Dal 23 novembre al 10 marzo
Da Mosca a Vicenza nel segno del colore. Il settecento veneto in arrivo dal museo Pushkin
![](http://www.arte.it/foto/600x450/fd/83927-06_-Tiepolo-Canaletto-Guardi_Mosca_.jpg)
Bernardo Bellotto, Veduta del vecchio mercato di Dresda, 1750 - 1752, olio su tela, 241 x 135 cm. Mosca, Museo Pushkin
Samantha De Martin
16/10/2018
Vicenza - Un viaggio da Mosca a Vicenza, all'insegna del colore e della grande arte veneta del Settecento. Un corteo di oltre 50 capolavori di illustri maestri, da Canaletto a Giambattista e Giandomenico Tiepolo, da Bernardo Bellotto a Francesco Guardi, oggi patrimonio del museo Pushkin di Mosca, corre tra le chiese, i palazzi, le ville di Vicenza.
Questo eccezionale prestito dal 23 novembre al 10 marzo si potrà ammirare tra Palazzo Chiericati, sede del museo civico, e le Gallerie d’Italia di Palazzo Leoni Montanari, oltre che al Palladio Museum, Villa Valmarana ai Nani, Villa Cordellina e Villa Zileri, alle porte della città.
Alle Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, sede museale di Intesa Sanpaolo a Vicenza, sarà esposta la Madonna con i santi Ludovico di Tolosa, Antonio di Padova e Francesco di Assisi di Giambattista Tiepolo, accanto alla collezione di capolavori del Settecento veneto conservata nel Palazzo vicentino, come il celebre corpus di dipinti di Pietro Longhi.
I dipinti provenienti dal Pushkin saranno al centro di un’interessante narrazione che coinvolgerà anche trenta opere dello stesso ambito e periodo, selezionate dal patrimonio dei Musei Civici di Vicenza, con i suoi oltre 50.000 pezzi, e da quello di Intesa Sanpaolo di Palazzo Leoni Montanari. Il percorso esplorerà lo sviluppo dell’arte veneta del Settecento e il suo impatto sull’arte europea.
La mostra sarà soprattutto un’occasione per vedere esposte in Italia, dopo oltre un decennio, le opere della collezione provenienti dalla Pinacoteca civica, in attesa del nuovo allestimento della sezione Sette-Ottocentesca di Palazzo Chiericati.
A svelarsi sarà il Settecento veneziano e veneto, reso eterno dai suoi protagonisti, da Tiepolo a Carlevarijs, da Canaletto a Pietro Longhi.
“Abbiamo portato al museo Pushkin i nostri dipinti del Settecento veneto - ha commentato Michele Coppola, direttore Centrale Arte, Cultura e Beni Storici, Intesa Sanpaolo - ed ora ammiriamo i capolavori provenienti da Mosca e quelli conservati nella Pinacoteca civica di Vicenza. Si conferma così un rapporto di profondo dialogo e scambio culturale sia con la Russia, sia con l’amministrazione di Vicenza, dove ha sede la prima delle Gallerie d’Italia cui la Banca ha dato vita”.
Leggi anche:
• La Cassetta Farnese di Capodimonte e un ritratto di Tiziano in arrivo alle Gallerie d'Italia
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Alle Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, sede museale di Intesa Sanpaolo a Vicenza, sarà esposta la Madonna con i santi Ludovico di Tolosa, Antonio di Padova e Francesco di Assisi di Giambattista Tiepolo, accanto alla collezione di capolavori del Settecento veneto conservata nel Palazzo vicentino, come il celebre corpus di dipinti di Pietro Longhi.
I dipinti provenienti dal Pushkin saranno al centro di un’interessante narrazione che coinvolgerà anche trenta opere dello stesso ambito e periodo, selezionate dal patrimonio dei Musei Civici di Vicenza, con i suoi oltre 50.000 pezzi, e da quello di Intesa Sanpaolo di Palazzo Leoni Montanari. Il percorso esplorerà lo sviluppo dell’arte veneta del Settecento e il suo impatto sull’arte europea.
La mostra sarà soprattutto un’occasione per vedere esposte in Italia, dopo oltre un decennio, le opere della collezione provenienti dalla Pinacoteca civica, in attesa del nuovo allestimento della sezione Sette-Ottocentesca di Palazzo Chiericati.
A svelarsi sarà il Settecento veneziano e veneto, reso eterno dai suoi protagonisti, da Tiepolo a Carlevarijs, da Canaletto a Pietro Longhi.
“Abbiamo portato al museo Pushkin i nostri dipinti del Settecento veneto - ha commentato Michele Coppola, direttore Centrale Arte, Cultura e Beni Storici, Intesa Sanpaolo - ed ora ammiriamo i capolavori provenienti da Mosca e quelli conservati nella Pinacoteca civica di Vicenza. Si conferma così un rapporto di profondo dialogo e scambio culturale sia con la Russia, sia con l’amministrazione di Vicenza, dove ha sede la prima delle Gallerie d’Italia cui la Banca ha dato vita”.
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