Viaggio d'arte a Lucerna tra i gioielli di Angela Rosengart, mai usciti dal museo

ARTE.it in visita alla Collezione Rosengart con una guida d'eccezione

Un’immagine panoramica di Lucerna, città che accoglie la Collezione Rosengart. Courtesy Luzern Tourismus
 

Samantha De Martin

15/07/2019

Mondo - Ci sono capolavori destinati a restare per sempre accanto ai cuori che li hanno ispirati. Ed è per questo motivo che per ammirare alcune opere di Cézanne, Monet, Pissarro, Kandinsky, Chagall, Picasso, Paul Klee occorre fare un salto alla Collezione Rosengart di Lucerna dove i 300 pezzi - custoditi dal marzo del 2002 nei locali dell'ex Banca Nazionale Svizzera, un edificio neo-classico costruito nel 1924 - sono destinati a rimanere per sempre.
Nessun prestito, dunque, in occasione di mostre temporanee a musei stranieri. Perché per Angela Rosengart - che di questo straordinario scrigno è stata da sempre la proprietaria - i suoi quadri, come lei stessa li definisce, sono “un pezzo di cuore”.
E lo si intuisce dal tono di voce suadente, dal timbro che cambia quando chiediamo a questa elegante signora dai capelli bianchi, due pezzetti di cielo negli occhi, di accompagnarci tra le tele - ciascuna delle quali custodisce in realtà un aneddoto o un ricordo - conservate gelosamente al numero 10 di Pilatusstrasse.

“Questa collezione è ciò che più mi tiene legata a mio padre che era un collezionista e mercante d’arte. Avevo dodici anni quando sentii alla radio due pezzi di Sofocle, uno dei padri della filosofia greca. Rimasi estasiata e cercai, da quel momento, di scoprire ogni cosa riguardasse l’antica Grecia, ma soprattutto l’arte greca. Iniziai a osservare i quadri e piano piano mi imbattei in un numero sempre crescente di artisti diversi, anche per via del lavoro di mio padre che mi portava spesso con sé”.


Una sala dell’edificio che accoglie la Collezione Rosengart, a Lucerna. Courtesy Rosengart Collection Museum


A catturare di più la nostra attenzione durante la passeggiata tra le sale sapientemente allestite di questa affascinante collezione, i cinque ritratti, con tanto di data e firma, realizzati per Angela da Pablo Picasso. Quello più suggestivo, dove la signora Rosengart viene immortalata con i suoi occhi espressivi, i capelli raccolti e una vistosa collana al collo, è del 1964.
In un altro del 1958 indossa invece una camicia con i bottoni e un lungo paio di orecchini. “Pour Angela” si legge invece in un ritratto, l’ultimo dedicato ad Angela, del 1966.
Ma di Picasso sono anche i 32 dipinti, realizzati per lo più negli ultimi anni, un centinaio di disegni, acquerelli e lavori di grafica, oltre a numerose fotografie inedite che ritraggono l'artista in accappatoio, mentre balla, o nella villa La Californie di Cannes, realizzate dal suo amico fotografo David Douglas Duncan.




Una foto ritrae Picasso Pablo mentre balla. Foto: © David Douglas Duncan. Courtesy Museum Sammlung Rosengart, Lucerna

Siamo al piano terra dedicato interamente alla presentazione delle opere dell’artista spagnolo, dove i lavori disposti in ordine cronologico consentono ai visitatori di tracciare lo sviluppo del maestro attraverso i dipinti, dal 1938 al 1969.

Quando incontrai per la prima volta Picasso, durante il mio primo viaggio a Parigi con mio padre, avevo solo 17 anni. Ero molto timida e spaventata nel trovarmi di fronte a uno dei più grandi artisti del nostro tempo. Diventammo subito amici. Conversavamo spesso. Ricordo che una volta disse a mio padre: ‘Lei ha una figlia bellissima'. Fu il primo complimento che ricevetti da un uomo. Tutta la sua personalità era concentrata in quello sguardo. Era un uomo adorabile, molto dolce, mi regalava spesso piccoli doni. Picasso diceva sempre che l'arte lava via dall'anima la polvere della vita quotidiana".

La Fondazione, nata nel 1992 e che porta il cognome di padre e figlia, ha lo scopo di conservare la collezione d'arte costruita ed ereditata da Angela e di renderla accessibile al pubblico a Lucerna in modo permanente.

Nudo accovacciato (1954), Gentiluomo con pipa e fiori (1968) e ancora un Busto di donna ci accompagnano tra le sale al piano terra.
Nella collezione permanente ci sono i capolavori di oltre 20 artisti, da Lauretta con il turbante bianco di Matisse (1916) a Sera alla finestra di Marc Chagall (1950) (amico dei Rosengart) o ancora La strada intorno a Louveciennes di Pissarro (1871).
Tra gli artisti italiani presenti in questa affascinante collezione nel cuore di Lucerna anche Amedeo Modigliani, con la Cariatide del 1913/14 e Marino Marini - che Siegfried Rosengart conosceva personalmente - del quale si può ammirare la scultura di un cavallo in bronzo.
Al piano -1, 125 opere di Paul Klee - tra acquerelli, disegni e dipinti ad olio - ripercorrono le diverse fasi creative dell'artista raccontandoci l'inesauribile ricchezza pittorica e narrativa della sua arte.


