Dal 27 settembre al 1° marzo al Vittoriale di Gardone Riviera
Il fascino contemporaneo di D'Annunzio. Da Andrea Chisesi, 70 opere per raccontare una"vita inimitabile"
Andrea Chisesi, D’Annunzio a cavallo, 2020, cm. 180x152 (opera donata al Vittoriale la più grande in mostra), fusione su tela
Francesca Grego
22/09/2020
Brescia - L’ispirazione è arrivata in un vecchio hotel di fine Ottocento a Siracusa, dove Andrea Chisesi ha allestito il suo atelier. Gli ambienti rimaneggiati nel periodo fascista conservavano ancora carte da parati anni Venti e cumuli di giornali di allora. Protagonista di cronache mondane che suonano come leggende nn poteva che essere Gabriele D’Annunzio, il Vate “dalla vita inimitabile”, il Cattivo Poeta - come recita il titolo del film con Sergio Castellitto atteso al cinema per novembre. Per l’eclettico Chisesi quei giornali sono diventati la materia prima di un nuovo ciclo creativo: l’artista ha iniziato a strappare, incollare e sovrapporne le pagine, per poi intervenire con le sue caratteristiche pennellate bianche, i matrem, con fiori, foglie, cerchi e colature d’acqua capaci di aprire un varco oltre la pagina stampata.
Andrea Chisesi, Il Vate, Fusione su carta I © Andrea Chisesi
Dopo Pietre della memoria, che quest’estate ha reinterpretato il legame dell’autore della Pioggia nel pineto con la Versilia, dal 26 settembre l’inatteso duetto Chisesi-D’Annunzio approda al Vittoriale di Gardone Riviera, storica dimora del poeta-soldato, con la mostra Tempora Vatis a cura di Marcella Damigella. In 68 nuove opere tra dipinti su tela, disegni e bozzetti rivivono i momenti più significativi dell’avventurosa esistenza del padrone di casa. Tra queste spiccano per originalità le fusioni, che mettono insieme pittura e fotografia, le due grandi passioni di Chisesi, fotografo professionista e figlio d’arte cresciuto tra dipinti e sculture.
Un esempio delle Fusioni di Andrea Chisesi I © Andrea Chisesi
Il percorso pensato per Villa Mirabella - uno degli edifici sparsi nel grande parco del Vittoriale - vuole essere intimo e coinvolgente. In un apparente caos creativo, il visitatore vedrà scorrere la parabola di D’Annunzio lungo quattro stagioni. Se Fons mostra i ritratti giovanili del poeta, Aestas affianca agli eroi e ai personaggi da lui ammirati la passione futurista per le navi, gli aerei e le automobili. Arbores presenta le donne del Vate e il mito del Fauno, ma anche i suoi maestri ed esempi da Dante a Michelangelo. Hiems svela infine i volti degli amici più cari e delle icone che lo accompagnarono per tutta la vita, tra cui San Sebastiano, Santa Caterina da Siena e San Francesco. Ma la fama di D’Annunzio è legata anche a un erotismo da eccentrico seduttore. Chisesi lo mette in scena in una wunderkammer segreta con tanto di porticine e serrature: dietro ognuna di esse si cela una piccola fusione su carta dedicata ai riti amorosi del poeta.
Sergio Castellitto è Gabriele D'Annunzio nel film Il cattivo poeta, 2020 I © Ascent Film, Bathysphere e Rai Cinema
Per il Vate del Vittoriale questa è una stagione propizia: la sua figura di esteta stravagante è tornata a ispirare artisti di ogni genere. Dopo il documentario Gabriele D’Annunzio e la Costa dei Trabocchi di Anna Cavasinni, il 1° novembre debutterà nelle sale italiane il lungometraggio Il cattivo poeta di Gianluca Jodice, con un inedito Sergio Castellitto nei panni del protagonista. Girato proprio nella villa di Gardone Riviera, il film delinea un nuovo ritratto di D’Annunzio, ripercorrendone la movimentata esistenza e mettendo l’accento sulla sua personalità incontrollabile anche per il regime fascista. Per l’interpretazione Castellitto ha già portato a casa il cavallo blu di Mimmo Paladino che ogni anno viene assegnato al vincitore del Premio del Vittoriale, questa volta in omaggio alla passione di D’Annunzio per l’arte della cinematografia.
Andrea Chisesi, Il Vate, Fusione su carta I © Andrea Chisesi
Dopo Pietre della memoria, che quest’estate ha reinterpretato il legame dell’autore della Pioggia nel pineto con la Versilia, dal 26 settembre l’inatteso duetto Chisesi-D’Annunzio approda al Vittoriale di Gardone Riviera, storica dimora del poeta-soldato, con la mostra Tempora Vatis a cura di Marcella Damigella. In 68 nuove opere tra dipinti su tela, disegni e bozzetti rivivono i momenti più significativi dell’avventurosa esistenza del padrone di casa. Tra queste spiccano per originalità le fusioni, che mettono insieme pittura e fotografia, le due grandi passioni di Chisesi, fotografo professionista e figlio d’arte cresciuto tra dipinti e sculture.
Un esempio delle Fusioni di Andrea Chisesi I © Andrea Chisesi
Il percorso pensato per Villa Mirabella - uno degli edifici sparsi nel grande parco del Vittoriale - vuole essere intimo e coinvolgente. In un apparente caos creativo, il visitatore vedrà scorrere la parabola di D’Annunzio lungo quattro stagioni. Se Fons mostra i ritratti giovanili del poeta, Aestas affianca agli eroi e ai personaggi da lui ammirati la passione futurista per le navi, gli aerei e le automobili. Arbores presenta le donne del Vate e il mito del Fauno, ma anche i suoi maestri ed esempi da Dante a Michelangelo. Hiems svela infine i volti degli amici più cari e delle icone che lo accompagnarono per tutta la vita, tra cui San Sebastiano, Santa Caterina da Siena e San Francesco. Ma la fama di D’Annunzio è legata anche a un erotismo da eccentrico seduttore. Chisesi lo mette in scena in una wunderkammer segreta con tanto di porticine e serrature: dietro ognuna di esse si cela una piccola fusione su carta dedicata ai riti amorosi del poeta.
Sergio Castellitto è Gabriele D'Annunzio nel film Il cattivo poeta, 2020 I © Ascent Film, Bathysphere e Rai Cinema
Per il Vate del Vittoriale questa è una stagione propizia: la sua figura di esteta stravagante è tornata a ispirare artisti di ogni genere. Dopo il documentario Gabriele D’Annunzio e la Costa dei Trabocchi di Anna Cavasinni, il 1° novembre debutterà nelle sale italiane il lungometraggio Il cattivo poeta di Gianluca Jodice, con un inedito Sergio Castellitto nei panni del protagonista. Girato proprio nella villa di Gardone Riviera, il film delinea un nuovo ritratto di D’Annunzio, ripercorrendone la movimentata esistenza e mettendo l’accento sulla sua personalità incontrollabile anche per il regime fascista. Per l’interpretazione Castellitto ha già portato a casa il cavallo blu di Mimmo Paladino che ogni anno viene assegnato al vincitore del Premio del Vittoriale, questa volta in omaggio alla passione di D’Annunzio per l’arte della cinematografia.
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