Roberto Panico. Soil’ Soul. Memorie Contemporanee
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Roberto Panico. Soil’ Soul. Memorie Contemporanee, Galleria La Nuvola, Roma
Dal 02 Dicembre 2021 al 05 Dicembre 2021
Roma
Luogo: Galleria La Nuvola
Indirizzo: Via Margutta 51/a
Orari: lunedì 16:00-19:00; dal martedì al sabato 10:00-13:00 / 16:00-19:00
Curatori: Giusy Emiliano
Telefono per informazioni: +39 06 36005158
E-Mail info: info@gallerialanuvola.it
Sito ufficiale: http://www.gallerialanuvola.it
In occasione della Giornata Mondiale del Suolo, e con il supporto tecnico della Global Soil Partnership, il 2 dicembre 2021 la Galleria La Nuvola di Roma inaugura, alle ore 18.00, la personale dell’artista Roberto Panico (Lecce, 1949). Dal titolo Soil’ Soul. Memorie Contemporanee, la short exhibition è a cura di Giusy Emiliano, curatrice indipendente d’arte contemporanea e collaboratrice stabile di varie Divisioni dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO).
«Per celebrare la Giornata Mondiale del Suolo abbiamo pensato di armonizzare arte e scienza all’interno della Galleria La Nuvola per omaggiare la sostenibilità ambientale e la tutela dei suoli, attraverso l’arte contemporanea», spiega la curatrice. «Nel sostenere il Decennio di azione per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs - ONU) entro il 2030, ricopriamo un’ampia serie di obiettivi di sviluppo interconnessi, come l’inclusione sociale e la sostenibilità ambientale. Tra questi vi è il progetto di Roberto Panico che propone una personale declinazione sul tema», prosegue Giusy Emiliano.
La produzione dell’artista consta di tele materiche, terrose o estroflesse, il cui scheletro si compone di utensili agricoli dalle varie forme e dimensioni, quali aratri, rastrelli, zappe, picconi e falci. Panico ricerca e attinge consapevolmente a quella “modestia” intrinseca dei materiali, poiché sono l’umanità e la praticità a riguardarlo in prima persona.
La sua indagine si pone come un’esplorazione “efestiana” di cosa gli attrezzi della tradizione artigianale siano in grado di comunicare all’uomo, facendosi da tramite del contatto con la terra.
«L’attenzione è rivolta alla forza vitale serrata nella loro consistenza ferrosa, simile a una vibrazione dinamica che trova emblema nel chiodo che, se non fissato, rimane potenzialmente destinato altrove, permanendo in una tensione propria. Ogni oggetto, anche se può apparire immobile, in realtà è costituito da atomi in continuo movimento, intervallati da quel vuoto che Panico tenta di cogliere, superando l’impeto informale», commenta la storica dell’arte Alice Falsaperla che, insieme alla curatrice Giusy Emiliano, compone i testi critici del catalogo alla mostra dedicato, con commento di Roberto Locci.
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