Paul Klee, Lagunenstadt, 1932, Lucerna, Museum Sammlung Rosengart. Courtesy Rosengart Collection Museum


Scorgiamo il Contrasto di forme di Fernand Léger, il Danzatore di Mirò, uno dei primi paesaggi di Pissarro, due paesaggi invernali di Monet.
A proposito di Paul Klee, la signora Angela racconta un altro aneddoto. Era ancora adolescente quando, in occasione del suo diciassettesimo compleanno, ai genitori che avrebbero voluto regalarle il suo primo abito da sera, disse di preferire un disegno dell'artista svizzero. Radioso in volto, Siegfried Rosengart accolse la bizzarra richiesta della figlia e lei si precipitò nella galleria per accaparrarsi il suo amato disegno.

Quando le chiediamo, invece, a quale delle opere sia maggiormente legata, capiamo subito di aver sbagliato domanda.
“Sono legata a tutte le mie opere - risponde convinta -. Forse uno dei miei ritratti preferiti è il primo ritratto che Picasso mi fece nell’aprile del 1954. Molti visitatori mi chiedono chi io preferisca tra Picasso e Paul Klee, ma io mi definisco bigama”.

Dopo la morte del padre, nel 1985, Angela, che aveva lavorato anche lei, accanto a lui, come mercante d’arte a partire dal 1948, e prima ancora come apprendista presso la ditta di famiglia - divenne amministratore unico della collezione.
Tutto iniziò nel 1937 quando suo padre si separò dalla società che aveva messo in piedi con il cugino e il socio d’affari Justin Thannhauser che aveva chiuso le sue gallerie di Monaco e Berlino per trasferirsi a New York.
Come ricompensa per quei 17 anni di gestione della Thannhauser Gallery di Lucerna, a Siegfried Rosengart fu donata una natura morta di Cézanne, dal valore di circa 10mila franchi. Inizialmente non trovò nessuno a cui venderla, ma in seguito si legò a quell’opera a tal punto da tenerla con sé, nonostante la scossa, ancora forte, della grande recessione.

Poco alla volta si unirono opere di Pissarro, Renoir, Utrillo, Matisse. Eppure nessuna di queste opere fu mai acquistata con l’intento di realizzarne una collezione. E basta aggirarsi tra le sale per comprendere come il fil rouge che unisce questi straordinari "gioielli" sia rappresentato dal personalissimo gusto di due amanti dell’arte che hanno costruito un autentico scrigno negli ultimi sessant'anni.

“Con mio padre avevamo gusti più o meno simili, e per questo motivo non sorsero mai particolari discussioni sulle opere da acquistare. Accadde solo una volta. E non mi perdonerò mai l’avergli impedito di aggiudicarsi una delle opere più raffinate di Picasso appartenente al suo periodo rosa e che oggi si trova all’Art Gallery of Ontario di Toronto. Era un momento difficile per noi e quel dipinto - la cui cifra ammontava a circa 100mila franchi svizzeri - mi sembrava troppo costoso. Evidentemente mi sbagliavo. Non sono mai più riuscita a rimediare: fino ad oggi, i primi anni di Picasso sono rappresentati, nella nostra collezione, solo da alcuni lavori su carta".

Aggirandoci per le sale di questo elegante edificio - accuratamente riconvertito dall'architetto di Basilea Roger Diener - immaginiamo la signora Rosengart mentre, tutte le mattine, si reca davanti ai suoi capolavori. Siamo curiosi di conoscere la sua giornata tipo.
“Vado in ufficio, al museo, tutte le mattine. Passeggio tra le sale, chiacchiero con gli ospiti e mi diverto molto. Ricevo moltissimi complimenti per la mia collezione e questo mi riempie di gioia. Ma la cosa che più mi rende più felice è guardare i quadri".
A questo punto le chiediamo cosa rappresenti l’arte per una donna come lei, abituata sin da bambina a viverla con intenso trasporto.
“L’arte per me rappresenta tutto. Sono molte le scolaresche che vengono a visitare il museo. Ci sono molti giovani e credo che questo sia molto importante perché si tratta dei visitatori del futuro che dovrebbero farsi portavoce della bellezza".

 A soli dieci minuti a piedi dall'edificio che accoglie la Collezione Rosengart sorge il Kunstmuseum di Lucerna. Chiediamo alla signora Angela se abbia già visitato la mostra, inaugurata lo scorso 6 luglio e aperta fino al 13 ottobre, dedicata a Turner in occasione dei 200 anni della società che gestisce il museo svizzero e che presenta al pubblico circa 90 capolavori, molti dei quali concepiti dall’artista proprio a Lucerna.
“Non l’ho ancora vista. Ma adoro Turner e non vedo l’ora di visitarla".

Salutiamo Angela anche se continueremmo a parlare all’infinito con questa affabile donna che, con grande semplicità e naturalezza, ricorda le sue chiacchierate con alcuni degli artisti più celebri al mondo. Non si è mai sposata, né ha avuto figli. Il museo di Lucerna è tutta la sua vita. Una vita piena, ricca di ottimismo, ma soprattutto consacrata all’arte.

La Collezione Rosengart è aperta al pubblico - da aprile a ottobre - dalle 10 alle 18. Da novembre a marzo si può visitare tutti i giorni dalle 11 alle 17. Il museo è chiuso solo durante il carnevale di Lucerna.

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