Dal 20 aprile al 17 giugno a Reggio Emilia

Al via Fotografia Europea 2018

Joel Meyerowitz, Sarah, Provincetown, Massachusetts, 1980 | © Joel Meyerowitz courtesy Polka Galerie
 

Francesca Grego

13/04/2018

Reggio Emilia - Conto alla rovescia per la XIII edizione di Fotografia Europea: dal 20 aprile il festival diretto da Walter Guadagnini trasformerà Reggio Emilia e dintorni nel punto d’incontro dei percorsi fotografici di un continente.
Scatti vintage o contemporanei, politici, poetici o pop esploreranno il l tema “Rivoluzioni – Ribellioni, cambiamenti, utopie” in oltre 30 mostre ufficiali e oltre 300 del circuito OFF, alle quali si aggiungeranno incontri, workshop, conferenze, spettacoli, visite guidate per un totale di 70 eventi in nove weekend.
Oltre ai principali spazi espositivi e alle maggiori istituzioni culturali del capoluogo emiliano, apriranno le porte alla fotografia sedi inconsuete e di solito inaccessibili al pubblico, come il palazzo della Banca d’Italia, il Battistero, il Palazzo del Vescovado, la liberty Villa Zironi e l’edificio commerciale di via San Rocco.
Il festival, che nel 2018 ha attirato quasi 200 mila persone, rafforza e si amplia la rete di sinergie sul territorio che in questi anni è andata crescendo progressivamente: alla Fondazione MAST di Bologna, al CSAC dell’Università di Parma, alla Fondazione Maramotti, alla Fondazione Modena Art Visive si aggiungono l’Osservatorio Fotografico di Ravenna e Linea di Confine sulla Fotografia Contemporanea di Rubiera, mentre Fotografia Europea entra a far parte del nuovo SISTEMA FESTIVAL FOTOGRAFIA, insieme a FotoLux di Lucca, Cortona On the Move-Festival Internazionale di Fotografia, Festival della fotografia etica di Lodi e Sifest-Savignano Immagini Festival.
 
“Come rappresentare fotograficamente la rivoluzione oggi insieme e al di là del tradizionale reportage?” si è chiesto il direttore artistico Walter Guadagnini: “E soprattutto, che significato può avere oggi il termine rivoluzione, in un mondo complesso, segnato da squilibri sociali sempre più marcati e dalle grandi migrazioni, fattori che minano la stabilità di intere aree geografiche e culturali? Chi è il rivoluzionario, oggi? Difficile figurarsi l’epica di Che Guevara riportata nell’attualità, nel momento in cui il mito rivoluzionario è diventato icona funzionale ad ogni uso: forse anche in questo caso è necessario ripensare non solo le immagini, ma l’immaginario collettivo del mondo odierno. A tutte queste possibili interpretazioni e suggestioni è dedicata la nuova edizione di ‘Fotografia Europea’, un’edizione che può dunque porsi sotto l’egida della ‘rivoluzione dello sguardo e della visione’ conseguente proprio alla nascita della fotografia (che venne salutata come ‘un’arte nuova in mezzo a una vecchia civiltà’, in perfetta condizione rivoluzionaria dunque), e che anche oggi segna le pratiche della fotografia all’epoca della rivoluzione digitale. Ma la rivoluzione digitale è una vera rivoluzione, o si tratta solo di un’evoluzione?”.
Una riflessione a tutto tondo, dunque che abbraccia insieme questioni geopolitiche e domande sullo statuto di un’arte, storia delle tecnologie e antropologie dell’immaginario.
 
A partire dalle giornate inaugurali del 20, 21 e 22 aprile, il programma delle mostre – che andrà avanti fino al 17 giugno – è ricco e sfaccettato. Palazzo Magnani, per esempio, ospiterà Sex & Revolution, per rivivere la rivoluzione sessuale degli anni Sessanta e Sessanta attraverso fotografie, fumetti, riviste, video e 300 reperti d’epoca, mentre il palazzo della Banca d’Italia troverà atmosfere inedite in un percorso emozionale tra le onde di mari e oceani.
Palazzo da Mosto accoglierà i visitatori con tre progetti espositivi: l’omaggio a un maestro della fotografia contemporanea come Joel Meyerovitz; Rivoluzioni, Ribellioni, Cambiamenti, Utopie. 101 photobook dalla collezione della Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, che rileggerà rivolte, proteste, utopie sociali e religiose che hanno rappresentato momenti cruciali nella storia del Novecento attraverso alcuni dei volumi fotografici più significativi che siano mai stati realizzati; In/Finito. Un progetto di danza e fotografia per spazi urbani, naturali o storici di Toni Thorimbert. Ai Chiostri di San Domenico invece l’Iran, paese ospite di Fotografia Europea 2018, sarà rappresentato dalle immagini di nove autori, che testimonieranno le trasformazioni della fotografia nazionale da documentazione sociale ad arte concettuale, più una selezione dagli scatti di Walter Niedermayr, che indagano un paese di incroci e di contrasti.
 
Dal Reggio la febbre della fotografia si espande verso le province vicine passando per la Via Emilia.
Tra le tappe, la Fondazione Maramotti e lo CSAC – Centro Studi per la Fotografia di Parma, la Fondazione MAST di Bologna, Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea di Ravenna, Fondazione Arti Visive di Modena.

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