Artisti rinascimentali in mostra dal 13 aprile al 3 settembre
Un Rinascimento segreto tra i musei delle Marche
Benvenuto Tisi detto Garofalo, Madonna con il bambino
Samantha De Martin
19/04/2017
Pesaro e Urbino - C'è un Rinascimento segreto, ancora sconosciuto, che corre tra Urbino, Pesaro e Fano. Una mostra a cura di Vittorio Sgarbi, in corso fino al 3 settembre ne rivela i contenuti attraverso oltre 80 opere - tra dipinti, sculture, disegni e oggetti d'arte databili tra il Quattrocento e la metà del Cinquecento - di proprietà di fondazioni bancarie, istituzioni e collezionisti privati.
I visitatori potranno conoscere e apprezzare un patrimonio artistico mai esposto prima nei musei pubblici, messo a confronto con le altre opere rinascimentali presenti nelle collezioni. Si potranno quindi ammirare opere inedite o ancora poco note di artisti rappresentativi delle maggiori scuole pittoriche della penisola, dalla scuola toscana di Benvenuto Cellini, Pontormo, Giovan Francesco Rustici a quella veneta di Marco Bello e Filippo da Verona, da quella ferrarese di Dosso Dossi e Giovanni Battista Benvenuti alla scuola emiliana e romagnola del Parmigianino, di Giacomo e Giulio Francia, di Amico Aspertini. La scuola umbra, adriatica e del centro-Italia troverà invece in Raffaello, Perugino, Giulio Romano, Cola dell'Amatrice, Paolo da Visso i suoi più alti rappresentanti.
A Urbino, accanto alla Madonna di Senigallia di Piero della Francesca e alla Muta di Raffaello, capolavori custoditi nella Galleria Nazionale delle Marche di Palazzo Ducale, si potranno ammirare, lo Studio per la figura di un generale romano e lo Studio per la figura di una donna, inchiostro su carta opera di Raffaello, oltre ad alcuni capolavori del Maestro delle Anconette Ferraresi, di Antonio de Carro, Pisanello, Benvenuto Cellini e Perugino.
A Pesaro, oltre alla celebre Pala di Giovanni Bellini - uno dei capolavori del Rinascimento italiano in cui la lezione di Andrea Mantegna appare ormai arricchita della luce chiara e dell'armonica sintesi tra architetture, paesaggio e figure di Piero della Francesca - si potranno apprezzare, ai Musei Civici di Palazzo Mosca, le Madonne di Filippo da Verona, Ludovico Brea, Francesco Zaganelli, Giovanni Francesco da Rimini e Giovanni Antonio da Pesaro.
A Fano saranno in mostra opere di Desiderio da Settignano, Antonio Rossellino, Ottavio Miseroni, oltre a una Croce processionale della Scuola di Donatello.
«Rinascimento segreto è una mostra difficile - spiega il curatore Vittorio Sgarbi -. C'è una complessità di ricerca sia delle opere che degli autori che rende questa mostra di livello sofisticato. Tutte le scuole del Rinascimento italiano sono raccolte nell'esposizione di Urbino, il settore veneziano è ospitato a Pesaro, connesso alla grande Pala del Bellini, mentre nella sezione di Fano si mostrano le sculture che raccontano il collegamento con l'arte plastica del mondo antico, insieme a ceramiche ed oreficeria. Questo Rinascimento segreto, nel suo percorso d'insieme, diventa così per il visitatore un Rinascimento rivelato».
Palazzo Ducale di Urbino, il Museo Archeologico e la Pinacoteca del Palazzo Malatestiano di Fano, i Musei Civici di Palazzo Mosca a Pesaro diventano così lo scrigno delle meravigliose espressioni artistiche di un periodo - soprattutto quello compreso tra il 1470 e il 1475 - nel quale la cratività di scultori e pittori raggiunse vette altissime, in un continuo superamento di sé.
Leggi anche:
• Buon compleanno, Raffaello
• I misteri della Scuola di Atene
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A Urbino, accanto alla Madonna di Senigallia di Piero della Francesca e alla Muta di Raffaello, capolavori custoditi nella Galleria Nazionale delle Marche di Palazzo Ducale, si potranno ammirare, lo Studio per la figura di un generale romano e lo Studio per la figura di una donna, inchiostro su carta opera di Raffaello, oltre ad alcuni capolavori del Maestro delle Anconette Ferraresi, di Antonio de Carro, Pisanello, Benvenuto Cellini e Perugino.
A Pesaro, oltre alla celebre Pala di Giovanni Bellini - uno dei capolavori del Rinascimento italiano in cui la lezione di Andrea Mantegna appare ormai arricchita della luce chiara e dell'armonica sintesi tra architetture, paesaggio e figure di Piero della Francesca - si potranno apprezzare, ai Musei Civici di Palazzo Mosca, le Madonne di Filippo da Verona, Ludovico Brea, Francesco Zaganelli, Giovanni Francesco da Rimini e Giovanni Antonio da Pesaro.
A Fano saranno in mostra opere di Desiderio da Settignano, Antonio Rossellino, Ottavio Miseroni, oltre a una Croce processionale della Scuola di Donatello.
«Rinascimento segreto è una mostra difficile - spiega il curatore Vittorio Sgarbi -. C'è una complessità di ricerca sia delle opere che degli autori che rende questa mostra di livello sofisticato. Tutte le scuole del Rinascimento italiano sono raccolte nell'esposizione di Urbino, il settore veneziano è ospitato a Pesaro, connesso alla grande Pala del Bellini, mentre nella sezione di Fano si mostrano le sculture che raccontano il collegamento con l'arte plastica del mondo antico, insieme a ceramiche ed oreficeria. Questo Rinascimento segreto, nel suo percorso d'insieme, diventa così per il visitatore un Rinascimento rivelato».
Palazzo Ducale di Urbino, il Museo Archeologico e la Pinacoteca del Palazzo Malatestiano di Fano, i Musei Civici di Palazzo Mosca a Pesaro diventano così lo scrigno delle meravigliose espressioni artistiche di un periodo - soprattutto quello compreso tra il 1470 e il 1475 - nel quale la cratività di scultori e pittori raggiunse vette altissime, in un continuo superamento di sé.
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