato.sm
Giovedì 14 dicembre alle ore 17.30, presso la Pinacoteca San Francesco di San Marino, si inaugura la mostra Animali da fiore di Enrico Minguzzi (Cotignola, Ravenna, 1981) a cura di Paolo Rondelli. L’esposizione, promossa dagli Istituti Culturali della Repubblica di San Marino, presenta la produzione artistica recente dell’artista con 11 dipinti inediti e un’installazione site-specific composta da 34 elementi.
Il titolo Animali da fiore è un’antinomia che suggerisce una classificazione impossibile. Nei dipinti di Minguzzi, tutti realizzati nell’ultimo anno, sono raffigurati esemplari frutto di una proiezione immaginifica di un incontro tra forme di origine animale e vegetale. Negli undici dipinti in mostra, la pittura di Minguzzi si evolve alla ricerca della vita: somma per poi togliere, scavare, far risaltare stratificazioni e sfumature vivide pur nei colori minerali che spesso richiamano visioni di rocce policromatiche.
Al centro della sala espositiva, è posizionato Arcipelago, un insieme di 34 micro opere realizzate su piastre di Petri, poggiate su altrettanti supporti a colonna, che ricorda un vivaio di ninfe generate su piastre da coltura biologica. Alcune di queste sono vere e proprio opere pittoriche di piccolissimo formato realizzate con le stesse modalità di quelle su tela, altre possono essere intese come delle micro narrazioni della fase iniziale del processo pittorico.
Come scrive il curatore Paolo Rondelli “gli Animali da fiore di Minguzzi sono portatori di vita, generatori di nuove forme biologiche, di nuove espressioni. Sono forme di vita spettacolari che prendono forma su vetrini da laboratorio, tessuti cromatici in coltura che cominciano a pulsare in una palude primordiale e progressivamente brillano, perché la lucentezza dell’oro li accompagna sempre, ma con discrezione, quasi col timore di mostrarsi al primo sguardo frontale”.
La mostra è accompagnata da un catalogo che include le immagini dell’allestimento.
Enrico Minguzzi (Cotignola, Ravenna, 1981), dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna si trasferisce a Milano dove, nel 2008, tiene la sua prima mostra personale Liqueforme, presso lo Studio d'Arte Cannaviello. Da allora i suoi lavori sono stati esposti in mostre personali e collettive, tra cui: Ultimi paesaggi alla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola (2019), Pittori fantastici nella Valle del Poal PAC di Ferrara (2020) e Senza Figura presso la galleria Monitor, a cura di Nicola Samorì (2021), La piena dell’occhio presso l’Ex convento di San Francesco di Bagnacavallo, a cura di Saverio Verini (2022), Flos presso Altro Mondo Contemporary Art di Manila nelle Filippine (2023), EX 5 alla Pinacoteca Nazionale Bologna, a cura di Carmen Lorenzetti (2023). Ha realizzato progetti site-specifice residenze presso Areacreativa42 (2019) e Museo Civico Luigi Varoli (2020), dove ha avuto origine il nuovo ciclo della “natura morta”. Dopo aver ricevuto premi e menzioni speciali, tra cui Premio DAMS, a cura di Renato Barilli, e Premio Nazionale delle Arti, nel 2022 ha vinto il terzo premio del Premio Artistico Fondazione VAF e le sue opere sono entrate a far parte della Collezione VAF Stiftung. Nel 2023 si è aggiudicato il premio Fondazione Coppola per Premio Icona di Art Verona. Dal 2014, parallelamente al suo lavoro artistico, è membro fondatore del collettivo MAGMA, in cui sviluppa progetti che uniscono arti visive, ricerca musicale e indagine territoriale.
Il titolo Animali da fiore è un’antinomia che suggerisce una classificazione impossibile. Nei dipinti di Minguzzi, tutti realizzati nell’ultimo anno, sono raffigurati esemplari frutto di una proiezione immaginifica di un incontro tra forme di origine animale e vegetale. Negli undici dipinti in mostra, la pittura di Minguzzi si evolve alla ricerca della vita: somma per poi togliere, scavare, far risaltare stratificazioni e sfumature vivide pur nei colori minerali che spesso richiamano visioni di rocce policromatiche.
Al centro della sala espositiva, è posizionato Arcipelago, un insieme di 34 micro opere realizzate su piastre di Petri, poggiate su altrettanti supporti a colonna, che ricorda un vivaio di ninfe generate su piastre da coltura biologica. Alcune di queste sono vere e proprio opere pittoriche di piccolissimo formato realizzate con le stesse modalità di quelle su tela, altre possono essere intese come delle micro narrazioni della fase iniziale del processo pittorico.
Come scrive il curatore Paolo Rondelli “gli Animali da fiore di Minguzzi sono portatori di vita, generatori di nuove forme biologiche, di nuove espressioni. Sono forme di vita spettacolari che prendono forma su vetrini da laboratorio, tessuti cromatici in coltura che cominciano a pulsare in una palude primordiale e progressivamente brillano, perché la lucentezza dell’oro li accompagna sempre, ma con discrezione, quasi col timore di mostrarsi al primo sguardo frontale”.
La mostra è accompagnata da un catalogo che include le immagini dell’allestimento.
Enrico Minguzzi (Cotignola, Ravenna, 1981), dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna si trasferisce a Milano dove, nel 2008, tiene la sua prima mostra personale Liqueforme, presso lo Studio d'Arte Cannaviello. Da allora i suoi lavori sono stati esposti in mostre personali e collettive, tra cui: Ultimi paesaggi alla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola (2019), Pittori fantastici nella Valle del Poal PAC di Ferrara (2020) e Senza Figura presso la galleria Monitor, a cura di Nicola Samorì (2021), La piena dell’occhio presso l’Ex convento di San Francesco di Bagnacavallo, a cura di Saverio Verini (2022), Flos presso Altro Mondo Contemporary Art di Manila nelle Filippine (2023), EX 5 alla Pinacoteca Nazionale Bologna, a cura di Carmen Lorenzetti (2023). Ha realizzato progetti site-specifice residenze presso Areacreativa42 (2019) e Museo Civico Luigi Varoli (2020), dove ha avuto origine il nuovo ciclo della “natura morta”. Dopo aver ricevuto premi e menzioni speciali, tra cui Premio DAMS, a cura di Renato Barilli, e Premio Nazionale delle Arti, nel 2022 ha vinto il terzo premio del Premio Artistico Fondazione VAF e le sue opere sono entrate a far parte della Collezione VAF Stiftung. Nel 2023 si è aggiudicato il premio Fondazione Coppola per Premio Icona di Art Verona. Dal 2014, parallelamente al suo lavoro artistico, è membro fondatore del collettivo MAGMA, in cui sviluppa progetti che uniscono arti visive, ricerca musicale e indagine territoriale.
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