Mura, bitte e banchine scoperte durante i lavori per il Polo del Contemporaneo
A Bari emerge l’antico Porto di Levante
Soprintendenza delle Belle Arti e del Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari |
Rovine del Porto di Levante a Piazza del Ferrarese, Bari
Francesca Grego
20/07/2017
Bari - Novità in vista a Bari vecchia: i resti di un antico porto riemergono sotto l’ex Mercato del Pesce di Piazza del Ferrarese, che insieme al Teatro Margherita e agli spazi di Sala Murat si appresta a diventare parte del futuro Polo di Arte Contemporanea del capoluogo pugliese.
La sorpresa è arrivata proprio durante i lavori di restauro e adeguamento della storica struttura che sorge sul limitare della città vecchia. Le mura del porto e la banchina completa di supporti per l’ormeggio delle barche sono apparse insieme all’acqua del mare sotto la pavimentazione dell’edificio, a raccontare una storia datata per ora tra il periodo aragonese e la dominazione borbonica.
“Si tratta di una struttura muraria in blocchi squadrati di calcare costruita con molta cura”, spiega il Soprintendente delle Belle Arti e il Paesaggio della Città Metropolitana di Bari Luigi La Rocca: “Sulle banchine, quasi certamente riferibili all’antico Porto di Levante, sono ancora visibili le bitte semicircolari. Resta da chiarire l’esatta collocazione storica dell’opera, che potrebbe essere messa in relazione con le mura rinascimentali o con rifacimenti del porto in epoca borbonica.
Al momento l’unico punto fermo è la data di realizzazione del primo mercato del pesce, che risale al 1837. Non avendo rinvenuto reperti diagnostici in grado di orientarci nella datazione, il lavoro di ricerca si baserà soprattutto su documenti d’archivio”.
Mentre si attendono i risultati delle indagini, il sindaco Antonio Decaro commenta: “Qui si congiungono antichità, presente e futuro: il Polo del Contemporaneo sorgerà in armonia con la città del passato”.
Il progetto in fase di realizzazione sarà modificato per lasciare a vista i nuovi documenti della storia di una città che per secoli ha funzionato da porta tra Oriente e Occidente, in cui il mare e il porto hanno giocato un ruolo strategico.
Una volta resi fruibili, i ritrovamenti di Piazza del Ferrarese andranno ad aggiungersi al percorso della Bari Sotterranea, che si snoda tra il Castello Normanno-Svevo e il Succorpo della Cattedrale romanica di San Sabino, per poi raggiungere il sottosuolo di Palazzo Simi, sede del Centro Operativo per l’Archeologia.
Un itinerario stratificato di straordinaria ricchezza, che comprende testimonianze dall’Età del Bronzo al Medioevo, con resti di domus romane, una basilica paleocristiana, necropoli, rovine di luoghi di culto e quartieri di epoca bizantina, tra cui spicca il mirabile mosaico pavimentale del VI secolo visibile al di sotto del pavimento del Duomo.
Il Centro per l’Arte Contemporanea dell’ex Mercato del Pesce sarà pronto entro il 2019.
Oltre alle rovine del Porto di Levante ospiterà gallerie d’arte, strutture per residenze d’artista, atelier e laboratori. All’ultimo piano, tra ulivi e piante autoctone, un roof garden permetterà allo sguardo di spaziare tra il mare e il panorama cittadino, mentre al piano terra i visitatori avranno un saggio delle eccellenze gastronomiche del territorio.
La sorpresa è arrivata proprio durante i lavori di restauro e adeguamento della storica struttura che sorge sul limitare della città vecchia. Le mura del porto e la banchina completa di supporti per l’ormeggio delle barche sono apparse insieme all’acqua del mare sotto la pavimentazione dell’edificio, a raccontare una storia datata per ora tra il periodo aragonese e la dominazione borbonica.
“Si tratta di una struttura muraria in blocchi squadrati di calcare costruita con molta cura”, spiega il Soprintendente delle Belle Arti e il Paesaggio della Città Metropolitana di Bari Luigi La Rocca: “Sulle banchine, quasi certamente riferibili all’antico Porto di Levante, sono ancora visibili le bitte semicircolari. Resta da chiarire l’esatta collocazione storica dell’opera, che potrebbe essere messa in relazione con le mura rinascimentali o con rifacimenti del porto in epoca borbonica.
Al momento l’unico punto fermo è la data di realizzazione del primo mercato del pesce, che risale al 1837. Non avendo rinvenuto reperti diagnostici in grado di orientarci nella datazione, il lavoro di ricerca si baserà soprattutto su documenti d’archivio”.
Mentre si attendono i risultati delle indagini, il sindaco Antonio Decaro commenta: “Qui si congiungono antichità, presente e futuro: il Polo del Contemporaneo sorgerà in armonia con la città del passato”.
Il progetto in fase di realizzazione sarà modificato per lasciare a vista i nuovi documenti della storia di una città che per secoli ha funzionato da porta tra Oriente e Occidente, in cui il mare e il porto hanno giocato un ruolo strategico.
Una volta resi fruibili, i ritrovamenti di Piazza del Ferrarese andranno ad aggiungersi al percorso della Bari Sotterranea, che si snoda tra il Castello Normanno-Svevo e il Succorpo della Cattedrale romanica di San Sabino, per poi raggiungere il sottosuolo di Palazzo Simi, sede del Centro Operativo per l’Archeologia.
Un itinerario stratificato di straordinaria ricchezza, che comprende testimonianze dall’Età del Bronzo al Medioevo, con resti di domus romane, una basilica paleocristiana, necropoli, rovine di luoghi di culto e quartieri di epoca bizantina, tra cui spicca il mirabile mosaico pavimentale del VI secolo visibile al di sotto del pavimento del Duomo.
Il Centro per l’Arte Contemporanea dell’ex Mercato del Pesce sarà pronto entro il 2019.
Oltre alle rovine del Porto di Levante ospiterà gallerie d’arte, strutture per residenze d’artista, atelier e laboratori. All’ultimo piano, tra ulivi e piante autoctone, un roof garden permetterà allo sguardo di spaziare tra il mare e il panorama cittadino, mentre al piano terra i visitatori avranno un saggio delle eccellenze gastronomiche del territorio.
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