Al via Sounds like Kandinsky realizzato dal Centre Pompidou e da Google Arts & Culture

Dentro Kandinsky, artista "da ascoltare": un progetto svela il volto intimo del pittore russo

Vassily Kandinsky, Improvvisazione 3,1909, Olio su tela, 130 x 94 cm, Donazione Mme Nina Kandinsky nel 1976, Parigi, Collezione Centre Pompidou, Musée national d’art moderne - Centre de création industrielle | Foto: © Centre Pompidou
 

Samantha De Martin

10/02/2021

Quadri come orchestre, sinfonie da suonare e ascoltare, oltre che da vedere, dove i colori racchiudono suoni e le forme sprigionano emozioni intime.
Sono i capolavori di Kandinsky, l’artista capace di scorgere la musica nei dipinti, il genio che descriveva i suoi quadri come “composizioni” o “improvvisazioni”. La sua dote era la "Sinestesia", una condizione di percezione multisensoriale che sviluppava in lui un’interferenza dei sensi - vista e udito - rendendolo capace di realizzare, in maniera esclusiva e personale, immagini personalissime attraverso suoni e forme che rendevano i suoi lavori opere inedite.


Vassily Kandinsky, Canzone, 1906, Tempera su cartoncino lucino, 66 x 49 cm, eredità di Nina Kandinsky, 1981, Parigi, Collezione Centre Pompidou, Musée national d’art moderne - Centre de création industrielle

“Il colore è il tasto, l’occhio è il martelletto che lo colpisce, l’anima è un pianoforte con molte corde” scriveva il fondatore della pittura astratta.
Insomma, se le tele dell’artista russo potessero parlare, o essere ascoltate, quale concerto ci regalerebbero?

Prova a spiegarcelo un nuovo progetto, sviluppato in tre sezioni, nato dalla collaborazione tra il Centre Pompidou di Parigi e Google Arts & Culture, che ci restituisce un Kandinsky inedito, l’uomo oltre l’artista nascosto tra le tele.
Si chiama Sounds like Kandinsky e, oltre a condividere con il pubblico le suggestioni dell’universo multisensoriale dell’artista, introducendo un esperimento tramite Machine Learning - che simula ciò che il pittore potrebbe aver sentito mentre dipingeva - riunisce anche i suoi capolavori più emblematici, aprendo alcuni rari archivi personali.


Vassily Kandinsky, Immagine con un amacchia rossa, 25 febbraio 1914, Olio su tela, 130 x 130 cm, Donazione di Nina Kandinsky nel 1976, Parigi, Collezione Centre Pompidou, Musée national d’art moderne - Centre de création industrielle | Foto: © Centre Pompidou

Una monografia online dedicata all’artista

Il progetto si sviluppa in tre parti. La prima, una monografia online, riunisce diversi oggetti appartenuti all’artista. Per consentire al pubblico della rete di cimentarsi in questa originale esperienza sono state digitalizzate con il tabletop scanner di Google Arts & Culture 3.700 opere d'arte, fotografie personali e documenti - dai ricordi d'infanzia alle immagini delle vacanze con Paul Klee - forniti dalla collezione Kandinsky lasciata in eredità dalla moglie Nina.
Ed eccoci ripercorrere la vita e il lavoro del maestro - dal debutto in Russia, all’insegnamento presso la scuola Bauhaus - accomodati nel suo studio durante gli anni parigini o ancora persi tra le piccole amebe colorate di Sky Blue, manifesto dell’ultimo Kandinsky, attraverso un tour in-painting che permette di ingrandirne i dettagli.
Dalla luna di miele in Finlandia con Nina, sua musa e sposa, all’amicizia con Duchamp, dall’esilio a Parigi al mancato viaggio negli States, il progetto consente anche di scoprire alcune curiosità sull’artista. Come quella relativa al Phalanx (gruppo e scuola contrari ai punti di vista artistici convenzionali e conservatori) di cui il pittore era presidente e che aprì una scuola di pittura a Schwabing che accolse, sin dall’inizio, anche le donne.


Nina e Vassily Kandinsky sulla spiaggia di Hendaye, 1929, fotografo anonimo | Courtesy Biblioteca Kandinsky, MNAM/CCI, Centre Pompidou - Dist. RMN-Grand Palais 

Una “Pocket Gallery” per esplorare i dettagli che sfuggono all’occhio

La seconda parte del progetto è una "Pocket Gallery" che consente, a chiunque disponga di uno smartphone o di un tablet, di passeggiare in una mostra immersiva per scrutare da vicino le più celebri opere di Kandinsky custodite nelle sale del Centre Pompidou. Certo, questa esplorazione virtuale non sostituirà mai l'esperienza unica al museo, ma regalerà un percorso altrettanto intimo, durante il quale le tecnologie di Google permetteranno di indagare dettagli che normalmente sfuggono all’occhio.

“Play a Kandinsky”

La terza sezione del progetto digitale, forse la più coinvolgente, intitolata Play a Kandinsky, è un originale esperimento interattivo che utilizza tecnologie all'avanguardia per reinterpretare il dono della sinestesia, combinando l'intelligenza artificiale e spartiti musicali originali creati dagli artisti di musica sperimentale Antoine Bertin e NSDO.

Basta accedere alla piattaforma e cliccare su Giallo Rosso Blu, dipinto nel 1925. Provate a fare zoom sulle diverse aree dell’opera per interagire, esplorare i suoni e le emozioni associate a colori e forme.
Il blu richiama il suono prodotto da un organo che infonde in chi ascolta una sensazione di pace o tristezza, mentre il giallo, che l'artista paragonava al suono di una fanfara, per Kandinsky era dotato di una follia vitale e prorompente.
I più creativi potranno anche dare vita a un mix personale e condividere il risultato della creazione.


La sezione "Play a Kandinsky"

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