Sul piccolo schermo dal 21 al 27 ottobre

La settimana dell'arte in tv, dal Caravaggio rubato al Manierismo

Caravaggio, San Girolamo scrivente, Museo della Concattedrale di Malta I Courtesy Sky Arte
 

Samantha De Martin

21/10/2024

Nel 1527, il Sacco di Roma perpetrato dalle truppe imperiali al servizio di Carlo V d'Asburgo, composte principalmente da lanzichenecchi tedeschi, costrinse numerosi artisti italiani a fuggire all’estero, portando con sé i linguaggi di un nuovo movimento artistico rivoluzionario chiamato Manierismo.
Se in Francia, a Fontainebleau, Rosso Fiorentino spinse le arti decorative verso una nuova direzione, a Praga, Arcimboldo tracciò uno stile innovativo nel filone della ritrattistica. In Spagna El Greco diede vita ad alcune delle opere d’arte più straordinarie e caratteristiche che siano mai state dipinte. A raccontare la diffusione del Manierismo in Europa sarà, questa settimana, sabato 26 ottobre, il terzo e ultimo episodio de Manierismo - L’arte più pazza del mondo, una serie Sky Original in esclusiva su Sky Arte, in streaming solo su NOW e disponibile anche on demand, che ambisce a presentarlo al mondo sotto una luce diversa e con una originale chiave di lettura.
Scopo del programma condotto dal critico d’arte britannico, pluripremiato regista e conduttore televisivo di documentari d’arte Waldemar Januszczak, è restituire un’immagine positiva della “flessibilità” i questo movimento.
“Voglio mostrare l’immagine di un’epoca estremamente significativa in cui ogni cosa è cambiata - commenta Januszczak - non solo nella pittura, ma anche nell’architettura, nella scultura, nella paesaggistica, nelle arti decorative. Io, infatti, la considero più un’era che uno stile, una sorta di momento di allentamento che, nonostante ciò, ha avuto un enorme impatto rivoluzionario in tutta Europa”.


Waldemar Januszczak In Manierismo - L'arte più pazza del mondo I Courtesy Sky Arte

Un salto indietro nel tempo di circa un secolo ci guida tra i Rinascimenti segreti. Giovedì 24 ottobre alle 13.50 una produzione Sky Original ci accompagna alla scoperta delle meraviglie nascoste del Rinascimento italiano. Con la direttrice d'orchestra Beatrice Venezi andremo a Napoli, capitale del Mediterraneo, e gireremo in lungo e in largo la città al tempo del fiorente regno dei sovrani aragonesi. Da Castel Nuovo, espressione dei fasti rinascimentali con l'arco trionfale che celebra l'ingresso di Alfonso il Magnanimo, ai dipinti di Colantonio in mostra al Museo di Capodimonte e dalla cappella del Succorpo nel Duomo, l’episodio esplorerà alcuni capolavori realizzati sotto il regno aragonese.

Mercoledì 23 ottobre il documentario Caravaggio – Furto a Malta rievocherà lo storico furto del San Girolamo scrivente,  il capolavoro del Merisi sottratto nel 1984 dal Museo della Cattedrale di San Giovanni di Valletta, a Malta. Una volta tentato di vendere il dipinto, senza successo, i ladri si rivolsero al governo maltese chiedendo un riscatto, minacciando di darlo alle fiamme se non avessero ricevuto il pagamento. Ma qualcuno riuscì a scoprirli...


Enrico Baj, Nikolai Alexeievich, 1967. Tecnica mista I Courtesy Fondazione Magnani Rocca

Art Night e l'arte di Enrico Baj 
Il mercoledì di Art Night, su Rai 5, questa settimana si popola di generali tronfi, fantocci, dame goffe e surreali. Le iconiche figure con le quali Enrico Baj ha espresso il suo antimilitarismo e l’odio per l’autorità vanno in scena con “L'arte anarchica di Enrico Baj” - una produzione 3D Produzioni, in collaborazione con Rai Cultura e Associazione Chiamale Storie e Fondazione Pasquinelli, scritta da Didi Gnocchi e Valeria Parisi, che firma anche la regia, con Neri Marcorè. A un secolo esatto dalla nascita del pittore, scultore e saggista milanese, il documentario, in onda su Rai 5 il 23 ottobre, ci guida nella casa di Vergiate, affascinante dimora degli anni Venti in provincia di Varese, dove l’artista viveva con la famiglia e dove la moglie Roberta custodisce intatta la memoria del marito. Ci sposteremo poi nella casa da dove sono partite le opere della preziosa mostra alla Fondazione Pasquinelli di Milano, curata da Antonello Negri e Roberta Cerini Baj, anche curatrice dell’Archivio Baj. Il documentario, cucito grazie al racconto di Roberta Cerini Baj, diventa l’occasione per rievocare eventi e personaggi fondamentali dell’arte della seconda metà del Novecento. Raccontare questo artista che, come tanti colleghi della sua generazione, ha viaggiato e vissuto a lungo oltralpe, sempre con lo sguardo aperto al mondo, diventa così il pretesto per parlare di personalità come André Breton, Raymond Queneau, Marcel Duchamp e delle avanguardie internazionali del XX secolo.