Presto sugli schermi la storia dell’opera attribuita a Leonardo
Il giallo del Salvator Mundi in una serie tv con Julianne Moore
Salvator Mundi attribuito a Leonardo da Vinci, 1490-1519. Olio su tavola. Collezione privata, Abu Dhabi I Presumably Leonardo da Vinci, Public domain, via Wikimedia Commons
Francesca Grego
26/06/2024
Mondo - Gli ingredienti ci sono tutti: un’icona globale, colpi di scena, misteri, polemiche e tanto, tanto denaro. Dopo libri, documentari e perfino musical ispirati alle vicende del Salvator Mundi, il chiacchierato dipinto attribuito a Leonardo da Vinci sbarca idealmente a Hollywood per diventare il soggetto di una serie tv. Accanto agli autori e registi John Requa e Glenn Ficarra, l’attrice premio Oscar Julianne Moore nel ruolo di protagonista e produttrice esecutiva, che nella fiction interpreterà la restauratrice Dianne Modestini, la prima a pensare che dietro il quadro ci fosse la mano di un genio.
Basata sul film The Lost Leonardo del regista danese Andreas Koefoed (2021) e prodotta da Studiocanal, Picture Company, Entertainment 360 & Zaftig Films, la serie promette di svelarci tutto il possibile su una vicenda ancora alquanto enigmatica. Come ha potuto una “crosta” pagata circa mille dollari presso un’oscura casa d’aste di New Orleans diventare il dipinto più costoso mai apparso sul mercato? Chi è il suo autore? E perché, contrariamente a quanto annunciato, il quadro non è mai stato esposto da quando nel 2017 un emissario del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman se lo aggiudicò per 450 milioni di dollari in una memorabile asta da Christie’s a New York? Insomma, il “Leonardo perduto” è la più grande scoperta dei nostri tempi o una truffa colossale?
Il racconto televisivo di questa intricata vicenda inizia nel 2005, quando Alexander Parish e Robert Simon, due cacciatori di “sleepers” (opere che potrebbero essere di grandi maestri), acquistano una tavola scura e in cattive condizioni, allora considerata una copia del Leonardo perduto. Ed è qui che entra in gioco Modestini, che durante il restauro riconosce al di sotto del primo strato di pittura elementi che fanno pensare a un capolavoro. La restauratrice diventerà la più accesa sostenitrice della paternità di Leonardo. Intanto il Salvator Mundi passa di mano in mano, le sue quotazioni crescono a ritmo esponenziale, i critici si danno battaglia e infuriano le controversie legali. Infine, dopo l'ultima clamorosa vendita, il presunto Leonardo sembra sparire nuovamente nel nulla, nonostante la promessa dei nuovi proprietari di esporlo al Louvre di Abu Dhabi per i 500 anni dalla morte del genio vinciano. C’è chi giura che giri il mondo a bordo di uno yacht, chi dubita sempre più seriamente della sua autenticità e lo immagina chiuso per la vergogna nei depositi del museo. Chi ha ragione? La risposta è in arrivo sugli schermi.
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• Il Salvator Mundi, un Leonardo a metà? Nuove ipotesi su un dipinto da Guinness
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Il racconto televisivo di questa intricata vicenda inizia nel 2005, quando Alexander Parish e Robert Simon, due cacciatori di “sleepers” (opere che potrebbero essere di grandi maestri), acquistano una tavola scura e in cattive condizioni, allora considerata una copia del Leonardo perduto. Ed è qui che entra in gioco Modestini, che durante il restauro riconosce al di sotto del primo strato di pittura elementi che fanno pensare a un capolavoro. La restauratrice diventerà la più accesa sostenitrice della paternità di Leonardo. Intanto il Salvator Mundi passa di mano in mano, le sue quotazioni crescono a ritmo esponenziale, i critici si danno battaglia e infuriano le controversie legali. Infine, dopo l'ultima clamorosa vendita, il presunto Leonardo sembra sparire nuovamente nel nulla, nonostante la promessa dei nuovi proprietari di esporlo al Louvre di Abu Dhabi per i 500 anni dalla morte del genio vinciano. C’è chi giura che giri il mondo a bordo di uno yacht, chi dubita sempre più seriamente della sua autenticità e lo immagina chiuso per la vergogna nei depositi del museo. Chi ha ragione? La risposta è in arrivo sugli schermi.
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