Dal 9 febbraio al 26 maggio a Palazzo Merulana
La magia del silenzio. Antonio Donghi incanta Roma
![](http://www.arte.it/foto/600x450/18/147181-Gita_in_barca.jpg)
Antonio Donghi, Gita in barca, 1934, Olio su tela | Courtesy Fondazione Elena e Claudio Cerasi
Francesca Grego
07/02/2024
Roma - Muto e impenetrabile come i personaggi dei suoi quadri, Antonio Donghi è stato ed è un enigma anche per i critici più esperti. Il suo irresistibile mistero va ora in scena a Palazzo Merulana, in una mostra che promette di offrire nuove idee e suggestioni attorno a 34 capolavori. Ritratti, paesaggi, nature morte, figure in interni ed esterni, personaggi del circo e dell’avanspettacolo daranno conto dell’intera produzione del pittore novecentesco, tra i principali protagonisti del Realismo Magico in Italia. I dipinti in mostra arrivano da importanti collezioni come quelle di Banca d’Italia e UniCredit, oltre che dalla Galleria Nazionale e dalla Comunale d’Arte Moderna di Roma, più un significativo nucleo proveniente dalla Fondazione Elena e Claudio Cerasi.
![](http://www.arte.it/foto/orig/f6/147215-image00018.jpg)
Antonio Donghi. La magia del silenzio, Palazzo Merulana, Roma, 9 febbraio - 26 maggio 2024
Classe 1897, romano, Donghi fu un artista schivo e introverso, che tuttavia divenne presto noto a livello internazionale, stimolando tra gli studiosi un vivace dibattito intorno alla sua appartenenza culturale e al suo stile. Immagini chiare e delicate caratterizzano una pittura semplice solo in apparenza, che avvolge lo spettatore in un magnetico senso di attesa, sospeso tra il presentimento di una rivelazione improvvisa e nuovi, inquietanti interrogativi.
Altrettanto ambiguo e misterioso è il percorso artistico di Donghi, che inizialmente si esprime in un linguaggio pittorico di matrice ottocentesca, per cambiare radicalmente stile in pochi mesi, tra la fine del 1922 e l’inizio del 1923. La scelta del Magischer Realismus (Realismo magico), lanciato in Germania da Franz Roh, sarà la sua fortuna, proiettandolo sulle scene espositive e sul mercato estero, dall’Europa agli Stati Uniti.
![](http://www.arte.it/foto/orig/21/147217-image00017.jpg)
Antonio Donghi. La magia del silenzio, Palazzo Merulana, Roma, 9 febbraio - 26 maggio 2024
Fabio Benzi, curatore della mostra a Palazzo Merulana, si è fatto un’idea ben precisa sull’improvvisa trasformazione di Donghi. A suo parere, galeotta fu una mostra, e precisamente quella del collega Umberto Oppi presso la Galleria Bragaglia a Roma. “Le opere di Oppi - racconta lo storico dell’arte - con i personaggi immobilizzati in un’atmosfera senz’aria, i paesaggi costruiti da edifici geometrici sovrapposti nella loro volumetria come negli affreschi giotteschi, il disegno nitido e affilato, le espressioni interrogative e penetranti, l’aria di Realismo Magico al limite della Nuova Oggettività tedesca devono essere state il vero precedente saliente e l’ispirazione scatenante per Donghi” che, tuttavia, in questa metamorfosi mise molto di suo: “Al glamour rarefatto di Oppi, egli preferì una popolarità nostrana, quasi romanesca, che spogliava la figurazione dai preziosismi e la adattava a pollarole, lavandaie, donne del popolo, cacciatori e teatranti dell’avanspettacolo”.
Antonio Donghi. La magia del silenzio sarà visitabile a Palazzo Merulana dal 9 febbraio al 26 maggio 2024.
![](http://www.arte.it/foto/orig/5b/147219-image00016.jpg)
Antonio Donghi. La magia del silenzio, Palazzo Merulana, Roma, 9 febbraio - 26 maggio 2024
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Antonio Donghi. La magia del silenzio, Palazzo Merulana, Roma, 9 febbraio - 26 maggio 2024
Classe 1897, romano, Donghi fu un artista schivo e introverso, che tuttavia divenne presto noto a livello internazionale, stimolando tra gli studiosi un vivace dibattito intorno alla sua appartenenza culturale e al suo stile. Immagini chiare e delicate caratterizzano una pittura semplice solo in apparenza, che avvolge lo spettatore in un magnetico senso di attesa, sospeso tra il presentimento di una rivelazione improvvisa e nuovi, inquietanti interrogativi.
Altrettanto ambiguo e misterioso è il percorso artistico di Donghi, che inizialmente si esprime in un linguaggio pittorico di matrice ottocentesca, per cambiare radicalmente stile in pochi mesi, tra la fine del 1922 e l’inizio del 1923. La scelta del Magischer Realismus (Realismo magico), lanciato in Germania da Franz Roh, sarà la sua fortuna, proiettandolo sulle scene espositive e sul mercato estero, dall’Europa agli Stati Uniti.
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Antonio Donghi. La magia del silenzio, Palazzo Merulana, Roma, 9 febbraio - 26 maggio 2024
Fabio Benzi, curatore della mostra a Palazzo Merulana, si è fatto un’idea ben precisa sull’improvvisa trasformazione di Donghi. A suo parere, galeotta fu una mostra, e precisamente quella del collega Umberto Oppi presso la Galleria Bragaglia a Roma. “Le opere di Oppi - racconta lo storico dell’arte - con i personaggi immobilizzati in un’atmosfera senz’aria, i paesaggi costruiti da edifici geometrici sovrapposti nella loro volumetria come negli affreschi giotteschi, il disegno nitido e affilato, le espressioni interrogative e penetranti, l’aria di Realismo Magico al limite della Nuova Oggettività tedesca devono essere state il vero precedente saliente e l’ispirazione scatenante per Donghi” che, tuttavia, in questa metamorfosi mise molto di suo: “Al glamour rarefatto di Oppi, egli preferì una popolarità nostrana, quasi romanesca, che spogliava la figurazione dai preziosismi e la adattava a pollarole, lavandaie, donne del popolo, cacciatori e teatranti dell’avanspettacolo”.
Antonio Donghi. La magia del silenzio sarà visitabile a Palazzo Merulana dal 9 febbraio al 26 maggio 2024.
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Antonio Donghi. La magia del silenzio, Palazzo Merulana, Roma, 9 febbraio - 26 maggio 2024
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