Le trame simboliche. Il messaggio celato tra i segni incisi
Dal 06 Dicembre 2015 al 03 Gennaio 2016
Nemi | Roma
Luogo: Scuderie Palazzo Ruspoli
Indirizzo: Salita Garibaldi
Orari: tutti i weekend e 9 giorni di festa dalle 10.00 alle 18.30
Enti promotori:
- Comune di Nemi - Assessorato alla Cultura
Telefono per informazioni: +39 348 8520335
E-Mail info: officineincisorie@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.officineincisorie.it
“Chi non conosce il Ramo d’oro del Turner? La scena del quadro, tutta soffusa da quella aurea luminescenza d’immaginazione con cui la divina mente del Turner impregnava e trasfigurava i più begli aspetti della natura, è una visione di sogno di quel piccolo lago di Nemi, circondato dai boschi, che gli antichi chiamavano «lo specchio di Diana». Chi ha veduto quell’acqua raccolta nel verde seno dei colli Albani, non potrà dimenticarla mai più. I due caratteristici villaggi italiani che dormono sulle sue rive e il palazzo egualmente italiano i cui giardini a terrazzo digradano rapidamente giù verso il lago, rompono appena l’immobilità e la solitudine della scena. Diana stessa potrebbe ancora indugiarsi sulle deserte sponde o errare per quei boschi selvaggi. Nei tempi antichi questo paesaggio silvano era la scena di una strana e ricorrente tragedia. Sulla sponda settentrionale del lago, proprio sotto gli scoscesi dirupi su cui si annida il moderno villaggio di Nemi, si ergeva il sacro bosco e il santuario di Diana Nemorensis, la Diana del bosco.”
(James G. Frazer – “Il ramo d’oro”)
Così è scritto nell’incipit dell’opera di Frazer che, prendendo spunto dal famoso quadro del Turner rappresentante la campagna intorno al lago di Nemi, meglio non poteva descrivere quei luoghi incantati ricchi ancora oggi di miti, leggende, misteri e simboli che pervadono “lo specchio di Diana”.
Frazer nella sua opera sviluppa tematiche legate al mito, alla magia ed alla religione, alle tradizioni ed alle simbologie di ogni cultura.
Officine Incisorie coglie quindi il messaggio di Frazer per proporre agli incisori la partecipazione alla esposizione annuale con un occhio rivolto al simbolismo intrinsecamente presente nel linguaggio espressivo di ogni artista.
Del resto l’incisione calcografica con i suoi tempi le sue tecniche, i materiali usati e la moltitudine di fasi nella realizzazione, contiene di per sé tutto un mondo fatto di ritualità e simbologia che ben si presta alla tematica dell’esposizione.
Ed anche l’osservatore meno attento non può non sentirsi attratto da quel mistero, da quel significato velato che traspare prepotentemente dai tratti incisi.
L’esposizione vuole quindi porsi l’obiettivo di mettere a nudo e confrontare il sotteso background culturale che traspare in ogni trama, in ogni segno appartenente ad ogni incisione. L’artista potrà proporre le opere in cui sente maggiormente espresso il proprio sè, esplicando e comunicando la sua personale visione e il simbolismo che cela la propria stampa.
Scopo della mostra è quello di realizzare un percorso espositivo che coinvolga interattivamente il visitatore: verrà richiesto infatti ad ogni artista un breve testo delle opere, una analisi scritta da inviare, che accompagnerà l’opera stessa e che sarà non meno importante della grafica.
Il visitatore potrà così osservare, carpire le sensazioni e a sua volta esprimere liberamente il proprio sentire su block notes predisposti a corredo delle opere di ogni artista. Successivamente leggere il testo dell’autore e confrontarsi con esso.
Come ogni anno la mostra/evento accoglierà durante il suo corso, non solo una significativa esposizione di quella che è l’arte incisoria contemporanea, ma anche workshop/laboratori, incontri sul tema, musica e teatro.
La mostra sarà inaugurata con il patrocinio del Comune di Nemi e sarà introdotta da due contributi:
L'intervento della Dott.ssa Archeol. Sara Scarsella della Associazione archeologica "Il vaso di Pandora" che opera attivamente nel recupero del sito del Tempio di Diana a Nemi e che illustrerà, da un punto di vista storico / archeologico l'importanza dei luoghi teatro della manifestazione.
L'intervento dell'attore Filippo Carrozzo che tenterà di creare un filo d'unione tra le opere esposte ed i miti del simbolismo Frazeriano.
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