Presentazione dei Tabernacoli di Piazza Piattellina e Piazza del Carmine
Dal 01 Febbraio 2017 al 01 Febbraio 2017
Firenze
Luogo: Sala Vanni
Indirizzo: piazza del Carmine 14/19
Orari: h 11
Enti promotori:
- Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- Comitato Tabernacoli - Amici dei Musei Fiorentini
- Fondazione Friends of Florence
Grazie agli interventi promossi dal Comitato per il restauro e il decoro dei tabernacoli degli Amici del Musei Fiorentini e realizzati grazie al contributo della Fondazione Friends of Florence nel quartiere di San Frediano tornano visibili a Firenze i tabernacoli di piazza Piattellina e piazza del Carmine.
Le opere
Entrambe le opere riproducono la Madonna, iconografia tipica di questa tipologia di manufatti: il tabernacolo di Piazza Piattellina, oggetto di un vero e proprio restauro reca un dipinto su tavola raffigurante infatti “La Madonna con Bambino e San Giovannino” inserito in un’edicola in pietra serena, mentre quello di Piazza del Carmine, interessato da un intervento di manutenzione conservativa, è un affresco che rappresenta “La Madonna con Bambino, Santi e Donatori”.
Gli interventi
Terminati per essere inaugurati mercoledì 1 febbraio alle ore 11,00, i lavori, sono stati realizzati con l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, sotto il controllo del Servizio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio del Comune di Firenze nell’ambito del Progetto Florence I Care, e sono stati eseguiti dalle ditte di restauro Bartolomeo Ciccone per il tabernacolo di Piazza del Carmine, Atelier Restauro snc e Giuseppe Bartoli srl per quello di Piazza Piattellina. Iniziati la scorsa estate, gli interventi, si sono resi necessari per recuperare la leggibilità delle opere nella loro interezza, ma hanno avuto sviluppi differenti: se per il tabernacolo di Piazza Piattellina si parla di vero e proprio restauro, per quello di Piazza del Carmine, poiché già restaurato circa 25 anni fa, si è trattato di una manutenzione, corredata però di una campagna scientifica volta a verificarne l’effettivo stato di conservazione. “Il Comitato per il decoro e il restauro dei tabernacoli deve la sua ormai venticinquennale attività alla collaborazione fra il volontariato degli Amici dei Musei Fiorentini e le locali Istituzioni (Comune e Soprintendenza), con la presenza al suo interno anche di rappresentanti della Curia diocesana e dell’Opificio delle pietre dure – sottolinea la Presidente del Comitato Oretta Sabbatini – I restauri di tabernacoli promossi e portati a compimento per sua iniziativa superano le due centinaia. Tuttavia non disponendo il Comitato stesso di propri fondi, ben poco di questo totale sarebbe stato raggiunto senza finanziamenti esterni, dovuti alla sensibilità e alla generosità di chi ama e desidera valorizzate la storia e la cultura della nostra città e del suo territorio. La Fondazione Friends of Florence in primo luogo, cui va anche il merito di una attenzione rivolta sia alle massime che alle minori (ma ugualmente significative) testimonianze di un patrimonio di arte e spiritualità così dovizioso e diffuso da renderne altamente impegnativa e onerosa la salvaguardia.” Lavori di questo tipo testimoniano infatti ancora una volta l’attenzione profusa da tutti gli enti preposti alla tutela e alla valorizzazione delle opere collocati in città e rendono conto di una collaborazione fra enti pubblici, associazioni e fondazioni private non solo ancora possibile, ma soprattutto sinergica e necessaria poiché in grado di conservare davvero un patrimonio che se andasse perduto dissolverebbe parte dell’identità popolare di Firenze. “I due tabernacoli molto importanti per il quartiere nel quale sono ubicati, sono testimoni di una devozione cittadina che nei secoli si è alimentata proprio attraverso questo genere di manufatti. – Sottolinea Simonetta Brandolini d’Adda Presidente di Friends of Florence che continua – Da anni la nostra fondazione è impegnata nella salvaguardia di queste opere perché siamo convinti che l’identità della città sia preservata anche salvando esempi di “public art” ossia arte pubblica, fruibile da tutti poiché non conservata in un museo. Proprio perché collocati all’aperto però, i tabernacoli, hanno bisogno di una cura maggiore affinché possano continuare a raccontare il valore culturale di Firenze anche nel futuro, per questo siamo felici di collaborare con Soprintendenza e Comune a fianco del Comitato per il restauro e il decoro dei Tabernacoli degli Amici dei Musei per tutelare queste meravigliose opere d’arte. Con questi sono ormai quattro i tabernacoli restaurati grazie all’impegno del nostro Florence Chapter: colgo così l’occasione per ringraziare a nome di tutta la Fondazione Alison Gilligan, Kate Collins Manetti Co-Chairmen e Diana Richman Honorary Co-Chairmen che hanno reso possibile la realizzazione di questi progetti”.
Fonte: © gonews.it
Mercoledì 1 febbraio 2017 ore 11
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