Moda Animata

cosplayer
 

12/01/2006

Cosplayer è un termine composto, nato dall’unione di costume e player. Significa: travestirsi da un personaggio e assumerne l’identità. Il fenomeno è nato in Giappone negli anni ’80 quando alcuni appassionati di manga e di cartoni animati hanno cominciato a presentarsi alle rassegne ed agli incontri sul tema mascherati come i loro eroi. Il Giappone, del resto, è da sempre la terra del travestimento: sin dai tempi del teatro kabuki, abito e trucco vengono usati come strumenti per fuggire dalla realtà di tutti i giorni e per assumere nuove e più affascinanti identità.

Nella vita d’ogni giorno i cosplayer non vanno in giro vestiti come i loro personaggi, si tratta di un fenomeno circoscritto a raduni, festival e concorsi. Il fenomeno si è presto diffuso in tutto il mondo, arrivando anche in Italia. Nel nostro Paese i partecipanti ai raduni sono sempre più numerosi, e comincia a crescere la consapevolezza e la cura con cui si creano personaggi e costumi.

A differenza di quanto succede altrove, in Italia, il fenomeno ha una forte caratterizzazione ludica, spensierata, ci si traveste perché è divertente, perché è una sorta di magia che tiene legati ad una piccola, ma grandiosa, comunità di eletti. Gli appassionati condividono la passione per i manga, i cartoni animati anni ‘80, i primi film di fantascienza (come Guerre Stellari) ed i giochi di ruolo. Tutti aspetti dimenticati dal purismo intellettuale, ma che fanno inevitabilmente parte della formazione di quasi tutti i giovani nati negli anni ’70 e ’80. 

Il cosplay non è solo una moda, ma una nuova forma d’arte tradizionale, infatti si lega al teatro, alla performance, alla recitazione e all’esibizione in pubblico. Inoltre, nel cosplay, è presente una forte dimensione creativa: creare i set per esibirsi ed i costumi completi. E’ proprio questo l’aspetto più interessante, artistico ed impegnativo.

In giappone, dove il fenomeno ha ormai raggiunto dimensioni ragguardevoli, sono molti i cosplayer di professione, e non mancano negozi spacializzati che vendono armi, attrezzature e gadget, mentre in Italia la via più facile ed economica consiste nel fabbricarsi da soli i propri vestiti, recuperando i tessuti più adatti, riciclando materiali, sperimentando, provando incessantemente nuovi accostamenti.

Come quasi tutte le forme espressive del nostro tempo, anche il cosplay è legato alla web culture, al manifesto do it yourself che invita ciascuno a prendere possesso della priopria formazione, della propria mente e del proprio divertimento. Internet, del resto, è il luogo dove i cosplayer si conoscono e condividono le esperienze, scambiandosi informazioni e costumi, pubblicando book fotografici, e cercando un lavoro legato alla loro passione, magari come testimonial ufficiali delle campagne per i videogiochi, o come modelli per riviste a tema.

 


 
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